Fa comunque bene Parmadaily ad interrogarsi…, ma per i media, non meno che per gli elettori, questo finale di partita del ballottaggio non può certo appassionare più che tanto. Condizione questa che sta’ nelle cose di un distacco che pesa il 100% tra Guerra e Vignali, di una variabile Costi non orientata ma soprattutto non recepibile vista la campagna condotta sin qui dal candidato (in uno stile in realtà ben poco ubaldiano), di un clima politico nazionale che non mette più che tanto Parma all’interno dei propri giochi.
Rimanendo in città, nel centro destra hanno giocato alla conta, nel centro sinistra si sono pesati con le preferenze.
Il ballottaggio si è inoltre già consumato al primo turno polarizzando la scelta anche per la mancanza (sic!) delle candidate donne – e li Europa Verde ha conseguito un piccolo importante successo con opportunistica intelligenza – in particolare per quella Michela Canova che, pur facendo base nel centro sinistra, e raccogliendo consensi in area PD, penetrava al centro e sin anche a destra, la destra attenta a certi obiettivi pragmatici direi, ma soprattutto tra le donne nonché tra quei soggetti consapevoli in cerca di novità, disillusi ma anche resistenti a certe derive della cultura amministrativa.
Tuttavia l’esito del prossimo ballottaggio, aldilà della scelta del Sindaco, può rivelarsi di un certo interesse, e motivare il voto, anche quale indicazione di responsabilità rivolta alle due figure che si auspica continueranno una sana contrapposizione dialettica, senza infingimenti “costruttivi” e condizionamenti esterni al palazzo.
In sintesi, un appoggio pieno nei confronti di Guerra auspicherebbe che ai tanti “sì” consensuali possano seguire dei “no” capaci di determinare un profilo di Giunta veramente nuovo, appunto che “guarda al futuro” se vogliamo reificare lo slogan del candidato. E lì vedo buona consistenza politica e di competenza nei candidati over 500 preferenze e dintorni – non piovute dal cielo o dalle segreterie di partito ma espresse dal volere popolare – che potranno ben supportare il Sindaco in una responsabilità piena, impegnativa ma corrispondente alle aspettative degli elettori.
In altra direzione un appoggio convinto nei confronti di Vignali – l’uomo che cadde certamente in errori di gestione amministrativa ma disse “no” alla metropolitana salvando il Comune da un default annunciato – è quello che conferisce pieno mandato ad un capo dell’opposizione su cui graverà tutta o quasi la responsabilità di quel ruolo non disponendo di analoga consistenza di preferenze nei suoi candidati consiglieri di contorno. Una plusvalenza personale di cui Vignali dovrà/potrà altresì tener conto.
Questo il quadro, a mio avviso, dentro il quale l’elettore avrà ancora un ruolo domenica 26, miracoli a parte.
L’importante è che nel futuro prossimo post-elettorale si guardi a Parma attraverso i problemi, tra gli altri, delle emergenze sociali e sanitarie, della crisi climatica che vede scenari devastanti di carenza idrica, di uno stato di guerra ormai insostenibile, con tutto quel che ne consegue in termini socio-economici e di vivibilità, anche qui sotto casa. Tutte dimensioni problematiche che certamente la nuova amministrazione non potrà contribuire a risolvere, se non in minima parte, ma sicuramente a contrastare e a rendere più accettabili.
Beh, diciamo che anche per la nostra comunità non siamo più negli anni ’90, e non sarà una passeggiata.
Carlo Quintelli