Associazione Nocargoparma: “L’aria di Parma va cambiata… in meglio però! L’aeroporto di Bergamo inquina 44 volte più del Verdi”

SMA MODENA

Questo concetto semplice ma ricco di sostanza definisce il nostro percorso per il 2023.

Un concetto che si fonda su un dato inconfutabile e basato su ricerche scientificamente provate e cioè che di inquinamento atmosferico si muore.

Il numero di morti premature legate all’inquinamento è davvero elevato anche nella nostra città che risulta nelle prime trenta città più inquinate d’Europa secondo il rapporto dell’’Agenzia europea dell’ambiente.

Un concetto che è stato ampiamente condiviso e affrontato da tutte le maggiori istituzioni della città a partire dal Comune di Parma che ha portato alla stipula dell’Alleanza Territoriale Carbon Neutrality , sottoscritta un anno fa fra partner pubblici e privati, tra cui Regione Emilia-Romagna, Università, Cnr e associazioni “Parma io ci sto” e KilometroVerdeParma.

Il percorso dell’Alleanza Territoriale Carbon Neutrality è teso a definire e attuare una strategia condivisa per arrivare alla “neutralità carbonica” di tutto il territorio provinciale costruendo un consenso più ampio possibile per modificare le modalità di produrre, lavorare e anche muoversi.



In questo scenario si inserisce il progetto dell’allungamento della pista dell’aeroporto Verdi che va nella direzione opposta, perché rappresenta lo sviluppo di una infrastruttura che utilizza il mezzo in assoluto più inquinante a parità di merce/persona trasportati -km percorsi.

Secondo i dati raccolti dal progetto Climate Trace che ha misurato la CO2 prodotta dagli aeroporti italiani (sia aviazione nazionale che internazionale) l’aeroporto Verdi di Parma nell’anno 2021 ha prodotto 8.680 tonnellate di CO2.

Nello stesso anno 2021 l’aeroporto di Bergamo, modello di riferimento per lo sviluppo del Verdi, di tonnellate di CO2 ne ha prodotte 378.420: 44 volte più del Verdi.

Ci possiamo permettere di introdurre una nuova fonte inquinante che immetterà 370 mila tonnellate di nuova CO2? La risposta è ovvia…NO!

Non si tratta di un No di pancia, ideologico o perché “è nel mio cortile”, bensì di un No che si fonda sull’analisi dei dati che ritraggono la situazione ambientale del territorio in cui viviamo e degli obiettivi che dobbiamo raggiungere per garantire un futuro alle prossime generazioni.

Non ci sono più alibi dietro cui nascondersi, ma soltanto scelte responsabili da attuare.

Associazione Nocargoparma