
La tanto attesa Fase 2, quella della riapertura di tante aziende e attività, si avvicina.
Per mesi nelle nostre imprese e uffici sarà obbligatorio l’utilizzo di mascherine, guanti e camici per proteggere i lavoratori dal virus covid-19.
Obbligatorio, oltre che molto costoso.
ParmaDaily ha condotto una documentata indagine di mercato per verificare quali siano i costi dei DPI, se di importazione dall’estero o rivenduti in Italia, prima e dopo l’emergenza coronavirus.
I costi sono altissimi.
Una premessa: le mascherine si possono reperire acquistandole direttamente all’estero (nello specifico per lo più dalla Cina) o da rivenditori italiani.
IMPORTAZIONE. La procedura per comprare dall’estero è complessa, perchè le linee dalla Cina sono intasatissime e i controlli in dogana stringenti.
Si pensi che un ordine effettuato da Parma, è partito da Hong King, è transitato a Cincinnati negli Stati Uniti, poi in Germania, prima di arrivare in Italia.
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Si riportano di seguito i costi (comprensivi di trasporti e dogana) delle mascherine importate da un’azienda di Parma:
Mascherina FFP2 costo 2,97 euro/cadauna (ordine di 2.000 pezzi)
Camice monouso costo 2,61 euro/cadauno (ordine di 1.850 pezzi).
Nella maggioranza dei casi i cinesi richiedono un pagamento anticipato della merce, con quello che ne consegue in caso di mancata fornitura.
ACQUISTO IN ITALIA. Se si acquistano i dispositivi di protezione individuale in Italia i costi crescono ulteriormente, in conseguenza del ricarico del rivenditore e del negozio locali.
Il costo di una mascherina monouso chirurgica è oggi compreso tra 0,75-1,2 euro. Quello di una mascherina FFP2 monouso varia da 4-6 euro, quello dei camici Plp/Tnt 50 gr monouso tra 1,33-4,5 euro.
PRIMA DELL’EMERGENZA. Ma quanto costavano questi DPI prima dell’emergenza sanitaria covid-19?
Le mascherine monouso chirurgica costavano 0,0435 euro, quelle monouso FFP2 1,6 euro, i camici Plp/Tnt 50 gr monouso 0,76 euro.
INCREMENTO DEI COSTI. Pertanto l’emergenza sanitaria ha moltiplicato il costo delle mascherine chirurgiche di più di 20 volte, quello delle FFP2 di più di 3.
Se questa speculazione continuasse e la fase 2 dovesse proseguire per tanti mesi (qualcuno ipotizza addirittura per tutto il 2021), l’impatto sui bilanci aziendali dei costi dei Dispositivi di Sicurezza Individuale saranno rilevantissimi, soprattuto per le aziende con tanti dipendenti e che lavorano con margini ristretti.
Nelle azioni a supporto della ripresa economica il tema dei costi della sicurezza attiva e passiva andrà tenuto nella dovuta considerazione e le aziende andranno sostenute.
Andrea Marsiletti