Fa piacere constatare l’impegno del Consigliere Vignali sull’Alta velocità ferroviaria, ma non vorremmo che si trattasse solo di passerelle mediatiche fatte, ci mancherebbe altro, in buona fede.
Diciamo questo perché le dichiarazioni del sottosegretario Ferrante ricalcano i contenuti e gli impegni del protocollo d’intesa del 2021 tra Ministero delle Infrastrutture, Regione Emilia-Romagna, Comune di Parma ed RFI, ne più, né meno. Nessun nuovo impegno specifico che vada oltre a quanto già sottoscritto, anzi, balza all’occhio che nelle dichiarazioni del sottosegretario si parli ancora, per Parma, di studiare la soluzione più efficace per il potenziamento del servizio Alta velocità, mentre per il potenziamento della dorsale Adriatica si parla già di una nuova stazione dell’alta velocità a Forlì.
Il dubbio è che si resti a bocca asciutta un’altra volta, magari in favore di altri territori che rivendicano attenzione.
Per questo motivo è bene ricordare che Il Comune di Parma ha fatto i compiti a casa, portando nel 2022 all’attenzione del tavolo tecnico ministeriale uno studio specifico, elaborato in collaborazione con l’Unione Parmense degli Industriali, che ha confermato le grandi potenzialità che il nostro territorio ha in termini di bacino di utenza e forte domanda reale, rappresentando chiaramente i pro e i contro di una nuova fermata AV in zona Fiere, l’uso dell’interconnessione Tav nella stazione storica e lo scenario di un collegamento migliorato con la mediopadana a Reggio Emilia.
Quegli studi hanno dimostrato che la fermata AV alle fiere è la soluzione migliore sotto diversi punti di vista, ma a questo punto va bene tutto, basta che arrivino treni in quantità adeguata e vi siano collegamenti realmente funzionanti, e soprattutto che a Roma si smetta con le chiacchiere e che si passi ai fatti.
Michele Alinovi – Consigliere Comunale di EffettoParma
Elisabetta Quaranta – Vicepresidente di EffettoParma


