“In un solo colpo, in Italia siamo passati al Tribunale del popolo mediatico (e pilotato), alla cancellazione dell’uguaglianza di tutti di fronte alla legge (principio cardine della democrazia) e al conseguente ripristino del potente “liberato dalla legge”, come nella “migliore” tradizione totalitaria.” Lo scrive Giorgio Pagliari sulla sua pagina Facebook.
“Sul piano della costituzione materiale l’Italia del 2019 sta trasformandosi in un regime illiberale, al quale passerà compiutamente con le prossime elezioni politiche: siamo, infatti, alla vigilia della transizione alla dittatura per via democratica (cioè, elettorale).
Ad aggravare la situazione c’è la considerazione, mai smentita, che il Ministro dell’Interno ha preteso il riconoscimento dell’immunità perché i suoi legali gli hanno prospettato alti rischi di condanna per sequestro di persona.
Proprio così! Incredibile, ma vero.
Il M5S, contro ogni suo principio proclamato (ma mai praticato, “fate come dico, non come faccio”!), ha infatti permesso la fuga dal processo.
E ciò sapendo che: a) la Diciotti è nave della Guardia Costiera Italiana; b) i naufraghi salvati, una volta accolti sulla nave stessa, erano già sbarcati ad ogni effetto sul territorio italiano; c) nessuna norma di legge consente di vietare lo sbarco al personale dell’equipaggio e a naufraghi in detta condizione; d) costringere a rimanere sulla Diciotti nella condizioni date, viola palesemente l’articolo 13 della Costituzione, che consente restrizioni della libertà personale solo per atto motivato dall’autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge. E su queste disposizioni si fonda l’art. 605 del Codice Penale, che punisce il sequestro di persona.
Conosco l’obiezione: non basta la presunta commissione di un reato, non può essere rinviato a giudizio il ministro che abbia agito per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante ovvero per il perseguimento di un preminente interesse pubblico.
Giusto! Il problema è che, nel caso, lo sbarco dalla Diciotti era un atto costituzionalmente dovuto e il blocco sulla nave, una volta che i naufraghi erano già su territorio italiano, non si comprende a quale interesse pubblico potesse rispondere. E ciò per non parlare del personale di bordo, costituito da cittadini italiani.
La verità è che siamo di fronte ad un reiterato arbitrio, a propagande mediatiche, e nulla più!
Per una volta, devo dar ragione a Travaglio: Movimento 5Stalle.”

