
Dopo che l’assessore Bosi ha comunicato la variazione di bilancio che comprende uno stanziamento di 173.000 euro destinato all’acquisto di alimenti per il canile e gattile municipali, attendiamo la convocazione di una commissione apposita per approfondire la gestione del polo integrato degli animali d’affezione e i relativi costi sostenuti.
A fronte di una media di poco più di 100 cani e 160 gatti ospitati nelle strutture comunali, facendo un raffronto con altre città con numeri analoghi e i parametri normalmente utilizzati, ci sembra che Parma non brilli per oculatezza e virtuosità.
† Terra Santa 12 – Al cospetto della tomba vuota, della resurrezione di Gesù (di Andrea Marsiletti)
I 173.000 euro impegnati per gli alimenti, che non rientrano nella media costo giornaliero normalmente riscontrata in altri canili, si aggiungono ai 552.000 euro annuali previsti dalla convenzione e destinati alla cooperativa di gestione, i 52.000 euro del servizio veterinario, il costo di prodotti farmaceutici e sanitari (47.000 euro stanziati a novembre con due determine dirigenziali) e la non indifferente spesa per le utenze che quest’anno ha raggiunto la considerevole cifra di 138.000 euro.
Il costo complessivo che è gravato sulle casse comunali per la gestione del polo integrato per l’anno 2023 è stato di 1.280.000 euro: in attesa di conoscere quella relativa alla campagna di sterilizzazione delle nutrie e senza mettere in discussione l’importanza del benessere animale, questa cifra ci appare quantomeno meritevole di spiegazioni e approfondimenti.
Priamo Bocchi, capogruppo FDI in consiglio comunale