Cavandoli (Lega) “Allo Zu Club musica ad alto volume fino all’alba, il Comune chiarisca su controlli”

di UG

“È passato più di un anno dalla nostra prima interrogazione, ma lo Zu Club o Circolo Arci Zerbini, nel cuore dell’Oltretorrente a Parma – continua ad apparire come una discoteca a tutti gli effetti, con eventi pubblicizzati sui social, musica sparata fino all’alba, schiamazzi, vomito e degrado nelle zone circostanti, impedendo il riposo a chi vive nella zona. Cosa è stato fatto? Il Comune si era impegnato a fare controlli e le verifiche acustiche, le ha fatte”?

Lo chiede Laura Cavandoli, capogruppo della Lega in Consiglio comunale, che ha presentato una nuova interrogazione per conoscere l’esito degli accertamenti annunciati dalla Giunta a fine 2023.

“Già allora, insieme alla collega Virginia Chiastra, avevo sollevato il caso dell’immobile comunale in uso al circolo Arci Zerbini, evidenziando gravi criticità legate al rumore, alla sicurezza e alla natura delle attività svolte. Nella risposta alla nostra interrogazione l’assessore Bosi aveva confermato che non risultano autorizzazioni per attività di pubblico spettacolo e che, anzi, l’attività svolta doveva essere rivolta esclusivamente ai soci del circolo. Aveva inoltre assicurato che il Comune avrebbe effettuato controlli sia attraverso il Suap sia tramite la Polizia Locale. Ebbene, vogliamo sapere: quei controlli sono stati fatti e con quali risultati.”

A preoccupare sono anche le continue promozioni social dello “Zu Club”, presentate da content creators e DJ magazine nazionali come una vera e propria discoteca underground all’interno di una chiesa sconsacrata del ‘200.

“Ma se è un circolo privato perché viene pubblicizzato al grande pubblico come un locale da ballo, che apre alle 23 e resta attivo fino alle 4 del mattino? E il Comune che fa”?

Nella nuova interrogazione si chiede conto anche del rispetto delle normative sulla valutazione di impatto acustico e della regolarità degli impianti, del pagamento del canone, della capienza massima autorizzata e della conformità alle regole di sicurezza.

“E si solleva un ulteriore tema: in caso di incidente all’interno del locale, considerato che l’immobile è di proprietà comunale e l’attività svolta non corrisponde a quanto previsto dal contratto di subconcessione, chi sarebbe chiamato a rispondere? Il Comune si è posto il problema? Non è una battaglia contro qualcuno ma per il rispetto delle regole, dei contratti, della concorrenza nei confronti delle discoteche non camuffate da sedi associative e dei residenti, che hanno diritto a dormire tranquilli”.


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