Un fronte comune per affrontare insieme le sfide della transizione ecologica, senza rinunciare alla salvaguardia del paesaggio e delle comunità locali. È con questo spirito che i sindaci dell’Appennino parmense si sono riuniti nella sede della Provincia di Parma per discutere dei due progetti di parchi eolici denominati Parma A e Parma B, che prevedono l’installazione di 16 pale alte oltre 200 metri tra i comuni di Bardi, Borgotaro, Valmozzola, Compiano, Bedonia, Bore e Morfasso (Piacenza).
Coordinato dal presidente della Provincia Alessandro Fadda e dal dirigente Andrea Ruffini, l’incontro ha visto la partecipazione dei rappresentanti dei municipi interessati. Obiettivo: fare rete e raccogliere tutte le informazioni necessarie per valutare l’impatto degli interventi, individuandone benefici e criticità.
“La responsabilità politica – dichiara Marco Moglia, sindaco di Borgotaro, a nome di tutti gli amministratori dei Comuni coinvolti – impone a ciascun ente di assumere delle azioni a salvaguardia del clima in ottica di transizione ecologica, compatibili con le risorse paesaggistiche e ambientali dei territori. Abbiamo affrontato nella sede della Provincia di Parma, insieme ai Comuni coinvolti, alcuni contenuti del progetto di allestimento dei parchi eolici denominati Parma A e Parma B. Ringraziamo la Provincia ed il presidente Fadda per questa opportunità. Da un primo scrutinio sommario sono emerse forti criticità in relazione alle opere che verrebbero realizzate per l’allestimento dei due parchi eolici. Ciascun ente locale ha manifestato perplessità sia in termini di danni ambientali che di strutture che verrebbero costruite in ciascun territorio. Ci riserviamo uno scrutinio più adeguato all’interno della conferenza dei servizi e, al contempo, chiediamo a chi di dovere – a ciascun singolo operatore privato e associazioni – di presentare, se lo si ritiene, le osservazioni entro il termine previsto”.
Un concetto ribadito anche dal presidente Fadda: “La Provincia di Parma si conferma al fianco dei piccoli comuni, con la propria struttura, per cercare di capire come governare al meglio le iniziative collegate ad importanti investimenti che stanno avanzando in questo momento storico relativamente alle energie rinnovabili. Abbiamo parlato dei due progetti per cercare di capire quelli che potranno essere gli impatti e le soluzioni adottabili. È d’obbligo, per la Provincia, mettere in rete i comuni e cercare di condividere più informazioni possibili. L’obiettivo è evitare impatti negativi sul territorio”.
Come già fatto nei giorni scorsi il presidente Fadda ha poi ribadito un concetto fondamentale: “Nessuno è contrario, a prescindere, agli investimenti sulle energie rinnovabili, ma allo stesso tempo non è possibile che le progettazioni siano calate dall’alto, senza il necessario coinvolgimento degli enti locali. Per questo ribadisco la necessità di una legge nazionale che incentivi gli investimenti sulle energie rinnovabili, senza però esautorare Province e Comuni dalla loro funzione fondamentale di governo del territorio e, quindi, dalla possibilità di avere un peso decisionale nell’ambito degli iter autorizzativi di questi interventi. Sindaci ed amministrazioni comunali devono avere voce in capitolo”.