Abbiamo appreso dai giornali che a Parma, nella nostra città, ieri erano presenti agenti del Mossad, il servizio segreto israeliano, a supporto delle forze dell’ordine italiane per garantire la ‘sicurezza’, ovvero impedire qualsiasi ingresso in Piazza di persone pacificamente dissenzienti, del dibattito con l’ex premier israeliano Ehud Olmert organizzato nell’ambito della rassegna Open.
Non entriamo nel merito dell’opportunità di un dibattito spettacolarizzato in piazza e delle posizioni di Olmert, una delle poche voci di spicco israeliane che denuncia esplicitamente il genocidio di Gaza e si dichiara a favore del riconoscimento dello stato palestinese. Abbiamo le nostre riserve e pensiamo che di fronte ad un genocidio in corso, con decine di migliaia di bambini uccisi o mutilati e due milioni di persone deliberatamente affamate, costrette a vivere senza riparo sotto le bombe e in mezzo alle macerie, non ci sia un dibattito da fare, ma assumere urgenti e concreti provvedimenti perché questo eccidio sia fermato.
Come AVS chiediamo però al Prefetto se conferma la presenza del Mossad e se è normale che agenti di un servizio segreto straniero agiscano sul territorio italiano in raccordo con polizia e carabinieri per questioni di ordine pubblico. Sulla base di quali protocolli e accordi, posto che non si trattava di una visita di Stato e che Olmert è attualmente un normale cittadino israeliano in pensione senza cariche politiche o ruoli? Gli agenti del Mossad erano armati? Che regole di ingaggio avevano? Se ravvisavano situazioni di supposto pericolo potevano intervenire e magari – viste le abitudini – anche sparare per le strade di Parma in mezzo a cittadini italiani?
Chiediamo anche agli esponenti locali di Fratelli d’Italia se la nostra nazione, come la chiama la presidente Meloni, è una nazione a sovranità piena o limitata. Se è in grado o no di garantire la sicurezza dei propri cittadini e di chi ospita con le proprie forze dell’ordine e i propri servizi.
Quanto accaduto a Parma è l’ennesima dimostrazione della subordinazione e del vassallaggio del governo Meloni ad Israele e all’America di Trump che spiega anche perché l’Italia, a differenza di altri paesi europei, non abbia il coraggio di riconoscere lo Stato palestinese, stia bloccando le tardive sanzioni proposte dalla Commissione Europea contro il governo Israeliano e sia incapace di prendere posizione di fronte al genocidio che si sta commettendo a Gaza, anche quando riconosciuto come tale dalle Nazioni Unite.
Come AVS Parma ci attiveremo affinché sia fatta chiarezza sulla vicenda a livello parlamentare.
Nel frattempo attendiamo risposte dal Prefetto e chiediamo al Sindaco che si faccia parte attiva tanto più che il Comune ha patrocinato la rassegna Open sapendo dell’incontro in piazza con Olmert e delle implicazioni sul fronte dell’ordine pubblico.
AVS Parma