“I candidati per le Primarie ci sono, abbiamo anche più di un nome. Chiarite dunque le linee programmatiche del progetto del Partito Democratico per Parma, le primarie devono essere il presupposto insindacabile di qualsiasi alleanza, perché sono uno strumento fondante del nostro partito”.
Così Energia Democratica è intervenuta nel dibattito che, in questi giorni, tiene banco nel centro sinistra: primarie si, no, forse. E lo ha fatto aprendo a tutto il centro sinistra.
“Si è parlato di Nicola Cesari, di Italia Viva. Anche lui potrebbe partecipare alle primarie”, ha sottolineato il coordinatore provinciale Daniele Friggeri, che aggiunge: “Basta scorrere le reazioni di, praticamente, tutti i partiti di centro sinistra per capire che la strategia delle alleanze a tavolino non può reggere. La città ci sta chiedendo di allargare il campo”.
Il tavolo aperto in questi giorni dal Pd, che vede come principale interlocutore Effetto Parma, sta suscitando alcune riserve all’interno dello stesso partito, a partire dal gruppo dei consiglieri comunali. Riserve condivise da Energia Democratica.
“Il Pd – sottolinea Ed – è il primo partito a livello provinciale: deve rivendicare la propria autonomia e dettare le linee guida di un progetto per la città, per essere credibile, per recuperare la fiducia dei parmigiani. Una fiducia che non arriverà di certo continuando a parlare esclusivamente di alleanze mentre la destra si intesta risultati frutto del nostro lavoro in parlamento e in Regione”.
“Prima di ragionare sulle alleanze, il Pd dovrebbe decidere che partito vuole essere, discutendo di idee, di visione della città, sia al proprio interno sia attraverso un confronto aperto, con tutte le realtà del centro sinistra e con la città. Nel Pd non ci sono ‘ribelli’, ma posizioni differenti, democraticamente espresse. Sarebbe il caso di tenerne conto”.
“L’identità del Pd – concludono – non può prescindere dalla consultazione delle primarie. Rappresentano un valore aggiunto che non può passare in secondo piano”.


