
Grazie a un emendamento alla proposta di Legge sulle modalità elettorali presentato dai parlamentari leghisti Gianluca Vinci, Laura Cavandoli e Carlo Piastra, approvato dalla Camera giovedì scorso, sarà più semplice per i cittadini raccogliere le firme per presentare le liste elettorali.
I parlamentari leghisti hanno voluto introdurre a pieno titolo le figure dell’avvocato e del consigliere regionale tra coloro che possono autenticare le firme dei cittadini a sostegno delle liste elettorali.
“Di solito chi è al Governo cerca di limitare la partecipazione e di rendere difficile la presentazione di liste elettorali, noi invece crediamo molto nella democrazie e nella partecipazione attiva dei cittadini e vogliamo renderla più semplice”, spiega Laura Cavandoli, parlamentare parmigiana tra i firmatari della proposta che ora dovrà essere approvata anche dal Senato.
“Ogni volta che si presentano le liste elettorali per elezioni amministrative o politiche, – dice l’on. Cavandoli – è necessario raccogliere molte firme di cittadini. L’autenticazione delle firme per chi non ha un apparato politico alle spalle è lunga, costosa e complicata, spesso diventa un ostacolo insormontabile che può costringere liste e movimenti ad accodarsi a partiti esistenti o a non presentarsi.
Noi crediamo invece che la partecipazione dei cittadini vada incoraggiata, semplificata, sostenuta perché è una ricchezza per la Democrazia”.
L’emendamento della Lega, oltre dagli alleati di Governo 5Stelle, è stato votato anche da parte dell’opposizione, escluso il PD.
QUESTA LA MODIFICA DEL TESTO: Nel secondo periodo del comma 1 dell’articolo 14 della legge 21 marzo 1990, n. 53 e successive modificazioni, le parole “i consiglieri provinciali, i consiglieri metropolitani e i consiglieri comunali che comunichino la propria disponibilità, rispettivamente, al presidente della provincia e al sindaco”, sono sostituite dalla seguenti: “gli avvocati che comunichino la propria disponibilità all’ordine professionale, i consiglieri regionali, i consiglieri provinciali, i consiglieri metropolitani e i consiglieri comunali che comunichino la propria disponibilità, rispettivamente, al presidente della regione, al presidente della provincia e al sindaco”.