Un rave party fermato sul nascere nei boschi dell’Appennino parmense: è accaduto all’alba di domenica 12 ottobre, quando i Carabinieri della stazione di Bardi, supportati da altre pattuglie della compagnia di Borgo Val di Taro, sono intervenuti in una zona rurale nei pressi della località Case Vosina, bloccando un gruppo di giovani che stava allestendo un raduno musicale non autorizzato.
Le prime segnalazioni erano arrivate al 112 dai residenti della zona, preoccupati per il continuo afflusso di auto e furgoni e per la musica ad alto volume che iniziava a diffondersi nella valle.
I militari, raggiunto il luogo indicato – un’area isolata e difficilmente accessibile – hanno trovato oltre trenta ragazzi intenti a preparare impianti audio e tende per l’evento.
L’intervento non è stato semplice: il ponte che consente di attraversare un rio di montagna era chiuso per inagibilità, costringendo i Carabinieri a guadare a piedi il torrente e ad affrontare un terreno particolarmente impervio.
Una volta giunti sul posto, le pattuglie hanno identificato 35 persone, provenienti anche da altre regioni, che avevano occupato abusivamente terreni privati e una strada pubblica per dare inizio al rave.
Grazie alla tempestività dell’operazione e all’attivazione di posti di blocco sulle vie d’accesso, è stato possibile impedire l’arrivo di altri partecipanti e bloccare l’evento prima che iniziasse.
Al termine delle verifiche, i 35 giovani – di età compresa tra i 18 e i 30 anni, in gran parte italiani e alcuni già noti alle forze dell’ordine – sono stati denunciati all’autorità giudiziaria di Parma per invasione di terreni privati e pubblici in concorso.
Come precisato dai Carabinieri, gli indagati sono al momento solo presunti responsabili dei fatti contestati e la loro posizione sarà valutata nel corso del procedimento giudiziario, nel rispetto del principio di presunzione di innocenza.
