
La delibera presentata dall’assessora regionale alla Programmazione territoriale e paesaggistica, ai Parchi e Forestazione Barbara Lori, approvata dalla Giunta regionale lo scorso 18 marzo, avvia il procedimento di aggiornamento e ridefinizione delle misure di conservazione dei 159 siti della rete Natura 2000 dell’Emilia-Romagna, che occupano circa il 12% dell’intero territorio regionale.
L’iter avviato, che ha visto un approfondito lavoro tecnico e il confronto con gli enti gestori dei siti a partire dagli enti di gestione della rete regionale dei parchi e delle riserve naturali avviato da oltre un anno, si concluderà con un successivo atto di Giunta che approverà in via definitiva le nuove Misure di conservazione dei siti della rete Natura 2000, come richiesto dalla Commissione Europea e dal ministero dell’Ambiente.
L’importante lavoro di revisione e aggiornamento delle misure di conservazione, nasce a seguito della procedura di infrazione avviata dalla Commissione Europea nei confronti dell’Italia nel 2015, ritenendo le misure di conservazione dei siti della rete Natura 2000 di tutte le Regioni italiane non sufficienti a garantire una adeguata conservazione di habitat ed ecosistemi di grande valore ambientale e naturalistico di cui anche l’Emilia-Romagna è ricca.
“Si tratta di un passaggio importante, frutto di un lungo lavoro di studio dei tecnici regionali e di esperti – ha dichiarato l’assessora Barbara Lori – che consentirà alla nostra Regione di fare un passo avanti nel dare valore ad ambienti di grande pregio ricompresi nei siti Natura 2000. Tra le novità si introduce la tutela delle specie del progetto Life Eremita come la tutela di alcune specie prima non tutelate, come la pavoncella e il porcilione, oltre a garantire le più adeguate condizioni per la riproduzione della trota fario e altre specie animali e vegetali tipiche dei diversi contesti ambientali interessati dai vari siti”.
“Identificare i luoghi e le specie a rischio estinzione di “testimoni” dell’elevato valore ambientale e promuovere la corretta gestione di questi territori rappresenta una opportunità anche per la valorizzazione territoriale in un equilibrio che deve sempre più perseguire un obiettivo di sostenibilità complessiva”.
Attualmente sono diverse i siti Natura 2000 del parmense e tra questi il Parco Fluviale del Taro, il Parco dei Boschi di Carrega, il Parco dei Cento Laghi, il Parco dello Stirone, la Riserva Monte Prinzera, la Riserva Naturale dei Ghirardi e la Riserva Parma Morta.