Italia con meno residenti e più anziani (di Stefano Gelati)

SMA MODENA

Da qualche giorno, l’ISTAT (Istituto centrale di statistica) ha pubblicato la dinamica demografica della popolazione residente in Italia, con riferimento alla situazione al 31/12/2022, che conferma la tendenza alla diminuzione dei residenti nel territorio della Repubblica ed il progressivo invecchiamento degli stessi.

La popolazione residente è scesa sotto i 59 milioni con una diminuzione di circa 33 mila unità rispetto all’anno precedente, con una età media di 46,5 anni.

L’indice di vecchiaia è salito a 193, cioè ogni 100 residenti da zero a quattordici anni, ci sono 193 residenti con un’età dai sessantacinque anni in su; quasi il doppio; nell’anno precedente il 2021 l’indice era di 187,6; nel 1971 era solo di 46. Q|uindi la rappresentazione grafica della popolazione italiana è sempre più una piramide rovesciata, pochi giovani e tanti anziani.

L’indice di vecchiaia della popolazione dell’Emilia Romagna è 198,4, mentre quello della Provincia di Parma è sotto il dato regionale e nazionale, pari a 181,1. Possiamo affermare che il nostro territorio attraversa una crisi demografica di minore entità rispetto al contesto italiano.

 

† Andiamo a messa a Natale (di Andrea Marsiletti)

 

Un altro dato molto significativo è il rapporto tra anziani con sessantacinque anni o più e bambini con meno di sei anni, che è pari a 5,6. Ogni bambino ci sono 5,6 anziani.

La regione più vecchia è la Liguria dove il rapporto è 7,9, la provincia autonoma di Bolzano la più giovane con 3,4. L’Emilia Romagna riflette, in sostanza, il dato nazionale con il 5,7.

Tali rapporti sono espressione del sempre più rilevante e continuo calo delle nascite per anno, che non viene compensato dall’iscrizione anagrafica di nuovi residenti, molte volte di cittadinanza straniera.

Gli stranieri residenti sono 5.141.232, pari all’ 8,7% della popolazione totale; l’indice di vecchiaia calcolato sugli stranieri è pari a 33, simile a quello dell’intera popolazione italiana degli anni sessanta del secolo scorso, con 0,8 anziani per ogni bambino sotto i sei anni di età.

Il 47% dei residenti stranieri viene dall’Europa, in testa come paese di provenienza è la Romania, seguita dall’Albania e dall’Ucraina; il 22,4% dall’Africa, in prevalenza dal Marocco, poi dall’ Egitto; il 23% dall’Asia, in gran parte da Cina e India, con una significativa provenienza dal Pakistan e dalle Filippine; solo il 7,6% viene dal continente americano.

Le donne sono in maggioranza il 51,2 % della popolazione residente, tale rapporto è confermato anche con riguardo ai residenti di cittadinanza straniera, quindi gli immigrati, con dimora abituale e consolidata nel tempo, sul territorio italiano sono presenti, molte volte, con interi nuclei famigliari.

I numeri costituiscono dei punti fermi ed oggettivi, indispensabili per capire il presente e l’evoluzione futura della nostra società, sono un antidoto alla disinformazione ed al conseguente argomentare in modo superficiale e qualunquista, tante volte presente nel dibattito pubblico.

Stefano Gelati