Europa Verde invita alla NON Inaugurazione della TIbre, lunedì 25 marzo a Fontevivo

SMA MODENA
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A un anno dal termine dei lavori, la bretella autostradale Tibre (Tirreno-Brennero) rimane desolatamente chiusa. Impossibile percorrere quei 10 km tra Ponte Taro e Trecasali. Tutto tace.

Ci pensa allora Europa Verde Parma ad organizzare la NON Inaugurazione della Tibre. L’appuntamento è per le 20.45 di lunedì 25 marzo alla sala Maria Luigia di Fontevivo. Interverranno Nicola Dall’Olio e Sara Fallini, portavoce di Europa Verde Parma, e Luca Martinelli, giornalista del mensile Altraeconomia che ha recentemente pubblicato un’inchiesta sulla vicenda Tibre. Quindi ci sarà la proiezione del filmato “Chilometri grigi” che con immagini inedite, accompagnate da una canzone composta dal cantautore Francesco Camattini, mostrerà l’impatto irreversibile sulla Food Valley parmense di questa infrastruttura che si sta conclamando nella sua inutilità. A seguire ampio spazio ad interventi dal pubblico.

“È significativo che nessuno dei politici, di destra e di sinistra, che tanto hanno voluto questo pezzo di autostrada, sia minimamente interessato alla sua apertura – spiega Enrico Ottolini, consigliere comunale a Parma per Europa Verde e Possibile -. Avranno capito che le priorità sono altre e che è stato un grande errore sprecare soldi e territorio in una strada così anacronistica, quando oggi sappiamo quanto sia urgente e prioritario mettere tutte le risorse nel completamento della ferrovia Pontremolese? Sta di fatto che non riescono ad andare oltre l’imbarazzo e non riescono a raccontare la storia dell’obbrobrio Ti-Bre. Dunque lo faremo noi.”.

 

† Gesù, è inutile che torni sulla terra nella parusia, non ti riconosceremmo (di Andrea Marsiletti)

 

“La bretella Tibre è una ferita aperta – afferma Nicola Dall’Olio -. Il casello rifinito di tutto punto che sbuca nella campagna di Trecasali è la dimostrazione lampante dell’insensatezza di una infrastruttura voluta da una classe politica e imprenditoriale con idee di sviluppo obsolete, incurante dei valori dell’ambiente e del territorio e della sfida climatica ed energetica che dobbiamo affrontare. Le merci che si vogliono portare dai porti del Tirreno al Brennero devono viaggiare su treno, perché l’Austria, con la prossima apertura del valico ferroviario, bloccherà sempre di più il transito dei Tir. Ma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. In realtà sappiamo che la spinta decisiva, per realizzare questo inutile moncone autostradale, fu l’estensione automatica della concessione dell’A15 fino al 2032, che altrimenti sarebbe dovuta andare a gara. Il risultato è la cancellazione di 74 ettari di campagna fertile, un’autostrada costata 360 milioni più altri 150 per opere di compensazione che sono altre strade, sovrappassi e tangenziali. Una beffa e un ulteriore sfregio alla ormai irriconoscibile Food Valley”.

Tuttavia i signori del cemento non si placano e ulteriori infrastrutture pesanti rischiano di essere realizzate (Via Emilia Bis); Europa Verde riafferma la propria posizione per uno stop alla distruzione vandalica della Food Valley. Bisogna voltare pagina e guardare al futuro, come hanno dimostrato le recenti mobilitazioni dei cittadini a Fontevivo, Langhirano e Medesano. Serve un nuovo modello di sviluppo che preservi ambiente e territorio.