La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Parma, concordando pienamente con le risultanze investigative prodotte dai militari della Stazione di Soragna, coordinate dalla Compagnia Carabinieri di Fidenza, ha chiesto ed ottenuto dal Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale, una misura cautelare a carico di due persone (SPIRLEA Raul Daniel cl.1986, e DUMITRELE Simona Nicoleta cl.1989) gravemente indiziati del delitto di indebito utilizzo di carte carburanti e ricettazione.
Un’indagine serrata, ricca di riscontri tecnici e investigativi, che ha consentito di assicurare alla Giustizia quelli che al momento si ritengono i presunti autori di numerosi utilizzi fraudolenti di carte carburanti clonate.
Gli episodi contestati alla coppia sono 11, in un lasso di tempo che va dal 5 gennaio 2024 al 31.03.2024 per un importo di circa 5.000 euro.
Il tutto ha inizio quando, nel mese di gennaio 2024, il comando Stazione Carabinieri di Soragna, su richiesta di alcuni Comandi arma di altre regioni, effettuava degli accertamenti presso aree di servizio dislocate nella provincia di Parma ed in particolare nei Comuni di Fidenza, Soragna e Fontanellato, poiché ignoti, mediante l’utilizzo di schede carburante clonate, avevano effettuato rifornimenti di carburante per svariate migliaia di euro. In particolare le carte clonate erano associate a veicoli aziendali.
In data 7 febbraio 2024, il legale rappresentante di una società di trasporti corrente nella bassa parmense, sporgeva formale denuncia rappresentando che ignoti avevano indebitamente utilizzato alcune carte di pagamento clonate, effettuando diversi rifornimenti di carburante presso le aree di servizio presenti nei comuni di Noceto, Fontevivo, Fontanellato, Fidenza, Fiorenzuola D’Arda e Parma,
I Carabinieri di Soragna, delegati alle indagini, acquisivano le immagini registrate dai sistemi di video sorveglianza installati nelle aree di servizio interessate, dalla cui visione emergeva che gli autori dei prelievi fraudolenti erano giunti a bordo di un grosso furgone di colore bianco e che erano in due, un uomo ed una donna.
I successivi accertamenti tecnici, effettuati mediante l’analisi dei dati e presenti nei sistemi di rilevazione targhe, posti lungo le vie attigue alle aree di servizio, permettevano di identificare il proprietario del mezzo nell’odierno indagato.
La comparazione delle immagini riprese dalle telecamere con le fotografie ritraenti gli indagati, dava piena corrispondenza, confermando l’identificazione di entrambi, almeno allo stato attuale delle indagini.
A questo punto, la sinergia investigativa fra il comando Stazione di Soragna e la Compagnia di Fidenza ha permesso di acquisire non appena presentate nei diversi comandi Stazione della Bassa, denunce analoghe, facendo immediatamente scattare verifiche, accertamenti ed acquisizioni di immagini, che in tutti i casi contestati hanno evidenziato la presenza dei due odierni indagati. Diverse sono state le ditte vittime del raggiro, i cui legali rappresentanti hanno formalmente sporto querela, dando la possibilità ai Carabinieri ed alla Procura di acquisire un robusto quadro indiziario a carico degli indagati.
In alcune circostanze sono stati documentati utilizzi fraudolenti con prelievi di carburante a mezzo di cisterne ed in favore di terzi a dimostrazione della volontà di trarre un ingiusto profitto da tale attività.
Il prosieguo dell’attività investigativa confermava che, benchè gli indagati si presentassero presso le aree di servizio con mezzi diversi ed in alcuni casi non riconducibili direttamente a loro, lo sforzo investigativo, consistito nell’acquisire e confrontare le immagini nelle quali i due soggetti sono stati immortalati con le foto identificative, hanno dato sempre piena corrispondenza, confermando che si trattava delle stesse persone.
Secondo il GIP, che ha valutato i riscontri investigativi raccolti dai Carabinieri sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Parma, i due sono fortemente indiziati di essere gli autori in concorso degli indebiti utilizzi e, visto il concreto e attuale pericolo di reiterazione di condotte della stessa specie e le specifiche circostanze e modalità dei fatti commessi e della personalità degli indagati, ha inteso emettere, concordando con la richiesta della Procura, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico dei entrambi.
Nel corso dell’esecuzione del provvedimento cautelare con contestuale perquisizione del domicilio degli indagati i Carabinieri hanno rinvenuto alcune delle schede carburanti clonate.
Contestualmente è stato dato corso al sequestro preventivo della somma di 4.700 Euro, pari al valore del carburante sottratto ed al sequestro dei mezzi nella disponibilità della coppia, utilizzati per campiere l’illecito.
È doveroso rilevare che gli odierni destinatari della misura cautelare sono, allo stato, solamente indiziati di delitto, seppur gravemente, e che la loro posizione verrà vagliata dall’Autorità Giudiziaria nel corso dell’intero iter processuale e definita solo a seguito dell’eventuale emissione di una sentenza di condanna passata in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di non colpevolezza.
Il Procuratore della Repubblica dott. Alfonso D’Avino

