Doppio appuntamento per il Farnese Festival, alle 16.30 e 20 con opere di Monteverdi e Benda

di UG

Sabato 7 giugno, doppio appuntamento per il Farnese Festival: alle 16.30, nella Galleria Nazionale, Concerto Italiano sarà protagonista con l’esecuzione del Terzo libro di madrigali a cinque voci di Claudio Monteverdi, che nel 1592 intrecciò il proprio linguaggio musicale ai versi di Torquato Tasso. In serata, alle 20, l’Ala Nord della Pilotta si trasformerà in teatro per ospitare lo spettacolo che Fondazione Teatro Due & Europa Galante dedicheranno ad Arianna a Nasso, la raffinata composizione di Jiří Antonín Benda che racconta la vicenda di Arianna e Teseo in fuga da Creta dopo l’uccisione del Minotauro.

L’Ensemble Concerto italiano, diretto da Rinaldo Alessandrini, porta in scena un’opera che rappresentò un punto di svolta nel panorama musicale cinquecentesco. Stampato a Venezia nel 1592, il Terzo libro di madrigali a cinque voci raccoglie sedici composizioni che testimoniano la progressiva trasformazione del linguaggio musicale madrigalistico, in un momento storico in cui le tensioni tra la tradizione contrappuntistica e le nuove esigenze espressive si facevano sempre più evidenti.

Tra le composizioni più toccanti spiccano le strutture in più parti, veri e propri quadri musicali di straordinaria forza narrativa, come Là, tra’l sangue e le morti, Poi che ella in sé tornò e Ma dove, o lasso me! Dove restàro, che raccontano una scena di morte e disperazione amorosa, con una scrittura musicale che segue minuziosamente il pathos del testo, usando il cromatismo e le false relazioni – dissonanze volute tra due voci – in modo audace per l’epoca.

Fondazione Teatro Due & Europa Galante saranno in seguito impegnati nell’esecuzione del melologo Arianna a Nasso di Jiří Antonín Benda, genere ibrido dove parola e musica si intrecciano senza mai sfociare nel canto, che il violinista boemo sperimentò alla ricerca di una modalità espressiva che riducesse l’apparato decorativo in favore della forza della parola nuda.

Lontano dai fasti dell’opera italiana, la voce recitante guida l’ascoltatore all’interno dell’animo della protagonista, che risvegliandosi sull’isola di Nasso apprende disperata dell’abbandono da parte di Teseo, l’eroe che l’aveva salvata dal Minotauro, mentre l’orchestra evoca passioni e paesaggi interiori del personaggio, amplificando e sostenendo ogni sfumatura emotiva della vicenda.


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