“Dalí Tra arte e mito”: la letteratura vista con occhi surrealisti

Inaugura sabato a Palazzo Tarasconi la mostra dedicata all'artista catalano. 200 le opere, tutte provenienti da collezioni private

di Tatiana Cogo

Il rapporto tra Salvador Dalì e la letteratura è il tema della mostra “Dalì tra arte e mito” che aprirà a Palazzo Tarasconi (strada Farini, 37) sabato prossimo 27 settembre (fino al primo febbraio). Opere grafiche, disegni, le ceramiche e gli oggetti di design con oltre 200 opere provenienti da collezioni private.

Il nodo centrale dell’esposizione, dedicata all’artista catalano, sono le 100 incisioni ad acquerello su legno dedicate della Divina Commedia, che viene raccontata mimetizzando nell’universo dantesco i segni caratteristici della sua poetica, come i paesaggi desolati, le figure molli e diversi elementi simbolici.

Un lavoro che fu inizialmente commissionato dal Governo italiano nel 1950 per commemorare i 700 anni della nascita di Dante (1965) e che impegnò Dalì per un decennio. Inizialmente perché ci fu una levata di scudi fra gli intellettuali e gli artisti che osteggio in tutti i modi l’incarico a un artista “straniero” per celebrare il sommo poeta italiano.

Un lavoro complesso, che Dalí ha eseguito in oltre cinque anni, realizzando cento tavole che raccontano tutta la Divina Commedia, con una interpretazione surreale e fantastica. Del suo rapporto con la letteratura in mostra figurano anche altri capolavori come, ad esempio, Romeo e Giulietta di Shakespeare, il grande romanzo gotico sul Castello di Otranto di Walpole, forse il primo romanzo gotico realizzato a fine metà del 1700, e Tristano e Isotta. Infine, oltre una straordinaria ceramica, un pezzo unico ed eccezionale del 1978, e un’installazione sull’immortalità, e degli splendidi arazzi, c’è il rapporto tra Dalí e il marketing con una serie straordinaria di profumi, boccettine da lui disegnate, che sono diventate oggetti da collezione”.

Così Vincenzo Sanfo, curatore della mostra Dalí tra arte e mito, ha descritto la personalità artistica complessa e controversa del genio spagnolo che sarà rappresentato nella esposizione. 

Della grande quantità di opere realizzate dal catalano Dalí (Figueras 1904 -1989), durante una carriera artistica che lo vide vicino ai movimenti surrealista e dadaista e attivo sperimentatore nei diversi ruoli di pittore, scultore, illustratore e molto altro, la rassegna si concentra dunque sul rapporto con la letteratura che racconta attraverso la sua prospettiva surrealista e onirica.

Il progetto espositivo esplora circa due decenni (1960-1980) dell’intenso percorso dell’artista vissuto tra Spagna, Francia e Usa in un lungo periodo storico attraversato dalle due guerre mondiali e dal regime franchista e da incontri personali fondamentali, con altri artisti surrealisti, come Joan Mirò, André Masson e con il poeta e scrittore Federico Garcia Lorca e con il regista Luis Buñuel, con il quale realizzò il celebre cortometraggio Un chien Andalou (1929).

Tra le opere esposte, oltre a quelle dedicate a La Divina Commedia di Dante (1959-1963, edizione Les Heures Claires, Parigi), ci sono 18 litografie racchiuse nel cofanetto intitolato I cavalli, in edizione limitata e numerata, oltre a 12 incisioni di disegni per Le Château d’Otranteromanzo di Horace Walpole, considerato anticipatore del genere gotico, 21 incisioni a puntasecca del Tristano e Isotta, e 10 serigrafie a colori di Romeo e Giulietta. Alla produzione grafica, si aggiunge quella del designer Dalí, con 10 bottiglie e boccette di profumo, oggetti di ceramica, due arazzi e una installazione con specchi. E anche un celebre prodotto dolciario. Forse non tutti sanno che il logo del “Chupa Chups” fu disegnato proprio da Salvador Dalì ed è rimasto sempre lo stesso, invariato dal 1969.

A completare la rassegna, presenti anche alcune opere di artisti entrati in contatto con l’universo daliniano o accomunati al maestro dalla capacità visionaria. Tra questi: il grande amico Federico García Lorca, del quale sono esposte 22 litografie, Man Ray, Marc Chagall, Joan Miró, André Masson

L’esposizione, prodotta dalla società Navigare srl, in collaborazione con Art Book Web e Sg Group Srls, con la curatela di Vincenzo Sanfo, è patrocinata da Regione Emilia-Romagna, Provincia di Parma e dal Comune di Parma.

La mostra Dalí tra arte e mito sarà aperta dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 19.30 (biglietto intero 13 euro), il sabato e la domenica chiusura alle 20.30 (biglietto intero 15 euro).

Tatiana Cogo

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