Don Luigi Maggiali: operoso teologo e artigiano di comunità (di Fausto Pagnotta)

di Andrea Marsiletti

Un sacerdote di comunità

Ci sono persone talmente radicate nel tessuto sociale ed emozionale di una comunità che quando vengono a mancare è come se se ne andasse una parte di te, di quel tempo di vita del quotidiano, fatto di tanti piccoli gesti, di tante piccole parole ed emozioni, di quei riti di passaggio che, se condivisi, insegnano fin da bambini, nell’intimo di ciascuno, il significato concreto e sempre più raro di farsi e di sentirsi comunità.

Ebbene Don Luigi Maggiali per Parma è stata una di queste persone, capace di fare comunità a partire da gesti semplici caratterizzati da una sua innata spontaneità con la quale sapeva accogliere l’altro facendolo sentire parte di un insieme fatto di calore e cordialità. Un umile e operoso artigiano di comunità, della “vigna” affidatagli in vita, e non solo della sua comunità di Ognissanti, che negli ultimi mesi di fragilità gli si è stretta accanto con mirabile amore e sostegno, ma anche di tante altre comunità cittadine: come ad esempio quella del Parma Calcio e dei suoi tifosi di cui faceva orgogliosamente e attivamente parte, essendo stato per anni assistente spirituale della squadra fin da quando era allenata da Nevio Scala, oppure la comunità scolastica del Liceo Classico “G.D. Romagnosi” dove Don Luigi ha insegnato una vita religione per oltre trent’anni. Collega di mio padre Umberto, che insegnava storia e filosofia, ricordo di Don Luigi nel rapporto di profondo affetto e stima che aveva con lui, l’amico di famiglia generoso e sincero, prima che il sacerdote o il collega, capace di stargli accanto fino alla fine senza fagli mai mancare la sua presenza.

Ma questo era Don Luigi, sapeva ‘esserci con’ ed ‘esserci per’ l’altro con una semplicità e genuinità d’animo che erano la sua ricchezza. Qualità che gli hanno permesso nei suoi 67 anni di sacerdozio (ordinato nel 1958 a soli 22 anni), di cui 47 in Ognissanti, e sull’esempio di suo zio Monsignor Andrea Maggiali, storico parroco della chiesa di San Sepolcro, di radicarsi nel profondo della comunità parmense.

Il teologo

Sensibile teologo, membro dell’Associazione Teologica Italiana (ATI), Don Luigi Maggiali è stato docente di Cristologia, di Teologia Trinitaria e di Escatologia presso la Scuola di Formazione Teologica di Parma e docente di Cristologia presso lo studentato dei Frati Cappuccini dell’Emilia Romagna a Scandiano (RE). Diverse e significative le sue pubblicazioni con le quali Don Luigi Maggiali, in tempi di secolarizzazione e di disorientamento di valori e di principi, è entrato nel vivo di alcuni dei punti cardinali necessari al cammino di ogni cristiano, ma con spunti e riflessioni valevoli anche a prescindere dall’appartenenza religiosa.

Di queste è doveroso ricordare almeno le ultime quattro, arricchite da autorevoli prefazioni, le prime due a cura del teologo Piero Coda e le ultime due a cura del cardinale Roberto Repole: I fondamentali della vita cristiana. Fede speranza carità (Nerbini 2012), «Non lasciatevi rubare la speranza». Riflessione teologica sulla speranza cristiana (Nerbini 2015), Gesù l’uomo della relazione (Nerbini 2019), Credo nello Spirito Santo (Nerbini 2021).

La centralità del momento educativo

Ben saldo nel suo credo e nelle sue convinzioni, tuttavia su temi teologici e religiosi, Don Luigi sapeva sempre porsi nell’incontro con l’altro in modo mai dogmatico ma con un atteggiamento di rara umiltà e tolleranza. Centrale nella sua pastorale era il momento educativo, sentito sempre come prioritario, che egli sapeva ben trasmettere in parrocchia, come in aula al Liceo classico “G.D. Romagnosi”, con quel suo monito: “possiamo pensarla in modo diverso, ma non deve mai mancare tra noi il rispetto e l’educazione!”.

Rispetto ed educazione che Don Luigi considerava presupposti imprescindibili per percorrere il sentiero dell’incontro con l’altro, “pane vivo” della sua missione che avveniva attraverso i momenti dell’ascolto paziente, del dialogo accogliente, ma anche del gioco. Come non ricordare le appassionate partite al ‘Calcio Balilla’ nella saletta ricreativa della Chiesa di Ognissanti, con giovani e meno giovani, con le quali Don Luigi Maggiali, instancabile organizzatore di attività ricreative, sapeva creare momenti di condivisa comunità.

Una missione, la sua, condotta sempre con al centro il momento educativo, non si contano infatti i seminari di approfondimento da lui promossi in parrocchia non solo su argomenti religiosi, ma su problematiche etiche e sociali di urgente attualità, come ad esempio quelli sull’impatto delle nuove tecnologie digitali sui più giovani, tema di cui in diverse occasioni mi ha onorato dell’invito come relatore.

L’ultimo ricordo in tre immagini

Tante le immagini che di Don Luigi rimangono in me e in tutti coloro che l’hanno vissuto, ma ce ne sono tre recenti che ora mi rimangono particolarmente impresse: quella di domenica 3 agosto con il suo sorriso di felicità quando a fine messa si è festeggiato con un brindisi il suo novantesimo compleanno, con l’amorevole abbraccio dei parrocchiani e di Padre Saverio, chiamato a coadiuvarlo dalla Parrocchia di Santa Teresa di Gesù Bambino; rimane poi indelebile l’immagine di domenica 12 ottobre, giornata dei cresimandi, quando, a conclusione della messa in Ognissanti, presa la parola dal microfono Don Luigi cercò, pur con flebile ma ferma voce, di rasserenare i fedeli sulla sua salute.

Ebbene, al suo “state tranquilli sto meglio!”, come direbbe un buon padre di famiglia, partì spontaneo uno scrosciante e appassionato applauso, durato interminabili minuti, di una chiesa gremita, di un’intera comunità stretta in comunione con il suo pastore, che, nel nome di Gesù, tributava a Don Luigi, in modo profondamente genuino, com’era lui, tutta la sua riconoscenza, tutto il suo amore. E infine, come dimenticare l’immagine delle esequie, celebrate in Cattedrale, nel primo pomeriggio di mercoledì 17 dicembre, a ricevere l’ultimo omaggio da parte del Vescovo Enrico Solmi, che lo ha ricordato «con affetto e gratitudine», dei confratelli sacerdoti presenti, e dei tanti parrocchiani e fedeli che nelle commosse e significative parole del giovane “Gimmi” Ceda hanno tributato a Don Luigi Maggiali l’ultimo loro saluto d’amore.

Fausto Pagnotta


Leggi anche:

Copyright © 2007-2025 ParmaDaily.it

PrivacyCookies

direttore responsabile

Andrea Marsiletti

Copyright © 2007-2025 ParmaDaily.it

PrivacyCookies