Alluvione, Rainieri (Lega): “Molti punti oscuri”

di UG

“La verità l’avremo solo con gli esiti del procedimento penale in corso, visto che la Giunta regionale PD e il sindaco Pizzarotti non sono ancora riusciti, o forse non hanno voluto, chiarire i tanti punti oscuri di un disastro che ha provocato alla città di Parma enormi danni, peraltro molto poco risarciti”.

Questo il commento del Vice Presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ed esponente della Lega, Fabio Rainieri, alla notizia della richiesta di rinvio a giudizio per le presunte responsabilità penali di Sindaco di Parma e dirigenti regionali, provinciali e comunali per l’alluvione del Baganza che avvenne appunto in quella città il 13 ottobre 2014 (LEGGI).

“Quando nell’estate 2016 trapelarono le prime notizie che stava andando avanti un’indagine giudiziaria, chiesi con due dettagliate interrogazioni alla Giunta regionale di effettuare un’indagine interna per verificare se nei ritardi e nelle omissioni relative all’attivazione delle procedure d’allarme vi fossero responsabilità non solo di dirigenti regionali ma anche in capo ad altre amministrazioni pubbliche, in particolare al Comune di Parma – ha ricordato il Consigliere regionale leghista – L’Assessore regionale all’ambiente, Paola Gazzolo, liquidò la proposta come né utile né opportuna e rispondendo alle due interrogazioni ha cercato di sollevare dalle responsabilità penali sia i dirigenti regionali coinvolti sia il Sindaco di Parma e i suoi dirigenti, senza però mai chiarire bene alcuni punti poco chiari della vicenda.

Di evidente già allora c’era la vicinanza tra l’amministrazione pizzarottiana cittadina, allora ancora 5 Stelle, e quella regionale PD guidata da Bonaccini. Sarebbe stato sicuramente meglio farla quell’indagine interna, per aiutare la magistratura e per impedire che si ripetesse quella brutta esperienza. Guarda caso, infatti, senza che dopo l’alluvione del Baganza a Parma sia stata effettuata un’attenta verifica dell’efficacia del sistema d’allerta regionale, ci sono stati altri eventi disastrosi di quel genere, come gli alluvioni del Parma a Colorno e dell’Enza a Lentigione lo scorso dicembre, con nuovi danni e nuove ombre per eventuali responsabilità in capo agli amministratori che dovevano gestire l’emergenza.

La richiesta di rinvio a giudizio, comunque, non è un semplice atto dovuto, come dicono ora Pizzarotti e i suoi sostenitori mentre fino a qualche tempo fa erano i primi a volere i processi mediatici anche dando per condannati imputati poi assolti. È la conseguenza che gli indagati non sono riusciti a chiarire di non avere alcuna responsabilità, e fa sorgere il dubbio che almeno in Regione la questione dell’indagine sia stata gestita guardano principalmente a convenienze o vicinanze più o meno politiche”.

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