
Fabio Fecci è il sindaco di Noceto. Dal febbraio 2009 a ottobre 2011 è stato assessore alla sicurezza del Comune di Parma. Lo abbiamo intervistato sulle prossime elezioni comunali cittadini.
Qualche settimana fa dichiarasti che avresti potuto partecipare alle comunali di Parma (leggi). E’ cambiato qualcosa in questi giorni?
Come amministratore locale di lungo corso guardo alle comunali di Parma con attenzione, per tanti motivi. Confermo la mia convinzione che la prossima gestione politica e amministrativa della città di Parma sarà fondamentale non solo per la città, ma anche per tutti i territori limitrofi. Mi riferisco in particolare anche allo sviluppo della progettualità legata al PNRR, sulla quale necessariamente Parma dovrà assumere, insieme alla Provincia, un ruolo strategico di cabina di regia.
Sia come sindaco di Noceto, ma anche come ex assessore alla sicurezza del Comune di Parma nel periodo da febbraio 2009 ad ottobre 2011, le prossime elezioni a Parma stimolano il mio interesse anche perché mi sono arrivate sollecitazioni da tanti parmigiani a farmi parte attiva, per essere un punto di riferimento e lavorare alla creazione di una squadra di persone motivate e capaci che abbiano voglia di impegnarsi a favore della loro città.
Quindi – a maggior ragione in questo periodo nel quale possiamo avere a disposizione inedite e ingenti risorse dal PNRR – se l’esecutivo della città non sarà in grado di esprimere capacità tecniche e amministrative e una visione strategica e lungimirante, se non sarà in grado di sviluppare progettualità sostenibili, innovative e valorizzanti, farà sfuggire a noi tutti l’imperdibile occasione di dare valore aggiunto alla città ed al nostro territorio provinciale.
Sono in attesa di vedere le persone che scenderanno in campo e i loro programmi, dopodiché è mia intenzione supportare fattivamente quanti daranno garanzie di offrirci finalmente una politica di qualità che punta sui fatti, al di là delle ideologie e delle appartenenze.
Quindi, come già avevo dichiarato, nel caso in cui non ci sia nessuno al quale poter dare fiducia, potrei anche decidere di mettermi direttamente in gioco insieme a persone che hanno a cuore il bene della città, all’insegna di un civismo che oggi sembra non avere adeguato coordinamento, nel rispetto della comunità di Parma e di tutto il territorio provinciale, che meritano sempre più politiche adeguate e concrete, capaci di traghettarci fuori da questo periodo difficile, con un positivo cambio di passo.
Con qualche eccezione, la politica cittadina appare in ritardo nella presentazione dei candidati sindaco. Tattica o mancanza di unità?
Osservando gli scenari attuali, vedo ancora un po’ in alto mare una candidatura unitaria del centrodestra, che invece a mio avviso dovrebbe lavorare con urgenza a solide e ampie alleanze e non frammentarsi, trovando una convergenza sulle persone da candidare. Credo che l’elemento dirimente sarà il candidato sindaco, il nome sul quale partirà la convergenza delle scelte dei singoli per dare così vita a una coalizione. Da quanto so, stanno circolando alcuni nominativi, non sono al corrente di eventuali movimenti ancora sommersi. Non sono stato chiamato per avere contatti diretti con qualcuno. Nel centro sinistra, invece, è chiaro il decollo di un’azione forte fra PD ed Effetto Parma, anche se sono evidenti le “smarcature” di alcune persone che da questa alleanza stanno prendendo le distanze, e credo ne abbiano le motivazioni.
A questo punto non è da escludere che ci sia qualcuno in grado di orientare questi allontanamenti all’interno di un progetto terzo – alternativo sia a quello del centro destra che a quello del centro sinistra – abbastanza forte ed attrattivo da far convergere al suo interno le scelte di tante persone, di trasversale connotazione.
Importante, come dicevo, individuare un candidato sindaco che possa piacere alla gente, in particolare alla gente comune, avendo la capacità di saper anche prescindere da scelte improntate a logiche partitiche e diktat che arrivano dall’alto, spesso sganciati dal contesto reale.
Occorre ricongiungere la base e i vertici, trovare una persona che abbia comprovate esperienza e capacità amministrative, che abbia voglia di mettersi in gioco con autentico spirito di servizio, che conosca il territorio on le sue esigenze e problematiche e abbia un programma concreto e sostenibile su alcune tematiche che reputo fondamentali per lo sviluppo di questa città: innovazione, infrastrutture e sostenibilità ambientale, sicurezza, sociale e cultura. E che sappia mantenere, anche attraverso i suoi collaboratori, un saldo contatto, come dicevo, con la base, con i cittadini.
Credi che l’ex sindaco Vignali potrebbe ricandidarsi?
Certamente questo nome porterà alcuni a rivangare il passato. Personalmente, avendo lavorato nella giunta Vignali come assessore alla sicurezza, ho stima di Pietro Vignali. Credo che alla fine abbia pagato pesantemente la sua buona fede in alcuni personaggi che lo circondavano: questa la sua colpa principale. D’altra parte le sue capacità amministrative si sono rese evidenti anche quando era assessore alla mobilità nella giunta Ubaldi, un’epoca che ha segnato l’affermarsi di un nuovo modello di città di Parma. Credo che quello di Vignali sia un nome interessante sul quale in tanti potrebbero trovarsi d’accordo, anche se certamente mi aspetto che dalla società civile potranno emergere altri nominativi e a quel punto sarà necessario trovare una convergenza. In questa tornata elettorale, infatti, credo sia assolutamente indispensabile che quanti hanno una matrice di base comune – di pensiero, di visione ideologica o di appartenenza – abbiano la capacità di trovare punti di contatto ed unirsi su una linea comune, per evitare pericolose frammentazioni e dispersioni di consensi.
Il “modello Noceto” di cui tu sei stato il protagonista cosa può insegnare?
Sono a metà del mio quarto mandato come sindaco di Noceto, non è facile essere sintetico su questo tema.
Il modello Noceto è basato su una politica fattiva che ha sempre puntato a dare risposte concrete ai cittadini, basato quindi sulla capacità di ascolto, sulla profonda conoscenza del territorio, dove è forte il contatto fra cittadini e amministrazione. Sono solito dire che la nostra è la politica delle “tre S”, che ne rappresentano gli obiettivi prioritari: scuola, sociale, sicurezza, a i quali potrei aggiungerne una quarta, lo sport, per la sua valenza formativa. Abbiamo fortemente investito in questi ambiti, nella certezza che questo significa sostenere i giovani, la famiglia, con una grande attenzione ai soggetti più fragili. Abbiamo saputo creare nel tempo un’offerta ampia, strutturata e stabile di servizi con lo sforzo di mantenerne l’ottimo livello quali- quantitativo, puntando ad avere un paese sicuro e vivibile, attraverso ingenti investimenti sulla videosorveglianza, sull’illuminazione pubblica, sul controllo anche notturno del territorio. Perché la sicurezza fortemente incide sulla qualità della vita.
Questi fattori hanno aumentato la richiesta di venire ad abitare a Noceto, soprattutto in riferimento alle giovani coppie: il nostro paese, infatti, come risulta dall’ultimo bilancio demografico della Provincia, risulta essere quello che ha segnato la maggior crescita percentuale fra quelli del territorio provinciale.
Credo che il modello Noceto sia l’espressione di un’attenzione trasversale al territorio e ai suoi abitanti, con lo sforzo di far sì che nessuno possa sentirsi lasciato a se stesso, perché del cittadino ha fatto il suo fulcro. Un modello al quale anche le politiche per la città di Parma potrebbero ispirarsi, nel dare attenzione alle esigenze dei cittadini, nel concentrarsi su ogni quartiere – strade, pubblica illuminazione, aree verdi, videosorveglianza – per renderlo vivibile e sicuro, perché è da qui che si deve partire. Guardare alle famiglie e a ciò che serve davvero, in termini di servizi ai bambini, agli anziani, ai portatori di disabilità, ai giovani. Una politica che, come dicevo, non dimentichi mai il contatto con la base, che ne sappia interpretare i bisogni, portata avanti da una squadra di persone motivate che abbiano voglia di lavorare, con impegno e passione.
Quali saranno i prossimi passi di Fabio Fecci?
Ancora non ho un percorso del tutto delineato, i tempi non sono maturi. Una volta che nel 2024 si sarà concluso il percorso amministrativo che mi ha visto guidare l’Amministrazione nocetana – oltre al periodo in cui ero assessore a Parma – senz’altro mi porrò questo tema. Devo dire che gli ultimi due anni, così fortemente caratterizzati dalla pandemia, sono stati molto pesanti. Questo mi ha costretto a frenare tanti entusiasmi per fare i conti con problematiche e responsabilità del tutto inedite. Ma quando trent’anni fa sono entrato nell’Amministrazione Comunale nocetana l’ho fatto per passione, quella che non mi ha mai abbandonato e che ancora, ogni giorno, guida il mio impegno.
Per questo sono convinto che tutto il percorso fatto e la mia esperienza non debbano andare disperse, ma possano nuovamente essere messe a disposizione, magari anche proprio della città di Parma, anche con un impegno indiretto, di sostegno a chi avrà il compito di esserne alla guida.
Chi sceglie di fare politica per autentiche motivazioni non è guidato da spirito di protagonismo o da personalismi, ma piuttosto da spirito di servizio e volontà di rendersi utile, di portare il proprio contributo laddove ce ne sia bisogno, di lavorare per il proprio territorio e i cittadini, a favore – appunto – di una politica onesta e concreta, fatta di umiltà e di buone prassi. Lo scenario – anche a livello nazionale – spesso ci ha testimoniato contesti e situazioni che portano la gente comune a prendere le distanze dalla politica, ad allontanarsene, creando profonda sfiducia che talvolta sfocia nella rabbia e nella protesta. Occorre invece puntare, a qualsiasi livello, a una ricomposizione del rapporto fra politica e cittadini.
Andrea Marsiletti