Bandiera della Pace in Regione, Bocchi (FdI): “Sedi istituzionali come proprietà privata, così si viola la legge”

di AndreaMarsiletti2

“Il rispetto dei simboli pubblici è rispetto per le istituzioni e per i cittadini. Le bandiere che sventolano nei palazzi della Regione devono rappresentare la sovranità nazionale, l’appartenenza europea e l’identità territoriale e non possono certo diventare strumenti di propaganda o veicoli di messaggi di parte”. Così il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Priamo Bocchi, che ha presentato un’interpellanza in merito alla presenza, nell’atrio dell’edificio della Giunta regionale, della bandiera della pace accanto ai vessilli ufficiali della Repubblica Italiana, dell’Unione Europea e della Regione.

L’esponente di FdI sottolinea come “l’esposizione delle bandiere negli edifici pubblici non sia una scelta discrezionale o simbolica, ma un obbligo normativo che mira a garantire il rispetto e a tutelare il carattere di neutralità delle sedi istituzionali”. Richiamando il D.P.R. 7 aprile 2000, n. 121, che disciplina l’uso delle bandiere da parte delle amministrazioni dello Stato e degli enti pubblici, il consigliere parmigiano ricorda come “tale regolamento impone che negli edifici pubblici siano esposte esclusivamente bandiere istituzionali, a garanzia della neutralità e dell’imparzialità delle istituzioni democratiche”.

Secondo Bocchi, la presenza della bandiera della pace in posizione di rilievo, “a destra di tutte le altre, in luogo d’onore, costituisce una violazione della normativa vigente. Un’irregolarità che risulta particolarmente evidente in occasione dell’esposizione, nei medesimi spazi, della Coppa Davis: la presenza della bandiera arcobaleno accanto ai vessilli istituzionali ha generato ambiguità circa la natura ufficiale delle bandiere esposte”.

Attraverso l’atto ispettivo, il consigliere chiede quindi all’esecutivo di via Aldo Moro di chiarire chi abbia autorizzato l’esposizione, se tale scelta sia ritenuta conforme alla legge e quali misure si intendano adottare per assicurare in futuro il pieno rispetto delle regole e del principio di neutralità istituzionale.

“Le sedi pubbliche appartengono a tutti e non possono essere trattate come una proprietà privata. Auspichiamo che si sia trattato solo di una leggerezza e che, dopo la nostra segnalazione, bandiere e simboli non istituzionali vengano rimossi, affinché la Regione torni a dare il buon esempio nel rispetto della legalità e dell’imparzialità” conclude Bocchi.

Copyright © 2007-2025 ParmaDaily.it

PrivacyCookies

direttore responsabile

Andrea Marsiletti

Copyright © 2007-2025 ParmaDaily.it

PrivacyCookies