Dopo il successo dello scorso anno con QAnon Revolution, la compagnia Evoè!Teatro torna al Teatro del Cerchio (via Belli 6/A,) con un nuovo lavoro che affonda lo sguardo nell’anima più oscura e contraddittoria degli Stati Uniti.
Sabato 15 novembre, alle 21, debutta Flyover Country, testo di Riccardo Tabilio per la regia di Silvio Peroni: un viaggio teatrale nell’“America profonda”, tra ferite sociali, disillusione e promesse infrante.
Il titolo rimanda ai cosiddetti flyover states, gli stati centrali e rurali che gli americani delle metropoli costiere preferiscono “sorvolare”, guardandoli solo dall’alto durante un volo da una costa all’altra. È in questi territori dimenticati, nella Rust Belt post-industriale, che Flyover Country trova la propria voce e ambientazione: tre interpreti – Alice Conti, Gabriele Matté ed Emanuele Cerra – danno vita a una coralità di personaggi e storie ispirate a fatti reali, come gli attentati alle infrastrutture elettriche compiuti da movimenti accelerazionisti di estrema destra.
Liberamente ispirato al libro Hillbilly Elegy di J. D. Vance – oggi vicepresidente americano e figura di riferimento del trumpismo – lo spettacolo indaga l’America bianca, marginale e arrabbiata: quella che si sente tradita da un sistema economico che essa stessa ha contribuito a creare e sostenere.
Tabilio e Peroni non si limitano però al ritratto sociologico: Flyover Country diventa uno specchio anche per noi europei, un modo per chiederci quali siano, “di qua dall’oceano”, le nostre stesse “terre da sorvolare”, i luoghi e le persone dimenticate, escluse dal benessere.
Completano la squadra creativa Lorenzo Zanghielli (scenografia, grafiche e video), Alberto Salmaso (light design), Lucia Menegazzo (costumi), Oliviero Forni (musiche) e Roberto Gallina (video).
La produzione è firmata Evoè!Teatro, con il contributo di Fondazione Caritro, Fnsv – Ministero della Cultura e Provincia Autonoma di Trento (PAT).
Prenotazioni: prenotazioniteatrodelcerchio@gmail.com – tel. 351 5337070.

