Il Csa Regioni Autonomie Locali, organizzazione sindacale che associa e rappresenta i lavoratori del comparto delle Funzioni Locali, ieri (17 luglio) ha incontrato Prefettura e Comune di Parma.
Al centro dell’incontro lo stato di agitazione attivato dal Csa conseguente all’intenzione dell’amministrazione di attivare il quarto turno di servizio notturno per la Polizia locale.
“L’amministrazione – scrive il sindacato in un comunicato stampa – non ha fornito indicazioni sulle necessarie garanzie di sicurezza degli operatori: assenza di formazione, adeguatezza delle risorse umane previste dalla legge regionale in materia di Polizia Locale e insufficienti risorse economiche, assenza di protocolli definiti con la prefettura per la divisione dei compiti con le forze di polizia statali.
Le istanze del Csa non sono state affrontate dall’amministrazione con la dovuta attenzione e senza alcuna proposta di mediazione credibile che permettesse la conciliazione tra le parti.
Non verranno assunti i 40 operatori di Polizia Locale che avrebbero colmato la carenza cronica di personale.
L’organico attuale conta circa 195 operatori, di cui alcuni non utilizzabili per i servizi esterni. Invece, alcuni operatori che svolgeranno i servizi esterni notturni, non saranno dotati della necessaria strumentazione di autotutela (spray, bastone estensibile, body cam, pistola, manette), perché si dovrà attendere la variazione di bilancio comunale prevista per il28 luglio.
Per cui, attese le tempistiche dell’ente (qualche mese), le dotazioni potranno essere acquisite forse in autunno.
Non sono stati programmati nemmeno i corsi di formazione richiesti, a eccezione di quello sull’infortunistica stradale. Ma è indispensabile anche quello di autodifesa, quello riferito al programma di inserimento dei dati degli incidenti, quello per la Polizia giudiziaria per il fotosegnalamento e quello per i Tso e Aso.
L’amministrazione, pur essendosi resa disponibile a organizzarli, ancora non li ha programmati, atteso che devono essere attuati prima dell’inizio dei servizi notturni. Il Csaha richiesto di iniziare solo con due turni notturni in modo sperimentale, per poi verificare la fattibilità di eventuali incrementi di tali servizi, ma, anche su questo punto, non vi è stata mediazione.
Altri argomenti trattati: operatori con età superiore ai 60 anni per la loro esenzione dai servizi esterni; buoni pasto, che non saranno riconosciuti dopo lo svolgimento delle 6 ore, ma solo eventualmente dopo 7,30 ore; servizio di reperibilità, per il quale abbiamo chiesto il rispetto della normativa vigente in materia, senza ottenere riscontro.
I progetti predisposti per i servizi aggiuntivi avrebbero dovuto essere preliminarmente volontari poiché si tratta di nuovi servizi incardinati su un progetto, ma anche in questo caso l’amministrazione ha ribadito che, con le risorse messe in campo, il personale doveva essere soddisfatto.
Le cifre lorde a servizio vanno dai 20 euro per il servizio armeria, agli 85 euro, lordi, di 6 ore per il servizio esterno; una vera miseria! considerando che è un servizio realmente pericoloso e che, in caso di infortunio in servizio, l’operatore perderà per ogni giorno di infortunio una media di 15 euro.
Per i motivi su esposti il Csa non ha ritenuto di arrivare a una conciliazione ed è intenzionato a bloccare gli straordinari, con formale comunicazione, così come da normativa vigente.
Successivamente verrà indetta un’assemblea per definire con i lavoratori le azioni di lotta sindacale da intraprendere nel mese di settembre.
Tanto si doveva per dare la corretta informazione alla cittadinanza sulla reale situazione della Polizia Locale di Parma”.

