Lucia Frasanni, Assessora del Comune di Torrile (Pr) dal 2014, è innanzitutto un’educatrice professionale (lasciatemelo dire con stima, una collega), una persona di vasta cultura ed interessi.
La sua passione emerge spontaneamente e con generosità intelligente sia nella sua azione amministrativa che negli ambiti in cui si spende professionalmente e come donna a 360° per 365 giorni all’anno. Intervistarla è per me un piacere e, nello stesso tempo, credo sia importante capire più da vicino, per chi la conosce più e meno, il suo punto di vista sulle attività che promuove a favore del Comune e territorio, e non solo.
Lucia, sei Assessora alla Scuola, alla Cultura, al Sociale e alle Pari Opportunità. Qual è il segreto per tenere insieme tutte queste deleghe, ognuna con la sua complessità? Hai i superpoteri? Dicci come fai…
Non ho superpoteri ma una grande passione per questo incarico amministrativo . Ho la fortuna di aver ricevuto dal Sindaco Alessandro Fadda queste interessanti e stimolanti deleghe che io amo definire “bellissime” perché sono complementari e mi danno l’opportunità di avere una visione ampia ed approfondita della mia comunità.
Certo non è facile tenere insieme tante complessità, ma le soluzioni ai problemi non sono mai semplici, e serve spesso una visione d’insieme per poter essere efficaci.
Il tuo lavoro di Educatrice professionale ti ha aiutata a maturare la sensibilità e le competenze necessarie per l’azione politica e amministrativa?
Dico spesso quando mi presento che sono prima di tutto una educatrice, poi assessora.
Educare non è solo un lavoro, è sopratutto una missione, un pó come svolgere il ruolo di amministratrice, non lo si fa per denaro o per vana gloria, ci si impegna in questi incarichi per amore. Amore per la scuola, per i bambini e le bambine, per chi si trova in difficoltà, amore per il proprio territorio, per la propria comunità e per la sua storia.
A volte mi rendo conto che, mentre si amministra, in un certo senso si svolge anche un’azione educativa, si prova cioè ad accompagnare la propria comunità in un percorso di crescita e di consapevolezza.
Emerge, in particolare in questo periodo, il tuo impegno a favore della donna, delle questioni di genere e della valorizzazione del genere femminile. Spiegaci il tuo modo di vedere questi temi e quali sono gli obiettivi dell’amministrazione connessi a questo impegno specifico.
Il tema della donna connesso a tutta la sua complessità mi ha sempre affascinato e stimolato.
È inutile negare che in tanti ambiti lavorativi e soprattutto in politica, le donne faticano ad emergere e vengono spesso emarginate o rinchiuse in stereotipi di comodo.
Portare l’universo femminile ai vertici di un cambiamento attraverso una visione nuova della società, non più machista e patriarcale ma inclusiva e dialogante, ecco la sfida delle sfide, la scommessa che dobbiamo portare avanti con coraggio e costanza.
Occorre poi sottolineare il dramma che in questi anni si sta sempre più aggravando, mi riferisco alla violenza di genere ed al fenomeno dei femminicidi che non accenna a placarsi.
Di fronte a tali atrocità è compito e dovere di tutti gli amministratori e amministratrici prendere una posizione chiara e netta, mettendo in campo azioni volte allo sviluppo di una cultura basata sul rispetto reciproco.Educare, ascoltare, essere, riappropriarsi dei valori sui quali si fonda una società sana, insistere attraverso attività di sensibilizzazione e progetti rivolti alla scuola, agli insegnanti, ai bambini, alle bambine, ai ragazzi, alle ragazze e quindi alle famiglie. Ecco cosa sta cercando di fare l’Amministrazione di Torrile, ponendosi come obiettivo quello di creare una comunità educante, cioè una rete che unisce le sue forze, le sue diversità e caratteristiche specifiche per non lasciare indietro nessuno.

Il teatro è una delle attività più valorizzate dall’Amministrazione comunale… Quali sono le linee guida del tuo lavoro di Assessore alla Cultura?
Fin dall’antichità come sappiamo il teatro svolge una funzione sociale e risponde all’innato bisogno dell’uomo di raccontare storie mimetizzandosi, travestendosi, indossando maschere che permettano di rappresentare la società in cui si vive o di dissacrare il potere costituito, senza alcun timore punitivo.
Nonostante il passare del tempo il teatro non ha smesso di avere un ruolo peculiare, almeno come principio, nella costituzione di una coscienza sociale.
Insisto particolarmente sul teatro e sulla sua sperimentazione, dando spazio alle intelligenze e alle competenze del territorio, proponendo alla comunità l’arte e la bellezza attraverso un linguaggio accessibile a tutti, proprio perché vorrei stimolare uno sguardo critico sullo stato delle cose. Brecht diceva che il teatro non può cambiare il mondo, ma può cambiare gli spettatori e questi, se lo vogliono, possono cambiare il mondo.
Cosa bolle in pentola per il nuovo anno a Torrile? Eventi, iniziative, nuovi obiettivi da conseguire…
Il prossimo anno saranno confermate le consuete iniziative culturali che da tempo contraddistinguono il Comune di Torrile: “Marzo in rosa”, “Torrile va a teatro”, “La giornata internazionale dei diritti dei bambini” e tanto altro… certo non nascondo che le esigenze di bilancio ci costringeranno a rimodulare il calendario delle manifestazioni, ma tutto ciò non ci impedirà di mettere in campo energie e competenze che potranno portare alla realizzazione di incontri stimolanti e di grande interesse per la comunità.
Tu, in futuro, la vedresti bene una fusione tra i Comuni di Torrile e Colorno? Pro e contro dal tuo punto di vista…
Come principio sono sempre stata favorevole alla fusione del Comune di Torrile e Colorno, non solo per un discorso economico (sia chiaro importantissimo), ma anche per una visione più costruttiva del futuro del nostro territorio. Si unirebbero due Comuni con peculiarità ben definite, perciò il percorso di unificazione andrebbe intrapreso con una tempistica adeguata coinvolgendo le due comunità in un paziente percorso di condivisione e partecipazione. Mi auguro che i futuri amministratori e le future amministratrici possano riprendere, a tempo debito, il cammino interrotto tre anni fa.
Se dovessi scegliere un evento che ti rappresenta pienamente, quello a cui, senza nulla togliere alle altre iniziative, sei più affezionata?
L’evento al quale sono più affezionata è senz’altro quello della Giornata mondiale dei diritti dell’Infanzia, che vede circa mille bambini riempire Piazza Pertini a San Polo. È un evento nato quasi per caso durante l’iniziativa promossa cinque anni fa dall’amministrazione rivolta alla figura del maestro Manzi. Una festa dedicata ai diritti dei bambini e delle bambine che si rivolge non solo all’Istituto Comprensivo di Torrile, ma anche alle scuole dei territori limitrofi: abbiamo percorso con gli insegnanti un cammino di approfondimento e consapevolezza, parlando di diritti, di doveri, di tutela e di cura. Tutto ciò mi rende orgogliosa della mia comunità che ha partecipato con entusiasmo all’organizzazione della festa attraverso il prezioso contributo delle associazioni territoriali: sono questi importanti momenti che contribuiscono a dare un senso profondo al mio incarico amministrativo.
Alberto Padovani
