
“Le segnalazioni che arrivano sullo stato dell’Aeroporto Giuseppe Verdi sono allarmanti ed evidenziano una situazione di abbandono e disorganizzazione, a fronte di investimenti che sembrano riguardare solo beni di facciata e non le reali necessità operative dello scalo”. Così il consigliere regionale e capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale a Parma, Priamo Bocchi, che riporta come la macchina radiogena del check-in sia fuori uso da oltre un mese e la riparazione, dal costo di 10mila euro, pare non rientrare nelle priorità della gestione.
“Si parla di spese tutto sommato contenute. Eppure, nel frattempo, la società di gestione avrebbe trovato i fondi per BMW elettriche, due pushback elettrici, pullman e scale ultramoderne. Mezzi che, a quanto ci riferiscono, sono stati usati solo in rare occasioni” osserva il meloniano.
La situazione operativa sembra altrettanto critica: “Il raccordo Charlie presenta un buco da mesi, la segnaletica è sbiadita, la rampa è dotata di un solo trattorino vetusto e la movimentazione dei bagagli è, allo stato attuale, affidata ai lavoratori, costretti a portarli a mano in aereo (come accaduto in occasione della trasferta parmigiana della nazionale femminile svedese di calcio). Una condizione indegna per un’infrastruttura che ambisce a crescere e a svolgere un ruolo strategico sul territorio” prosegue l’esponente di FdI.
Particolarmente preoccupante è la mancanza di chiarezza sul futuro dello scalo, alla luce del recente ingresso nella compagine di controllo del gruppo canadese. “Ci chiediamo quale sia la reale strategia di rilancio di Centerline Airport Partners Inc., che ha rilevato il 51% di Sogeap e che, a quanto pare, non ha ancora definito un piano industriale chiaro per il rilancio dell’aeroporto. Non possiamo permettere che Parma e il suo territorio restino ostaggio di una gestione approssimativa e di una mancanza di visione. Chiediamo a Centerline e a Sogeap di chiarire immediatamente le loro intenzioni e di mettere in campo un piano concreto di investimenti e manutenzioni. Basta immobilismo, dichiarazioni di circostanza, propositi da convegno e promesse vaghe: gli attori in campo dicano chiaramente se ritengono l’Aeroporto di Parma una risorsa strategica per la nostra città e per la tanto sbandierata rete aeroportuale della nostra Regione – conclude Bocchi”.