
Si chiude con la nomina di Alessandro Bratti a nuovo Coordinatore Generale di INBO la 22esima edizione della Conferenza internazionale “Euro-INBO”. Il passaggio ufficiale di consegne è avvenuto in chiusura della manifestazione, nel corso dell’ultima giornata dei lavori dell’assemblea a Parma, che ha coinciso con l’International Biodiversity Day: è stato Ramiro Martínez Costa, membro della Segreteria Tecnica Permanente di MENBO (la rete regionale che promuove la gestione integrata delle risorse idriche a livello di bacino idrografico nel Mediterraneo) a sancire la nuova “reggenza italiana” nominata dai membri ospitanti invitati all’Assemblea Generale e consegnando il logo di INBO nelle mani di Bratti che rappresenterà INBO fino alla prossima edizione (2027) subentrando così all’uscente Agnès Panier-Runacher, Ministra francese per la transizione ecologica, l’energia, il clima e la prevenzione del rischio.
Dopo tre anni alla guida dell’Autorità di Bacino Distrettuale del fiume Po (ADBPO) Bratti lascerà dunque l’ente italiano emanazione diretta del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) per assumere la guida dell’International Network of Basin Organizations (INBO), associazione senza scopo di lucro di diritto francese creata nel 1994, con sede a Parigi e che conta 192 membri provenienti da 88 paesi, organizzati in reti regionali per favorire gli scambi basati su specifici contesti geografici. L’Ufficio Internazionale per l’Acqua (OiEau) è responsabile del suo Segretariato Tecnico Permanente. Ferrarese, classe 1958, laureato con lode in Scienze Agrarie, PHD in Entomologia agraria, già ricercatore presso l’Università di Bologna e la U.S.D.A a Weslaco (Texas) e attualmente presso l’Università di Ferrara, dove insegna Sviluppo sostenibile e contabilità ambientale, Bratti è stato impegnato politicamente – prima come Consigliere comunale e Assessore a Ferrara; poi eletto alla Camera dei Deputati per due legislature tra le file del Partito Democratico; e componente della VIII Commissione (Ambiente, territorio e lavori pubblici) e della Commissione Parlamentare d’Inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti – ha trattato le tematiche della sostenibilità e delle ecomafie in diversi libri (è stato Presidente della Commissione Bicamerale sul traffico illecito dei rifiuti). Ha ricoperto il ruolo di Direttore generale di ARPA Emilia-Romagna e dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA). Già componente del Comitato di Indirizzo dell’Agenzia Italia Meteo e Vicepresidente EEA (Agenzia europea per l’ambiente).
“Nel corso di questi tre anni abbiamo affrontato tre eventi estremi – ha sottolineato Alessandro Bratti –: prima la siccità nel 2022, poi gli alluvioni nel 2023 e 2024. Ma grazie alle sue forze e alle risorse umane e professionali l’ente ha saputo reagire, impostando una pianificazione futura innovativa e al passo coi tempi, fondata sulle necessarie azioni di mitigazione e adattamento al cambiamento climatico in atto. Abbiamo contribuito a ridurre progressivamente la distanza tra quelle che prima venivano ritenute sfere lontane tra loro, ovvero tra ambiente, agricoltura e imprese, dando il via ad un importante lavoro di confronto tra tutti i portatori di interesse e le realtà associazionistiche: questo perché crediamo che qualsiasi trasformazione del territorio non possa prescindere dalla partecipazione di ognuno.
Stiamo concludendo un’esperienza significativa in Val d’Enza con il Contratto di fiume che rappresenta un esempio virtuoso a livello nazionale. Il tema dei rapporti internazionali ci ha consentito, grazie anche alla divulgazione della nostra operatività sui poli mediatici di tutto il mondo e ad una Comunicazione efficace, di far conoscere l’ente e il lavoro quotidianamente svolto da dirigenti e funzionari; inoltre, i progetti per rafforzare l’economia, incrementare il turismo sostenibile e salvaguardare la biodiversità legati al MAB UNESCO, con l’operato della Riserva di Po Grande, stanno favorendo ulteriormente lo sviluppo del fiume riducendone lo spopolamento: occorre incentivare le comunità a non lasciare le terre fluviali ma, anzi, a tornarvi a vivere e a presidiarle.
La strada per il futuro è già tracciata, con il rinnovato parco tecnologico di cui ADBPO è ora dotata che consentirà un migliore sviluppo nelle attività di monitoraggio e di lettura del territorio tramite l’ausilio dei dati satellitari e in virtù del consolidato rapporto con il mondo della Ricerca per una pianificazione d’alto livello. Da ultimo, desidero porgere un sentito ringraziamento a tutti coloro che hanno collaborato con l’ente, in particolare AIPo, l’Agenzia Interregionale per il fiume Po; tutte le Regioni del Distretto, con cui il rapporto è stato dialettico e fattivo; e il MASE, Ministero dell’Ambiente, di cui ADBPO è diretta emanazione”.
Un successo di pubblico (oltre 300 i partecipanti complessivi) alle tre-giorni di “Euro-INBO”, organizzato dall’Autorità di Bacino Distrettuale del fiume Po (ADBPO) in sinergia con l’Amministrazione comunale di Parma e il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) e in partnership con la Repubblica Francese, l’Ufficio Francese per la Biodiversità (OFB) e l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO). La kermesse ha goduto inoltre del patrocinio di Regione Autonoma della Valle d’Aosta, Regione Liguria, Regione del Veneto, Provincia Autonoma di Trento, Regione Toscana, Regione Lombardia, Regione Piemonte, Regione Emilia-Romagna, #Plastic-freER; e il supporto di Agenzia Interregionale per il fiume Po (AIPo), Utilitalia e Associazione Nazionale Consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue (ANBI).
Vivissima la soddisfazione espressa dai due Segretari Generali delle rispettive realtà organizzatrici: Alessandro Bratti per l’Autorità di Bacino Distrettuale del fiume Po (ADBPO) ed Eric Tardieu per l’International Network of Basin Organizations (INBO) hanno evidenziato la rilevanza delle sessioni, brillantemente coordinate grazie alla proficua sinergia tra i due enti, che hanno visto la partecipazione di relatori di alto profilo. Trattati tutti i molteplici aspetti del tema dell’Acqua: un più efficiente uso della risorsa idrica in agricoltura, per una maggiore resilienza a supporto della sicurezza alimentare; l’adattamento ai cambiamenti climatici per il miglioramento, la prevenzione e la gestione del rischio alluvionale e le strategie per un uso più consapevole nella gestione della siccità; lo stato ecologico delle acque, dal contrasto agli inquinanti emergenti alle soluzioni innovative; la restituzione dello spazio ai fiumi per l’uomo e la biodiversità.
Il rapporto generale della conferenza e i resoconti dettagliati di ogni sessione saranno disponibili a breve sul portale dell’organizzazione al link inbo-news.org/events/euro-inbo-2025/ . In chiusura Lionel Launois, Responsabile Internazionale e per l’Europa presso la Direzione per l’Acqua e la Biodiversità del Ministero francese per la Transizione Ecologica, la Biodiversità, le Foreste, il Mare e la Pesca, ha dato appuntamento alla prossima edizione dell’assemblea, che si svolgerà in Belgio nel 2027.