Il Museo del Prosciutto si rinnova. Sabato 6 settembre la presentazione del progetto

di UG

Dodici sezioni tra storia, arte, curiosità e degustazioni. In mostra anche il plastico dell’allevamento romano di Settefinestre, opera degli Amici del Presepio di Parma

Langhirano festeggia il Prosciutto di Parma con un nuovo progetto per il proprio museo. Sabato 6 settembre, alle 17, sarà presentato il piano per il riallestimento del Museo del Prosciutto di Parma, che prevede anche un accesso rinnovato. Un intervento importante, reso possibile dai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), che raddoppierà la superficie espositiva su due piani e renderà il percorso di visita più ampio, accessibile e ricco di contenuti.

Il Museo del Prosciutto di Parma, aperto oltre vent’anni fa come secondo dei Musei del Cibo della provincia, trova così l’occasione di un profondo rinnovamento anche alla luce delle nuove tecnologie. Il riallestimento integrerà infatti postazioni interattive, realtà aumentata e QR code, offrendo ai visitatori un’esperienza più coinvolgente e multimediale.

“Esprimo grande soddisfazione per il progetto di nuovo allestimento del Museo del Prosciutto di Parma – spiega il sindaco di Langhirano, Giordano Bricoli. Una volta completato, il museo offrirà ai visitatori un’esperienza più coinvolgente e completa. La ridistribuzione degli spazi, elaborata dallo studio di progettazione, rappresenta un importante valore aggiunto per la struttura.

Il Prosciutto di Parma, prodotto d’eccellenza noto in tutto il mondo, ha radici antiche ma continua a guardare al futuro. Il museo, attraverso il nuovo allestimento e l’uso delle moderne tecnologie, sarà in grado di raccontare questa straordinaria storia fatta di tradizioni millenarie e innovazione.

Inoltre, la nuova accessibilità, consentirà di accogliere un numero maggiore di visitatori, migliorando l’esperienza complessiva”.

Durante la presentazione al pubblico del nuovo progetto e del cronoprogramma di realizzazione sarà svelato anche il plastico dell’allevamento romano di Settefinestre, tra Capalbio e Orbetello, frutto di una ricostruzione filologica curata dalla sede di Parma dell’Associazione Italiana Amici del Presepio. L’opera, firmata da Simone Bedodi, Eugenio Assante, Giacomo Carlomagno, Giuseppe Ginnastica e Salvatore Montalbano, unisce tecniche artigianali tradizionali e strumenti moderni come la stampa 3D per consentirci di vedere con i nostri occhi il momento di arrivo del maiale rosa in Italia dall’Oriente (prima, infatti, il maiale italiano era nero).

 “Un lavoro – spiegano gli autori – che ci ha impegnato per diversi mesi e che è stato realizzato riproducendo fedelmente quella che era la realtà dell’epoca. Abbiamo accolto con entusiasmo la proposta del Museo del Prosciutto, mettendo a disposizione la nostra esperienza e manualità nella realizzazione di presepi: il risultato è un’opera di qualità, che rende omaggio e valorizza la storia di una delle eccellenze enogastronomiche del nostro territorio e che mette insieme tecniche artistiche artigianali con strumentazioni d’avanguardia come le stampanti 3D”.

“Sono particolarmente orgoglioso del nuovo allestimento, una occasione di modernizzazione necessaria – ha spiegato Mario Marini, presidente dei Musei del Cibo. L’intervento, che raddoppierà la superficie espositiva, trasformerà il percorso in un’esperienza più accessibile, interattiva e coinvolgente. L’integrazione di tecnologie come postazioni multimediali, realtà aumentata e QR code non solo valorizza il patrimonio storico e territoriale, ma lo avvicina alle nuove generazioni, agli studenti e a un pubblico più ampio.

Il nuovo percorso si aprirà con il racconto del territorio, e parlerà del maiale, delle tecniche della antica norcineria e della moderna produzione, del sale di Salsomaggiore, ingrediente invisibile ma fondamentale e del “marino” – la brezza che dona al prosciutto il suo carattere inconfondibile. Le dodici sezioni guidano tra storia, arte, archeologia e curiosità: dalle razze suine e il loro ruolo nei secoli, agli utensili dei norcini, dai reperti romani alle nature morte con prosciutto, fino a un ricco tavolo interattivo per scoprire il maiale nella cultura mondiale e una collezione di salvadanai a forma di maiale, simbolo di abbondanza.

Il primo piano, reso luminoso dalle grandi vetrate dell’ex Foro Boario, ospita anche proiezioni delle fasi di lavorazione. Il percorso si chiude con l’area gastronomica e la Prosciutteria del Museo, dove è possibile degustare e acquistare eccellenze locali.

Il progetto, firmato dall’ingegnere Emiliano Prevoli e dall’architetto Filippo Taormini, con la curatela museale di Giancarlo Gonizzi e Filippo Fontana e il contributo del gastronomo Marco Furmenti, coniuga tradizione e innovazione, valorizzando la storia di un prodotto Dop unico al mondo e il territorio di Langhirano, “paese delle finestre lunghe”.

“Attraverso un intervento complesso e integrato, abbiamo curato il completamento e la piena fruibilità degli spazi, la realizzazione di nuove scale di collegamento e di una piattaforma elevatrice per l’abbattimento delle barriere architettoniche, l’efficientamento degli impianti, il miglioramento sismico e la manutenzione straordinaria della copertura – spiega Emiliano Prevoli. Il progetto comprende inoltre nuovi percorsi per i visitatori, una ampia sala didattica a disposizione delle scuole, spazi espositivi rinnovati, arredi dedicati, elementi multimediali e serramenti di nuova concezione, con l’obiettivo di offrire un’esperienza di visita più ampia, accessibile e immersiva”.

È questa la missione dei Musei del Cibo: essere custodi della memoria gastronomica e strumenti attivi di diffusione culturale e turistica. Ringrazio quanti hanno lavorato a questo progetto e sono convinto che questo riallestimento segni una nuova tappa nel nostro percorso di innovazione e crescita”.

Domenica 7 settembre, alle 11 si terrà poi una visita guidata (gratuita e senza necessità di prenotazione), della durata di circa un’ora, al Museo: “Pane, Prosciutto e… territorio” accompagnati da Matteo Cavalli, responsabile delle relazioni esterne del Consorzio del Prosciutto di Parma e da Giancarlo Gonizzi, coordinatore dei Musei del Cibo.

Al centro del racconto il territorio, la tradizione salumiera parmense, il prezioso sale di Salsomaggiore e il ruolo di un prodotto d’eccellenza nella valorizzazione turistica.

Ingresso “Speciale Festival” a 3 euro per tutti.

Al termine, possibilità di menù degustazione al Ristorante del Museo (a pagamento).

Per tutto il periodo del Festival si entrerà al Museo con biglietto speciale a 3 euro.

Venerdì 5 settembre, il museo sarà visitabile dalle 10 alle 20 e proporrà una visita guidata gratuita alle 16, oltre al divertente MuseoQUIZ per bambini, incluso nel biglietto d’ingresso. Sabato 6 settembre, oltre alle visite guidate delle 11 e delle 16, sarà possibile partecipare al Laboratorio Arti & Mestieri, organizzato in collaborazione con il centro per persone con disabilità dell’ASP Distretto Sud-Est: un’occasione speciale per scoprire i gadget realizzati con materiali di riciclo e imparare a creare originali segnalibri con la tecnica dell’origami.

Nel pomeriggio di domenica 7, alle 17, i più piccoli potranno cimentarsi nel laboratorio archeo-artistico “PIGmenti naturali”, un’esperienza che li porterà indietro nella Preistoria per scoprire come gli uomini raccontavano il mondo attraverso segni e immagini. L’attività è gratuita, inclusa nel biglietto d’ingresso, ma con prenotazione obbligatoria tramite App Parma Welcome.

Il Festival proseguirà nel weekend successivo, 13 e 14 settembre, con nuove aperture straordinarie, visite guidate gratuite e degustazioni al Ristorante del Museo.

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