
Nella solennità del patrono della Diocesi, San Bernardo degli Uberti, il Vescovo S. E. Mons. Enrico Solmi ha consegnato la Lettera pastorale per il nuovo anno pastorale “C’è qui un giovane”. La Lettera, presentata come “testo base” all’inizio dell’anno pastorale, lo scorso 29 settembre, è rimasta aperta all’integrazione di osservazioni e contributi fino al 4 novembre. Più di 30 i contributi arrivati, frutto per lo più del lavoro di organismi collegiali, che vengono pubblicati integralmente sul sito della diocesi. Un gruppo di lavoro, nominato dal Vescovo, ha redatto la stesura definitiva della Lettera che rappresenta un tratto di uno stile sinodale che caratterizza la nostra Chiesa.
Il tema dei giovani è “questione di Chiesa” e non solo di un gruppo di addetti ai lavori. Un tema non nuovo nell’attenzione pastorale delle nostre comunità e che, grazie anche alle sollecitazioni di papa Francesco e del Sinodo da poco concluso su “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”, vuole fare un passo in avanti, sia rafforzando esperienze già esistenti, sia esplorando vie nuove.
I giovani sono questione di tutti. La nostra città e la nostra provincia ne patisce la diminuzione sotto il profilo demografico (17mila in meno negli ultimi 30 anni) che dell’emigrazione. A quelli che vanno all’estero, poi, si uniscono quanti ritornano nei loro paesi di origine. Risalta la condizione dei giovani immigrati che, pur apportando un indispensabile contributo, sono ancora poco integrati e a rischio di vedersi negata la permanenza tra di noi. I giovani sono anche la categoria fragile che più patisce la recessione nella povertà, come nota il IV Rapporto della Caritas, e patiscono anche a Parma un forte indice di disoccupazione (22, 1 %), mentre nell’altro versante ci sono giovani che, lontani da questi problemi, possono intraprendere importanti percorsi professionali. Anche tra i giovani si apre quella forbice da tempo segnalata in tutta la nostra città.
Non viene taciuto il fenomeno della dipendenza che è in costante aumento e, per felice contrasto, l’impegno di tanti giovani nell’offrire tempo gratuitamente per il bene degli altri.
Un insieme di chiaroscuri che sollecitano un’attenzione da parte dell’intera comunità ecclesiale e civile e che la Lettera pastorale pone in evidenza offrendo piste di approfondimento e proposte di sviluppo.