La scorribanda marinara della “Global Sumud Flotilla” (no, non è una band di supporto al concertone del primo maggio) carica di tante cose meno che di viveri, è giunta al capolinea, come da previsioni.
Qualcuno si era già sfilato volontariamente dal reality nei giorni precedenti adducendo motivazioni tra le più svariate (“purtroppo ho degli impegni”, “pensavo fosse diverso”, “non eravamo d’accordo così”, “c’è troppa frociaggine”, “non mi prende più Tik Tok”, “è finito il Trento DOC”, “prof. mi sanguina il naso posso uscire a bagnarmi i polsi? ecc.), mentre i superstiti, i più irriducibili epigoni della sinistra globale di lotta e di regata, sono stati bloccati da Israele. Alla ferale notizia, una rappresentanza variegata del popolo parmigiano è scesa in strada in preda ad una sorta di isteria collettiva: bandiere di potere al popolo, del partito comunista rivoluzionario, falci, martelli, stelle rosse, kefiah non indossate come bandane alla marinara per riparar la ghirba dal sole greco, ma a coprire il naso dall’odore acre dei fumogeni.
La cosa però più sconcertante di questa vicenda non è stata tanto questa ipocrisia e neppure lo sciopero dell’ultima ora all’insegna del “blocchiamo tutto” (a cui in qualche città si è aggiunto “e spacchiamo qualcosa”).
Il fatto più grave si è verificato alle 23 di mercoledì sera quando, i manifestanti pro-Pal, riuniti in un corteo non autorizzato, hanno occupato la nostra stazione ferroviaria bloccando i binari: atti che in base al Decreto Sicurezza e all’Art. 340 del Codice Penale (interruzione o turbamento di servizio pubblico) sono configurabili come reato.
Ebbene, tra i manifestanti all’interno della stazione vi erano anche l’Assessore alla Legalità e alla Sicurezza Francesco De Vanna (coordinatore comunale PD), l’Assessore ai Servizi Educativi Caterina Bonetti (membra della segreteria regionale PD), la consigliera comunale PD Victoria Oluboyo (membra della Direzione Nazionale del PD) e Gabriella Corsaro (consigliere comunale PD). Il giorno prima un altro consigliere comunale e membro della Direzione Nazionale del Partito Democratico, Marco Boschini, aveva pubblicato una foto che lo ritraeva sorridente davanti ad un muro imbrattato con la scritta “from the river to the sea Palestina will be free”: slogan di chi (Hamas compresa) vorrebbe cancellare lo Stato di Israele dalle carte geografiche e dalla storia.
Su questi gravissimi episodi non mi aspetto che la segretaria dem Elly Schlein dica qualcosa e prenda le distanze: non lo pretendo neanche. Dal sindaco di Parma, invece, sì.
Priamo Bocchi, Consigliere comunale FDI Parma e Consigliere regionale ER
			        