Gruppo PD: “299 controlli della PM al centro islamico di Parma… ne basta uno”

SMA MODENA
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299. Questo il numero di sopralluoghi che la Polizia Municipale di Parma ha eseguito presso il centro islamico di via Campanini, così si è letto sulla gazzetta di venerdì.

La bellezza di duecentonovantanove sopralluoghi della Polizia Municipale per controllare persone intente nella pericolosissima attività della preghiera. Ovviamente fa specie se si pensa a tutto il tempo sottratto da queste verifiche all’attività di controllo su strada di comportamenti ben più rilevanti sia dal punto di vista del rispetto delle norme sia per la sicurezza dei cittadini. A Parma si controlla chi prega mentre i cittadini lamentano l’assenza di controllo su strada.

Ci sono dunque, almeno un altro paio di facce della medaglia, rispetto all’esultanza, con la quale il consigliere Rainieri ha accompagnato la cancellazione dal registro delle aps regionale del centro islamico, cancellazione amministrativa avvenuta in base a questo inusitato dispiegamento di energie da parte della municipale. Quando la lega in campagna elettorale chiederà maggiore impegno della polizia municipale, sarà lecito chiedere per quali impieghi lo va chiedendo.

La libertà di culto, prerogativa della costituzione italiana è un diritto umano fondamentale, sul quale non dovrebbero esserci dubbi. Per questo, la politica dovrebbe rispondere alla domanda: le comunità religiose hanno il diritto di riunirsi e pregare nella nostra città? E dove? Sarebbe assai poco edificante per una città come la nostra se la preghiera venisse relegata in strutture semi nascoste come i garages, come avviene in altre città, come se fosse attività da esercitarsi in semiclandestinità. Ma la chiusura dell’unica struttura ufficiale non è forse la premessa per questo? E’ ben strano vedere un partito che della sicurezza ha fatto la propria bandiera, esultare senza porsi minimamente il problema delle conseguenze.

In ogni caso la zona di via Campanini è probabilmente compatibile urbanisticamente con le funzioni religiose. Se ciò fosse vero, e su questo vorremmo fosse il Comune a pronunciarsi, potrebbe essere sufficiente un intervento amministrativo per la prosecuzione della attività. Qualora questa non fosse la strada, si dovrà comunque pensare attentamente alla soluzione da proporre. Del resto, il mondo applaude al viaggio del Papa in Iraq e alle dichiarazioni firmate insieme all’Imam sciita Al Sistani, in cui si ricorda come la tutela delle minoranze religiose e culturali sia l’unica strada per sradicare i fondamentalismi e creare una cultura dell’incontro e della pace.

Il che tradotto in termini locali rende necessario un intervento del Comune affinché si verifichino presto tutte le possibili soluzioni.

Non ne servono 299, ne basta una.

Gruppo consiliare PD Parma
Daria jacopozzi
Caterina Bonetti
Sandro Campanini
Lorenzo Lavagetto