Nei giorni scorsi, i Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Parma hanno concluso con successo un’operazione di servizio che ha portato all’arresto di un 15enne straniero, residente fuori regione. Dopo accurate verifiche e accertamenti, il giovane è stato ritenuto il presunto responsabile di una tentata truffa aggravata con la tecnica del “finto incidente stradale”, ai danni di una donna di 90 anni residente a Parma. Oltre all’accusa di truffa, al minore è stata contestata anche la resistenza a pubblico ufficiale, per aver mantenuto un comportamento violento nei confronti dei militari durante il fermo.
L’attività investigativa, caratterizzata dalla pronta e tempestiva azione dei Carabinieri di Parma per garantire la sicurezza dei cittadini, ha permesso di sventare un ingegnoso piano criminale che avrebbe potuto causare gravi danni economici ed emotivi alla vittima.
Secondo la ricostruzione dei fatti, nella tarda mattinata dell’8 luglio, una donna di 90 anni, residente nel centro di Parma, ha ricevuto una telefonata allarmante. Dall’altra parte del telefono, una voce maschile le ha comunicato che un suo familiare aveva avuto un grave incidente stradale ed era stato messo in stato di fermo.
Sfruttando il legame affettivo con il familiare e la vulnerabilità dell’anziana, l’interlocutore ha prospettato uno scenario drammatico: se non avesse pagato una grossa somma di denaro o consegnato eventuali gioielli, il familiare sarebbe stato arrestato e portato in carcere quella sera stessa.
Disperata e disposta a tutto per aiutare il familiare, la donna ha raccolto il denaro e i gioielli che aveva in casa, seguendo le istruzioni del truffatore, che le aveva preannunciato l’arrivo di una persona incaricata di ritirare quanto le era stato sottratto.
Quella mattina, però, la 90enne non è stata l’unica vittima del piano criminale. La Centrale Operativa dei Carabinieri di Parma ha ricevuto diverse segnalazioni da parte di altri cittadini preoccupati, che riferivano di situazioni simili nella stessa zona della città. I militari hanno avuto pochissimo tempo per organizzarsi. Conoscendo bene il territorio e dispiegando un dispositivo rinforzato di uomini e donne in abiti civili e in uniforme, si sono posizionati nell’area interessata, individuando l’abitazione della donna.
Dopo alcuni minuti, un giovane si è presentato sotto casa, con qualche tentennamento e guardandosi intorno più volte. Ha suonato il campanello e si è diretto all’interno del vano scale. I militari hanno notato che poco dopo il giovane usciva dall’edificio, con in mano una busta gonfia e pesante, suscitando il loro immediato interesse. Seguendo da vicino ogni soggetto che entrava o usciva da quella porta, i Carabinieri lo hanno immediatamente raggiunto e fermato.
Alla richiesta di mostrare il contenuto della borsa, il ragazzo ha reagito con violenza nel tentativo di fuggire, ma è stato subito bloccato e sottoposto a controllo. Identificato come un 15enne straniero residente fuori regione, all’interno della borsa sono stati trovati i proventi della tentata truffa: 2.600 euro in contanti, un orologio d’oro, una spilla d’oro con brillanti e smeraldi, due anelli, due paia di orecchini, un collier d’oro e un set da nove pezzi di coltelli, cucchiai e forchette in argento.
I successivi accertamenti hanno permesso ai Carabinieri di documentare che quanto rinvenuto apparteneva effettivamente all’anziana vittima, che poco prima lo aveva consegnato.
I Carabinieri, dopo aver rassicurato e tranquillizzato l’anziana, le hanno restituito quanto le era stato meschinamente sottratto.
In considerazione della flagranza del reato, della querela della vittima e dei numerosi elementi probatori raccolti, il minore è stato accompagnato in un Centro di Prima Accoglienza come disposto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Bologna.
Il G.I.P. del Tribunale per i Minorenni di Bologna, al termine dell’udienza di convalida ha disposto nei suoi confronti la misura cautelare del collocamento in una comunità, in attesa del processo.
Si ricorda che l’indagato è, allo stato, solamente indiziato di delitto, seppur grave, e che la sua posizione verrà vagliata dall’Autorità Giudiziaria nel corso dell’intero iter processuale e definita solo a seguito dell’eventuale emissione di una sentenza di condanna passata in giudicato, in ossequio ai principi costituzionali di presunzione di innocenza.

