Il consigliere regionale del PD, assessore mancato ed ex presidente della provincia, Andrea Massari, addossa responsabilità al governo e agli esponenti locali del centrodestra per la situazione di crisi dell’aeroporto di Parma (leggi).
A Massari, che cerca probabilmente sul fronte cittadino una visibilità che in regione gli è negata, vorrei innanzitutto ricordare che le norme europee sugli aiuti di Stato impediscono un intervento finanziario statale su una struttura aeroportuale gestita da privati come è quella di Parma. Un anno fa presenziai, insieme all’allora viceministro alle Infrastrutture e ai Trasporti Galeazzo Bignami, ad un convegno organizzato da Enac a Parma. In quella occasione tutti gli intervenuti (c’era anche il De Pascale, Massari no) auspicavano la creazione di un sistema integrato di aeroporti regionali che vedesse Parma protagonista insieme a Bologna, Rimini e Forlì.
Bignami, in particolare, dichiarò: “L’Emilia Romagna può costituire un esempio per lo sviluppo futuro dei sistemi integrati aeroportuali ed è per questo che guardiamo con attenzione a quanto avviene in questo territorio. È evidente che il Governo non può intervenire su dinamiche definite dal mercato. Ma può indirizzare e governare processi che, se concretizzati, possono dare un assetto competitivo al sistema del trasporto aereo nazionale.”
Inoltre vorrei ricordare a Massari, se non lo ricordasse, che è ancora un esponente del PD, il partito che governa la città e la regione Emilia-Romagna. Lo stesso partito che nel consiglio comunale di Parma si spaccò in occasione del voto del piano di sviluppo aeroportuale, approvato solamente grazie al sostegno della minoranza. Lo stesso partito del governatore della regione ER, socia dell’aeroporto di Bologna e che non ha mai dimostrato grande interesse allo sviluppo del nostro aeroporto, al quale Parma Aeroporto ha chiesto disperatamente aiuto.
Il VANGELO secondo ANDREA
All’incontro, avvenuto in regione a Bologna, della delegazione parmigiana, non so se fosse presente anche Massari: so che il sindaco Guerra era collegato da remoto dalla Grecia. Quasi due mesi fa presentai in Assemblea Regionale una interrogazione urgente sullo stato di crisi della società di gestione dell’aeroporto di Parma: la risposta dell’assessore Priolo (PD) fu piuttosto vaga ed evasiva: si limitò a dire che un piano regionale integrato degli aeroporti sarebbe stato pronto in autunno. Concludendo, la crisi e la possibile chiusura dell’aeroporto, chiama in causa l’intera classe dirigente della nostra città e il gioco dello “scaricabarile” non può nasconderne le responsabilità.
A partire dai soci privati, che non sono stati in grado di investire e attuare un piano industriale credibile che potesse sfruttare il favorevole trend di crescita del marcato dell’aviazione civile, per finire al PD che in questa infrastruttura non ha mai creduto e che ha al proprio interno una significativa componente che, strizzando l’occhio all’estremismo ambientalista, è smaccatamente “No aeroporto”. Un ultima annotazione: oggi l’assessora regionale Frisoni ha presentato un accordo di collaborazione per lo sviluppo dell’aeroporto di Rimini che prevede un investimento regionale di 3 milioni all’anno. Massari ne era al corrente?
Priamo Bocchi – Fratelli d’Italia
