L’Emilia-Romagna ha approvato oggi la legge regionale sugli affitti brevi, un provvedimento atteso da tempo che consente ai Comuni di introdurre la destinazione d’uso “locazione breve” nei propri piani urbanistici e di regolare il fenomeno sul territorio. La legge nasce dall’esigenza di governare la crescita incontrollata degli affitti brevi, che negli ultimi anni ha sottratto alloggi alla residenza stabile, fatto salire i canoni e colpito studenti, famiglie e lavoratori.
Per Alleanza Verdi Sinistra (Avs), la normativa rappresenta un passo fondamentale per difendere il diritto alla casa. “Questa legge – afferma Simona Larghetti, capogruppo in Regione e relatrice di maggioranza – afferma un principio semplice ma decisivo: la casa è prima di tutto un bene essenziale e non può essere lasciata esclusivamente alle dinamiche di mercato. Il turismo è una risorsa, ma va governato affinché non produca disuguaglianze e svuotamento dei centri urbani”.
La legge introduce un regime transitorio chiaro: nessuna retroattività, continuità per le attività già autorizzate e adeguamenti graduali entro tre anni. Le nuove regole si applicano solo alle attività future, riportando le locazioni brevi in una cornice urbanistica trasparente. “Non si tratta di introdurre divieti indiscriminati – prosegue Larghetti – ma di riportare trasparenza, responsabilità e controllo pubblico. È una legge che sta dalla parte delle comunità e di chi vive stabilmente i territori”.
Il consigliere Paolo Burani sottolinea l’importanza di regolare il settore: “Le piattaforme concentrano l’offerta dove il profitto è immediato, senza valorizzare le aree interne e senza produrre occupazione stabile e investimenti duraturi. Regolare significa difendere un turismo strutturato, sostenibile e capace di durare nel tempo”.
Per Paolo Trande, “le città non sono mercati, sono comunità. Quando l’equilibrio salta, è compito delle istituzioni intervenire. Non abbiamo paura delle impugnative: governare significa assumersi la responsabilità delle scelte e non rinviarle per timore del conflitto istituzionale”.
Anche il Gruppo Pd dell’Assemblea legislativa esprime soddisfazione per il provvedimento. La vice capogruppo Alice Parma e i consiglieri Anna Fornili, Francesca Lucchi e Luca Sabattini dichiarano: “Con questa legge diamo ai Comuni uno strumento reale e flessibile per governare il fenomeno degli affitti brevi, tutelare il diritto all’abitare e valorizzare il turismo. La pronuncia della Corte Costituzionale sulla legge della Toscana ci dà ragione: possiamo e dobbiamo agire ora”.
Il Pd evidenzia l’obiettivo di garantire vivibilità urbana, coesione sociale e qualità degli spazi, pianificando l’uso turistico in alcune zone e contrastando la speculazione immobiliare. “Gli affitti brevi stanno stravolgendo le nostre città e non possiamo più girarci dall’altra parte – sottolineano i consiglieri –. La Regione interviene per dare strumenti concreti ai territori e difendere le comunità locali.”
Con la nuova legge, dunque, la locazione breve viene inserita in un quadro normativo chiaro, con regole urbanistiche, requisiti di qualità edilizia e strumenti fiscali a disposizione dei Comuni. L’obiettivo è trovare un equilibrio tra sviluppo turistico e diritto all’abitare, tutelando residenti, famiglie e studenti, e dando alle amministrazioni locali gli strumenti per governare un fenomeno complesso e in continua espansione.

