È stato presentato in conferenza stampa lunedì 29 settembre, alle ore 11.00, presso la sede della Fondazione Cariparma a Palazzo Bossi Bocchi, il nuovo progetto dell’associazione Progetti&Teatro aps realizzato in collaborazione con Istituti Penitenziari di Parma – con il contributo di Comune di Parma, Fondazione Cariparma, il sostegno di Chiesi Farmaceutici, e con il patrocinio del Coordinamento Nazionale Teatro Carcere e di ANCT Associazione Nazionale Critici Teatrali, in collaborazione con il Sistema Bibliotecario del Comune di Parma – che andrà a sviluppare e ad ampliare la proposta formativa teatrale portata avanti dagli artisti Carlo Ferrari e Franca Tragni in venti anni di attività all’interno degli Istituti Penitenziari di Parma.
Già nel titolo “Liberamente Teatro- un’evasione creativa” si scorge il senso di una iniziativa culturale d’indiscutibile valore sociale, volta a confermare l’importanza del teatro in carcere come strumento terapeutico e pedagogico capace di favorire la crescita psicologica e personale dei partecipanti, oltre che contribuire a una loro più efficace riabilitazione.
Il progetto si articolerà in una serie di eventi, tra workshop, spettacoli e incontri, che da settembre 2025 ad aprile 2026, affiancheranno e completeranno, sul piano dell’arricchimento contenutistico e formativo, il già consolidato e attivo laboratorio teatrale guidato da Ferrari e Tragni insieme ai detenuti.
Particolarmente significativi in un’ottica pedagogica saranno i workshop intensivi con artisti professionisti, esperti del settore, che guideranno 6 incontri nel corso dei quali verranno indagate le specificità della tecnica teatrale: tra settembre e ottobre nel carcere di Media Sicurezza le attrici Sandra Soncini e Franca Tragni lavoreranno con i detenuti sulla lettura e interpretazione del testo; da novembre a dicembre nella sezione di Alta Sicurezza sarà invece Elisa Cuppini, danzatrice e coreografa, ad occuparsi di movimento, corporeità e teatro fisico, mentre a gennaio/febbraio l’attore e regista Carlo Ferrari condurrà nella sezione di Media Sicurezza il workshop su improvvisazione e azione teatrale.
Il programma di “Liberamente Teatro” consentirà, inoltre, di ospitare, presso la sala teatrale dell’Istituto Penitenziario, tre spettacoli a cui i detenuti e il personale interno potranno assistere, fruendo anche di interessanti momenti d’incontro e approfondimento proposti da registi e interpreti (gli artisti ospiti saranno Teatro Necessario, Marco Baliani, Alessandro Mori e Corrado Caruana).
Il progetto nella sua organicità avrà, dunque, lo scopo di aiutare chi è in carcere nel processo di reintegro sociale, in uno spirito di cooperazione, crescita e inclusione, ma porterà anche l’attenzione della cittadinanza nel luogo di detenzione, avvicinandola fisicamente a quella realtà attraverso la restituzione al pubblico, a febbraio 2026, di “Edipo re”, esito del laboratorio teatrale con il gruppo di detenuti attori.
Troveranno spazio all’interno del progetto anche altri appuntamenti rivolti al pubblico esterno, come la presentazione del libro “Dialoghi” di Antonio Dragone (venerdì 7 novembre, alle ore 18, all’Oratorio Novo della Biblioteca Civica) e una speciale occasione di dibattito e confronto conclusivo, ad aprile 2026, sulle tematiche attinenti il teatro/carcere e più largamente sulle possibilità che le esperienze artistiche partecipate possono aprire, risultando come fondamentali opportunità rieducative e relazionali per i detenuti.
“Liberamente Teatro” darà modo di sottolineare e promuovere la forza creativa e resiliente dell’arte, agevolando una visione rinnovata dell’istituto di pena, che ne sappia valorizzare e trasformare le energie e le contraddizioni in senso costruttivo, propositivo e culturale.
Qui di seguito alcune dichiarazioni di chi è intervenuto in conferenza stampa:
“Ringrazio per la Vostra presenza quest’oggi presso la nostra sede in particolare per le tematiche che il progetto della vostra associazione va ad affrontare: il benessere e la crescita della persona sono al centro dell’attività filantropica di Fondazione Cariparma e pertanto siamo volentieri al vostro fianco per un progetto dedicato ai detenuti del penitenziario di Parma. Da sempre la Fondazione presta molta attenzione al mondo dei detenuti e tanti negli anni sono stati i progetti sostenuti in favore dei reclusi e delle loro famiglie, tra cui mi piace ricordare la realizzazione di una lavanderia all’interno del carcere che permette ai detenuti di accedere ad un riscatto personale e professionale. Credo che il progetto presentato quest’oggi vada ad aggiungere un altro importante tassello in tal senso, ponendo obiettivi che vanno ben al di là dell’esperienza artistica, con risultati importanti per il percorso formativo dei detenuti e per l’importante rapporto penitenziario/comunità che tali iniziative vanno a intessere.” (Franco Magnani, Presidente Fondazione Cariparma)
“Un progetto di grande intelligenza, nonché esempio autentico di welfare culturale. Un lavoro eccellente, quello condotto in questi anni da Franca Tragni e Carlo Ferrari all’interno degli istituti penitenziari, che mette in luce una forma di cura dell’anima compiuta attraverso la cultura” (Lorenzo Lavagetto, Assessore alla Cultura del Comune di Parma)
“Il tema del welfare culturale è fondamentale all’interno del patto sociale che stiamo ampliando e sviluppando, con iniziative dove la cultura viene intesa come vero e proprio strumento di rinascita. Luoghi quali gli istituti penitenziari rappresentano una città nella città, ed è importante creare ponti fra chi abita fuori e chi vive o lavora dentro quegli spazi. Iniziative come questa del teatro in carcere sono utili a tale scopo, permettono di costruire percorsi di riabilitazione per i detenuti, ma permettono anche di valorizzare l’aspetto sociale” (Ettore Brianti, Assessore al Welfare del Comune di Parma)
“Crediamo molto al valore di queste attività teatrali che hanno un forte impatto sulla popolazione detenuta, generano un investimento emotivo ma anche di prospettiva sul futuro. L’esperienza teatrale consente loro di immaginare ciò che vorrebbero essere in quel momento, dà loro modo di improvvisarsi e al tempo stesso garantisce un ponte ideale verso il mondo esterno. Ben venga questo tipo di progettualità che aiuta alla risocializzazione” (Annalisa La Greca, Vicedirettrice dell’Istituto Penitenziario di Parma)
“Porto i saluti di Vito Minoia, Presidente del Coordinamento Nazionale Teatro Carcere, e di Giulio Baffi, Presidente di ANCT, e sottolineo con grande piacere uno dei punti di congiunzione fra questo progetto di Parma e il programma della prossima edizione di Destini Incrociati, la rassegna nazionale di Teatro in Carcere, ed è la presenza in entrambe le iniziative di Antonio Dragone con la presentazione del suo bel libro “Dialoghi”, scritto durante l’esperienza di reclusione” (Valeria Ottolenghi, critico teatrale, membro del Direttivo di ANCT e del Coordinamento Teatro Carcere)