Sala gremita e partecipazione record all’incontro “Promozione delle aree interne ed energie rinnovabili. L’azione del centrodestra per uno sviluppo della montagna che nasca dal territorio”, organizzato da Lega e Forza Italia.
Centinaia di cittadini, amministratori e tecnici provenienti da tutta la Val Taro e Val Ceno si sono riuniti per discutere il tema dell’eolico in Appennino e le prospettive di sviluppo sostenibile per le aree montane.
A moderare la serata Cristiano Delmaestro, che ha aperto sottolineando la forza della mobilitazione civica: “Le oltre 700 osservazioni già presentate dai cittadini sono un segnale fortissimo: il territorio è vivo e consapevole. La politica deve trasformare questo impegno in risultati concreti, portando la voce delle comunità fino a Bologna e a Roma”.
Il presidente dell’Unione dei Comuni, Francesco Mariani, ha ricordato che “questa non è la battaglia di un Comune o di un colore politico, ma la difesa di un territorio e di un modello di vita”.
Duro l’intervento del consigliere regionale di Forza Italia, Pietro Vignali, che ha richiamato l’importanza di proteggere l’equilibrio economico e ambientale della zona: “L’economia locale ruota attorno a turismo e produzioni tipiche, dal fungo alla filiera agroalimentare. Stravolgerlo significherebbe comprometterlo. La difesa dell’Appennino deve venire prima degli interessi di partito. Non ho apprezzato nei giorni scorsi il tentativo di qualcuno di smarcarsi o di rimbalzare la responsabilità su altri livelli istituzionali. Non è vero che tutto dipende dal Governo, la Regione ha un ruolo fondamentale.”.
Sulla stessa linea il sindaco di Borgotaro, Marco Moglia: “Quando ci sono questioni che toccano la vita delle persone, non deve esserci spazio per le bandiere”.

Il geologo Emiliano Occhi, responsabile Energia e Ambiente della Lega Emilia-Romagna, ha chiarito il contesto normativo: “Non si tratta di essere contro le rinnovabili, ma di riconoscere che non tutte le aree sono idonee. La normativa europea del 2018 e il suo recepimento nel 2021 hanno indebolito il ruolo degli enti locali. Oggi vediamo i limiti di quel modello”.
La deputata Laura Cavandoli (Lega) ha posto l’accento sugli effetti del Green Deal europeo: “L’Unione Europea ha imposto obiettivi energetici spesso insostenibili, aprendo la strada a speculazioni che nulla hanno a che vedere con la transizione ecologica. Nessun posto di lavoro può giustificare un danno irreversibile al territorio”.
A seguire, il geologo Antonio Balzani ha richiamato l’attenzione sui rischi geologici e la fragilità dei crinali, mentre Daniele Uboldi, presidente del CER Val Taro e Val Ceno, ha evidenziato la debole sostenibilità economica degli impianti: “Senza incentivi pubblici, molti progetti non esisterebbero. È un sistema che alimenta speculazione”.
L’archeologo Angelo Ghiretti ha infine ribadito il valore storico e culturale dei crinali appenninici: “Questi luoghi non sono vuoti da riempire, ma pieni di identità e memoria”.
In chiusura, il consigliere regionale Tommaso Fiazza (Lega) ha confermato l’impegno del partito: “In Regione siamo stati i primi a presentare un question time sull’argomento e lavoreremo per una risoluzione condivisa. Difendere l’Appennino è una questione di coerenza e di rispetto per i cittadini”.
L’incontro si è concluso con l’impegno comune a proseguire il percorso istituzionale e politico, affinché lo sviluppo delle energie rinnovabili avvenga nel pieno rispetto dell’ambiente e delle comunità locali.

