E’ morto all’età di 85 anni Marino Giubellini.
Si è spento per problemi respiratori connessi a un’infezione che non è stato possibile curare.
Laureato in fisica, è stato esponente della DC, poi de “I Democratici” di Romano Prodi, assessore provinciale della giunta di Andrea Borri, segretario provinciale della Margherita, poi aderente a Civiltà Parmigiana di Elvio Ubaldi, quindi assessore per due anni della giunta di Pietro Vignali.
E’ stato preside dell’Istituto tecnico di Fornovo che portò a essere premiato come migliore scuola sperimentale italiana, con conseguente invito per Giubellini alla trasmissione “Porta a Porta” di Vespa su RAI1. Così, su due piedi, non vi vengono in mente altri parmigiani invitati a “Porta a Porta” (forse Federico Pizzarotti, forse).
E’ stato un grande lettore e commentatore di Alicenonlosa.it e quindi della sua evoluzione in ParmaDaily.it.
Ecco, se dovessi indicare due amici speciali di Alicenonlosa citerei Marino Giubellini ed Ernesto Casolari, coordinatore di Civiltà Parmigiana.
Ho voluto bene a entrambi.
Marino non mi faceva mancare qualche critica (in particolare mi punzecchiava per un mio presunto, a suo avviso, “innamoramento per Giorgio Pagliari”), Ernesto mi faceva passare tutto. Fu il democristianicissimo Casolari che mi insegnò la massima di Stalin “Quando si tagliano le teste, non si bada a i capelli” che ho citato più volte nei miei articoli e che tirò fuori quando voglio fare il fenomeno durante le cene.
† Maria assurge in cielo, senza angeli, con la nebbia che si fa luce [dal Vangelo secondo Andrea] (di Andrea Marsiletti)
Marino è stato uno degli ultimi politici di Parma degno di questo nome. Per conoscenza della politica, per abbozzi di strategie elettorali (anche osè), per metodo e intelligenza.
Lo ricordo come “avanguardia” quando cercava di stringere l’alleanza locale tra la Margherita (partito di centrosinistra) e Civiltà Parmigiana (lista civica di centro alleata con Forza Italia). Non gli andò bene fine in fondo, non portò la Margherita con Ubaldi, ma ci andò lui con una truppa di “volenterosi”. E vinse le elezioni.
E’ stata una persona onestissima, in tanti anni di politica mai neppure sfiorata da uno scandalo, neppure da una voce.
Adesso Marino ha reincontrato il suo amico Ernesto. Forse lassù hanno cose più importanti da fare, ma secondo me, nella pausa tra una contemplazione di Dio e l’altra, al gusto per una battuta sulla politica cittadina non rinunciano. Commenteranno speranzosi la candidatura a sindaco di Federica Ubaldi oppure le mosse di Pietro Vignali. Di certo prenderanno bonariamente in giro il Pd per le sue divisioni interne e il suo masochismo elettorale. Difficile dargli torto.
Spero tu faccia un buon viaggio verso il Signore, Marino, se posso permettermi, accompagnato dalle note da brividi, meravigliose, eteree e mistiche di “Space Song” e “Chariot” dei Beach House.
Per quel che mi riguarda non posso che dirti grazie, e che ti ho voluto bene.
Andrea Marsiletti

