“Mancano 1,5 milioni di euro per le strade provinciali. Soldi che lo Stato aveva promesso di restituire alla Provincia, dopo il taglio dei mesi scorsi, ma che non sono stati resi disponibili per il 2025”.
Questa l’analisi di Alessandro Fadda, presidente della Provincia di Parma, a margine del consiglio provinciale che ha approvato le variazioni al programma triennale dei lavori pubblici 2025-2027 con l’elenco annuale 2025 e la variazione al bilancio di previsione 2025-2027.
“Siamo riusciti a reinserire trasferimenti dallo Stato per 500mila euro per il 2025 e 1,1 milioni di euro per il 2026 – spiega Fadda -, ma rispetto all’assegnazione iniziale mancherebbero comunque 1,5 milioni di euro per il 2025. Una cifra che, come Provincia, siamo riusciti a coprire applicando l’avanzo di bilancio del 2024. Il taglio di risorse, con parziale ricopertura successiva dello Stato, ha complicato l’attività di programmazione di interventi sulle strade provinciali”.
Ora, tenendo conto di tutte le variazioni delle ultime settimane, lo stanziamento complessivo della Provincia per interventi sulle strade si concretizza in 3,3 milioni di euro per il 2025 così suddivisi: 1,3 milioni di euro in montagna est; 900mila euro in montagna ovest e 1,1 milioni di euro in pianura.
“Dovremo fare le corse – evidenza Fadda – per dare inizio agli interventi, prima di tutto in montagna dove le condizioni meteo peggioreranno prima, a causa del tempo perso per il taglio delle risorse, poi solo parzialmente ripristinate dal Governo e surrogate con fondi propri della Provincia, applicando il bilancio del 2024”.
Tra i temi trattati in apertura di consiglio, su richiesta del consigliere di opposizione Massimo Cazzini, anche un aggiornamento sui bandi relativi a Lagoni e Prato Spilla.
“Per Prato Spilla – ha spiegato Saba Giovannacci, consigliera delegata al Patrimonio – alla richiesta di manifestazione di interesse hanno risposto due operatori. Attualmente è in corso la verifica dei requisiti per il soggetto risultato primo in graduatoria. Dopo di che si potrà procedere con la firma del contratto. Per il rifugio Lagoni, invece, si è conclusa, da poco, la fase di presentazione delle istanze. Si è avuta una buona partecipazione con un numero significativo di candidature: oltre una decina. Ora si proseguirà con la nomina della commissione di gara che avrà il compito di analizzare le candidature. In entrambi i casi – sia per Prato Spilla che per Lagoni – gli uffici della Provincia stanno procedendo con il massimo rigore per evitare che si ripresentino problematiche emerse in passato. Quello che è certo è che non stiamo ragionando in un’ottica di singolo affidamento, ma all’interno di una strategia più ampia, integrata e territoriale per la valorizzazione dell’area dell’Appennino parmense. Il nostro approccio è sistemico, volto a dare stabilità e prospettiva alle gestioni e a garantire sostenibilità economica a realtà che, come in molte altre province, attraversano fasi delicate. Per questo abbiamo già attivato investimenti importanti sull’oasi faunistica del Monte Fuso, sull’accessibilità a Lagdei, in forza ad una iniziativa del Parco Nazionale, e su Prato Spilla, con un bando che apre a progettualità strategiche per la destagionalizzazione attraverso il bike park e la riqualificazione della stazione di arrivo. Nel bando per i Lagoni, inoltre, abbiamo lavorato con il Parco anche su un punto informazione. Il senso complessivo è costruire, con i comuni e con il Parco, un insieme di iniziative, anche destagionalizzate, che sostengano concretamente le attività gestionali di queste strutture”.
Infine, in chiusura di consiglio, via libera all’unanimità allo schema di comodato per i sette pulmini elettrici che consentiranno di attuare un innovativo progetto di mobilità sociale nei comuni dell’Unione montana Parma est. Un progetto, finanziato con fondi Pnrr, che sarà presentato ufficialmente a settembre.

