
La cerimonia di Sant’Ilario 2024, accompagnata e presentata dal presidente del Consiglio Comunale Michele Alinovi, è iniziata con la danza d’apertura “Metamorfosi” a cura di Artemis Danza, seguita dall’ingresso del sindaco Michele Guerra e dai saluti del Vescovo di Parma Monsignor Enrico Solmi.
Sul palco presenti le Autorità cittadine, insieme a una rappresentanza di ragazzi e ragazze che hanno partecipato a progetti che hanno visto i giovani protagonisti attivi del proprio futuro e alla panchina rossa, simbolo del rifiuto della violenza sulle donne.
In memoria di Padre Lino Maupas, a 100 anni dalla morte, Enrico Maletti e i ragazzi di Io Parlo Parmigiano hanno recitato il brano di prosa dialettale “Le radici parmigiane e il passaggio di testimone”.
Dopo il conferimento delle Civiche Dichiarazioni di Benemerenza è stato proiettato “Immagini in musica – il futuro della memoria”, estratto dal documentario “Piccoli Archivi di Quartiere” a cura di Officina Arti Audiovisive, con accompagnamento musicale a cura del Conservatorio di Parma.
Dopo il discorso di Sant’Ilario del sindaco Michele Guerra si è svolta la conclusione corale “Parma crocevia tra l’Italia e l’Europa” – a cura dei cori delle Scuole Superiori di Parma, con accompagnamento musicale a cura del Conservatorio di Parma.
Discorso del Sindaco Michele Guerra – Sant’Ilario 2024
Saluto anch’io le Autorità presenti in sala, ringrazio tutti voi di essere con noi stamattina qui in teatro per condividere questo momento così simbolico e così emozionante; io devo dire che il Sindaco ad ogni mano che stringe, ad ogni abbraccio che dà qui sul palco ai premiati, si carica di un po’ della loro emozione e quindi sono pieno di emozioni che vengono da storie diverse e orgoglioso di avere sul palco questi premiati.
L’anno scorso, su questo palco, avevamo da poco ascoltato il messaggio che rivolgeva alla nostra città il sindaco di Leopoli Andrij Sadovyi e avevamo premiato, con una menzione speciale, le tante realtà di Parma che stavano portando aiuti all’Ucraina attaccata dalla Russia. Una delle benemerenze civiche era andata alla nostra concittadina Stefania Battistini, che stava raccontando al nostro Paese l’orrore della guerra. E oggi mentre celebriamo un nuovo Sant’Ilario, la guerra in Ucraina prosegue, Parma continua a portare aiuti, il sindaco Sadovyi sarà qui, con noi, in città, i prossimi 26 e 27 gennaio, a parlare di Leopoli Capitale Europea dei Giovani 2025, a insistere sulle generazioni che stanno subendo più di tutti la cattiveria del mondo. E Stefania Battistini, beh Stefania Battistini non è più in Ucraina, ma purtroppo non ha smesso di raccontare l’orrore. Perché quest’anno a conflitto si aggiunge conflitto e lei è a Gaza, da dove ci arrivano immagini disumane, per le quali da ogni parte del mondo si invoca il cessate il fuoco eppure nulla si ferma. Parma è nel mondo. Stamattina siamo qui, ad onorare i nostri premiati e il loro esempio, che per ognuno di essi è prima di tutto cura del prossimo e dunque pace. Siamo in questo splendido Teatro, in una evidente condizione di privilegio. Siamo una piccola rappresentanza di una città grande e complessa, che non è un’isola, che vive ogni giorno, nelle sue dinamiche, il tumulto del mondo e della contemporaneità e che deve dire a gran voce basta, anche qui stamattina, sparare, basta uccidere, cessate il fuoco.
Quando nelle città si parla di pace, qualcuno può avere la sensazione che si stia esulando dai problemi concreti che Parma, come altre realtà, ha. Non è così e dobbiamo essere capaci di tenere agganciate le diverse dimensioni entro cui si muove la nostra vita. Voglio portare un piccolo esempio, poetico e profondo. In una scuola primaria della nostra città, le bambine e i bambini hanno costruito dei pupazzi, ad altezza quasi naturale, che hanno chiamato “I Pacifici”. Li hanno colorati, li hanno posizionati vicino alle panchine nel parco che circonda la loro scuola e hanno posto sui loro petti dei cartelli che ci spiegano che cosa vuol dire essere pacifici. Non hanno scritto pacifisti, ma pacifici, che etimologicamente vuol dire proprio coloro che “fanno” la pace, che la costruiscono. Su quei cartelli si legge che pacifico è ovviamente chi non fa la guerra, chi non litiga, ma è pacifico chi aiuta, chi dona, chi rispetta tutti, chi condivide idee e cose, chi usa parole gentili. Dal non fare la guerra – livello che, visto da qui, ci sembra non appartenere, per fortuna, al nostro quotidiano – all’usare parole gentili – il livello dello scambio civile che invece caratterizza, o dovrebbe caratterizzare, la quotidianità.
E allora mi sono chiesto, Parma è una città pacifica? Certamente Parma è una città che aiuta, che dona, condivide idee e cose. Ogni tanto litiga, com’è normale che sia, di parole gentili è capace di usarne e si impegna a tenere la guardia alta sul rispetto degli altri. Dietro queste capacità di lavorare sulla pace, solo in apparenza diverse da quelle che a gran voce si chiedono per il mondo, si affacciano i problemi più grandi, quelli più veri e di lungo respiro, che Parma sta affrontando e dovrà sempre più affrontare negli anni a venire, come i dati in nostro possesso e le analisi degli osservatori lasciano intendere.
Penso al grande tema delle povertà, che oggi, in una provincia che continua a ricoprire posizioni alte nelle classifiche sulla qualità della vita, che stando agli ultimi dati ISTAT è seconda in una Regione virtuosa come l’Emilia-Romagna quanto a distribuzione degli indicatori di benessere, che ha davanti a sé, in Italia, solo Milano per retribuzione media annua lorda, ebbene in questa nostra realtà le persone che vivono in condizioni di difficoltà economica sono ormai più di 35.000, molte delle quali affollano le nostre mense, i nostri dormitori, ricorrono ai numerosi canali di solidarietà che dalla spesa ad altri strumenti di supporto vanno loro in aiuto. La povertà è un fenomeno strutturale nel nostro Paese e in quota parte lo è diventato anche nella nostra città. Forse non ha la visibilità di un atto vandalico o di una rissa, ma quasi certamente è all’origine dell’uno e dell’altra.
Non dirò i numeri sempre più forti di persone e famiglie in carico al nostro Comune, a livello di politiche sociali, abitative, educative o sportive, né delle evidenti difficoltà collegate al continuo e graduale definanziamento degli enti territoriali, unica avanguardia riconoscibile per il cittadino e sistematicamente messa nei guai da modalità di erogazione delle risorse non all’altezza dei bisogni. Vorrei piuttosto che l’occasione del Sant’Ilario fosse utile a una fotografia più alta, che ci dica dov’è che un Comune, di questi tempi, deve essere presente. È sulle fragilità che il pubblico deve primariamente fare la sua parte, anche quando farlo costa sacrifici in altri ambiti; è qui che la politica deve dimostrare vicinanza a chi ha bisogno e capacità di leggere e definire le priorità. Perché la coesione sociale è l’architrave della tenuta di una città moderna ed è per questo che abbiamo scelto di investire laddove la criticità si è fatta strutturale.
Il 2023 è stato caratterizzato da un fenomeno che in tempi non sospetti, o per lo meno sospetti di questi, ho definito come il più preoccupante, per Parma e per tutto il territorio nazionale. Sto parlando dei flussi migratori. Faccio una premessa, a scanso di equivoci. Non intendo sostenere che l’attuale governo abbia dato prova di incapacità nella gestione dei flussi, l’emergenza è così forte e l’Italia così immediatamente esposta che non ha senso nascondersi le difficoltà. Penso tuttavia che proprio la presenza di questo esecutivo renda ancora più chiara la vastità del fenomeno migratorio e quella sua complessità impossibile da appiattire su forme ciniche di slogan o su scorciatoie del pensiero. Nel territorio di Parma, stando ai numeri, è come se nel corso di un anno un altro piccolo Comune si fosse aggiunto, fatto interamente di donne, uomini, ragazze e ragazzi, minori anche non accompagnati, che sono arrivati qui per povertà, a causa di guerre, per paura o per speranza.
Qui, nella nostra città, c’è stata una parola, un nome, che ha racchiuso, parte per il tutto, questa complessità e che porta su di sé i segni del difficile anno passato: Martorano. Lì si è trovato sistemazione all’emergenza, una sistemazione che ha impedito di vedere sorgere criticità forti che altre città hanno conosciuto, una sistemazione che non ci fa contenti, non ci piace, come ha detto in maniera netta il Prefetto Garufi in occasione del tradizionale scambio di auguri in Prefettura. Una necessità. Perché il mondo, quello da cui siamo partiti, è arrivato e continua ad arrivare. Le navi attraccano, come a Ravenna qualche settimana fa e i pullman partono alla volta delle città. E le città devono essere pronte, perché le porte di quei pullman si aprono e le persone, donne e uomini come noi, scendono.
Sono stato a Martorano molte volte. E nonostante ci siano tante persone soffia un vento di solitudine. C’è il mondo: Sudan, Guinea, Eritrea, Maghreb, Egitto, Senegal, Yemen, Siria, Palestina. Parma sta facendo questo. Parma sta accogliendo, ogni singolo giorno. Ci parliamo in diverse lingue, cerchiamo di capire le basi della necessità, cerchiamo di descrivere il luogo in cui queste persone sono venute a trovarsi, il sentimento che c’è attorno al loro arrivo. Se non abbiamo visto accadere disordini, se in questo anno i pur importanti temi di sicurezza su cui quotidianamente ci confrontiamo non hanno trovato in Martorano un epicentro di criticità, è perché Parma è una città di “pacifici”, che ha aiutato, che ha usato parole gentili, che ha rispettato. Da qui il mio grazie più sincero e grande a chi si sta adoperando, giorno dopo giorno, per quello che è il più nuovo e più enorme tema che nel 2023 la città si è trovata ad affrontare.
La speranza è che la ex Columbus di Martorano torni presto ad essere soltanto la ex Columbus. Ciò significherebbe che i numeri degli arrivi sono tornati entro la soglia dell’accoglienza organizzata. Ma nella frazione di 2023 in cui lo si è aperto, Martorano ci ha ricordato che cosa sta accadendo attorno a noi e ci ha detto che niente di tutto questo accadere è alieno agli equilibri della nostra città e soprattutto che il futuro – perché a Martorano sono quasi tutti giovani – si presenta nelle forme della complessità e della globalità e bisogna saperlo guardare negli occhi con equilibrio, fermezza e disponibilità.
I giovani. Quest’anno, in un premio che come sempre riconosce per lo più l’impegno pluriennale dentro una comunità, li abbiamo voluti chiamare sul palco del Regio. Parma ha intrapreso un cammino innovativo e molto serio sulle politiche giovanili. Per la prima volta si è costituito un assessorato alla comunità giovanile, che non ha altre deleghe se non quella di lavorare all’intreccio delle molte urgenze che le nuove generazioni pongono a chi amministra. Prima in Europa, la nostra città si è dotata dello strumento dello Youth Check, un indicatore che ci permette di valutare il potenziale generazionale delle delibere e dei provvedimenti che adottiamo, una sorta di “tagliando” che ci dice se e quanto ciò che stiamo facendo giova alle generazioni cui dobbiamo restituire una città migliore. È su queste consapevolezze che è nato il grande progetto di Parma Capitale Europea dei Giovani 2027. Dal Governo abbiamo ricevuto riscontri di apprezzamento molto significativi e non scontati e il Consiglio Nazionale Giovani ha scelto di appoggiare in maniera esclusiva la candidatura di Parma, sui temi che ritroveremo nelle importanti giornate di fine gennaio che per la prima volta porteranno, con la rassegna “Mi prendo il mondo”, il Salone Internazionale del Libro a Parma.
Sarà in quelle giornate che presenteremo ufficialmente il dossier di candidatura, che è stato fatto da tanti giovani della città, giovani veri, come li chiamo io, tra i 16 e i 22 anni, che hanno portato là dentro i loro temi, il loro sguardo, la visione e l’idea di una Parma in certi momenti spiazzante, in certi altri sperimentale, mai scontata e soprattutto nuova rispetto alle dimensioni che normalmente la animano. Dovremo fare tesoro di queste loro parole ed imparare che certuni modelli, con i quali siamo cresciuti noi venti, trenta quaranta anni fa, sono tramontati e hanno portato ad un riorientamento delle priorità e a nuove gerarchie valoriali e di obiettivi.
Mi ha stupito incontrando in questo anno mezzo tanti di questi giovani, leggere nei loro ragionamenti la base forte di una uguaglianza sostanziale e non formale, un abbattimento delle categorie sociali sulle quali hanno riposato per anni molti dei nostri pensieri e dei nostri piani, il sogno di una società che non conosca più vincitori e perdenti, dove l’essere umano sia più forte ed importante della prestazione che può offrire. Li abbiamo visti, questi giovani, sulla nostra piazza per l’ambiente, li abbiamo visti per la lotta e il contrasto alla violenza di genere.
Ce n’è non solo per scrivere un dossier di candidatura che faccia di Parma una piazza giovane per l’Europa, ma ce n’è per dotarsi di strumenti nuovi nella progettazione della città del futuro. Quando penso alle date che campeggiano sui nostri strumenti di programmazione e che guardano al 2030 o addirittura al 2050, penso sempre che chi guiderà la città in quella fase potrebbe non essere stato ascoltato in questa. Ecco perché è importante candidarci e sarà importante, indipendentemente dal risultato, non abbandonare le linee metodologiche che abbiamo messo a punto grazie ad un confronto che è stato fin qui nazionale e europeo.
Ho ancora negli occhi i volti delle ragazze e dei ragazzi che hanno marciato per le strade di Parma lo scorso 25 novembre. Una mobilitazione acuita dalla tragedia del femminicidio di Giulia Cecchettin, non l’ultimo, come purtroppo anche il nostro territorio ha dovuto sperimentare pochi giorni dopo. C’era dolore vero in quella piazza, c’era emozione sincera. E lì ci siamo fatti una promessa, che questa emozione non la si sarebbe dispersa, che la si sarebbe tenuta stretta per trasformarla in coscienza, in pensiero, in linguaggio e in azioni. Per portarla sempre con noi, ovunque, ogni giorno, ognuno per il pezzo di strada che può, ognuno per le responsabilità che ha sulle spalle. Fare in modo che il 25 novembre duri tutto l’anno. Oggi qui c’è una panchina rossa – e ringrazio le maestranze del Teatro Regio che l’hanno preparata per noi – e nella prima fila c’è il posto che sarebbe stato occupato da chi stamattina non è potuta venire in platea. Sono simboli duri, che dicono cose forti, ma che hanno bisogno di noi per vedere compiuta la loro missione.
Il contrasto alla violenza contro le donne è praticabile solo attraverso un percorso di presa di coscienza degli uomini, di tutti gli uomini, che devono fissare il profondo di una costruzione di genere che ha stratificato subalternità e fragilità. Ci sono luoghi deputati che forniscono aiuto in questo senso, aiuto agli uomini, e dobbiamo cominciare a parlarne e a raccontarli senza paura di alcuna demonizzazione. Dobbiamo portare al centro la fragilità e tutti insieme combatterne le sempre più numerose derive. Io spero che, tra le altre cose, il 2024 sia un anno in cui per ognuno di noi, uomini di Parma, si possano davvero moltiplicare le occasioni di presa in carico del nostro genere e si esca da quelle retoriche e da quegli automatismi ormai ridicoli dell’uomo duro, dell’uomo forte, del coraggioso che è tanto più coraggioso quanto più urla, mostra i muscoli e si impone sugli altri usando la forza.
Abbandoniamo questo agonismo sociale, impariamo ad accettare il rifiuto, lavoriamo per rinsaldare la fiducia prima di tutto in noi stessi e per trasformare i luoghi del nostro lavoro e del nostro privato in luoghi di affermazione di una solidità nuova, costruita sulla reciprocità, sull’uguaglianza e sulla gioia che da esse procede.
Ci aspettano sfide importanti, il cui raggiungimento perderà di valore se la nostra città non saprà mantenere radicati questi fondamentali della vita comune.
Mentre il PNRR fa il suo corso e sono due gli anni che ci separano dal collaudo delle sue opere, il 2024 sarà l’anno in cui potremo vedere suturate alcune storiche ferite della nostra città. Stiamo lavorando, in una sinergia importante coi nostri rappresentanti a Roma, che ringrazio, perché finalmente arrivi il finanziamento che permetterà di chiudere la partita del Ponte Nord e dare seguito all’Accordo stipulato con l’Autorità di Bacino e al progetto di fattibilità che ne è seguito.
Questo sarà anche l’anno della presentazione del progetto di riqualificazione dello Scalo Merci, uno spazio di permeabilità urbana tra il San Leonardo e il centro città che si fonderà sui temi del verde e della ciclabilità, oltre che su funzioni che ne garantiranno vivibilità e sicurezza. L’investimento a bilancio per veder partire i lavori è nel 2025, ma questo tempo è servito ad avvicinarci ad una visione progettuale fortemente innovativa e fortemente convincente.
Molte altre opere caratterizzeranno il nostro 2024 ma il discorso di Sant’Ilario non vuole essere l’elenco di ciò che accadrà. Una cosa voglio dirla però sui parchi della città che vedranno la loro riqualificazione in questo anno: Parco Nord, Parco Testoni, Parco dei Vetrai, Parco dei Vecchi Mulini, Parco di Piazzale Salsi, Parco Ducale con il recupero storico del Trianon e della peschiera. E poi le aree antistanti l’accesso alla Pilotta, il nuovo WoPa, il Cinema Teatro Cinghio e il Teatro Guareschi, da noi chiamato il Teatro dei Dialetti, cominceranno i lavori per la nuova piscina di via Zarotto, procederemo con i rilievi archeologici nell’ex Cobianchi, che potrebbero riservarci sorprese molto importanti e riavvicinarci alla storia romana di Parma.
E poi le infrastrutture. Sono un tema rispetto al quale la nostra città, nonostante la posizione strategica che ricopre, ha molto sofferto e molto è stata penalizzata. Dire che oggi Parma è difficilmente raggiungibile sarebbe esagerare, chiunque ha viaggiato, anche solo in Italia, se ne rende conto, ma resta vero che in una dimensione sociale che fa della mobilità la chiave dei nuovi equilibri tra i centri, del lavoro e degli scambi economici, scientifici e culturali dobbiamo lavorare perché Parma rientri nei circuiti di più immediata raggiungibilità.
Non sono partite completamente in capo ad una Amministrazione comunale, ma è l’Amministrazione il soggetto che, più interessato e ovviamente più stimolato, deve coordinare il sistema che si presenta al livello regionale e a quello nazionale. C’è un ambito che ci interessa più di tutti ed è quello ferroviario. Bene la Pontremolese, ma Parma ha bisogno di più treni che sfruttino la linea di interconnessione. Trenitalia, nonostante gli sforzi e la disponibilità dimostrati dalla nostra provincia, non ha fin qui ritenuto di investire, nemmeno in via sperimentale, sul nostro territorio. Al netto dei diversi incontri, si sono addotte ragioni di mercato e ragioni politiche, che hanno dato copertura alla penalizzazione delle linee storiche e, nel caso nostro, anche di quella interconnessione di cui posso dire che c’è assai poca consapevolezza. Non smetteremo, muovendoci in squadra, di portare avanti le nostre ragioni, convinti che Parma possa e debba ottenere un aumento del traffico su ferro.
Ci sono poi opere che, seppur progettate e pensate in un tempo diverso da questo, non possono rimanere incompiute, come la Ti-Bre, e auspichiamo che le Regioni Emilia-Romagna e Lombardia possano lavorare, d’intesa con Roma, al finanziamento e alla chiusura di quei lavori, così come abbiamo richiesto che il progetto sulla Via Emilia Bis possa essere ripreso rapidamente, anche con le necessità di revisione che occorrono a causa del lungo tempo in cui è rimasto fermo. In città, lo sapete, sull’aeroporto si è giocata una partita lunga e minuziosamente raccontata, ma se un anno e mezzo fa ciò che di certo c’era era che Parma aveva un progetto di implementazione cargo dello scalo Giuseppe Verdi, oggi, grazie al forte impegno del Comune e alle sue osservazioni, di progetti ce n’è uno passeggeri.
La nostra rimane una città attrattiva, lo dicono i numeri del turismo e il trend di crescita della popolazione residente, e deve costruire questa sua attrattività lungo una sostenibilità del suo sviluppo, le cui linee sono state condivise e sottoscritte dalle molte realtà pubbliche e private che hanno siglato qualche mese fa, proprio qui al Teatro Regio, insieme a noi il Contratto Climatico di Città, che si inquadra nel piano per la neutralità climatica di Parma 2030, sul quale siamo stati tra i primi a ottenere luce verde dall’Europa.
Al primo di gennaio 2024, Parma ha una popolazione residente di 201.540 persone. 1346 abitanti in più dei primo gennaio 2023. I maschi sono 97.633 e le femmine 103.907. Gli italiani 165.113 e gli stranieri 36.427. Cresciamo con ritmi superiori alla media nazionale, purtroppo non è dovuto alla natalità, e dobbiamo continuare a lavorare perché questa capacità di attrarre si mantenga e aumenti. Cresciamo sull’eccellenza della nostra cultura d’impresa, della nostra vocazione europea, sullo slancio della nostra Università, sulla qualità dei nostri prodotti. Anche su questo è in piedi un progetto di comunicazione territoriale che scava in profondità nelle linee identitarie e nei valori della nostra città. Parma è una città moderna ma non ancora sfuggita alla misura di vivibilità che sempre di più le persone cercano. Un “well-being district” – perdonerete l’inglese, ma se Europa deve essere bisogna che ci capiscano tutti –, in cui il ben-essere perde ogni connotazione effimera e consumistica e diventa coscienza di una città giusta e equa, che cerca, unita, la sua serenità.
Alcuni anni fa, quando lavoravamo al progetto di Capitale Italiana della Cultura, tenevo sul mio tavolo stampata una frase di Sant’Agostino, in cui il tema del vivere bene incrocia quello della durezza dei tempi e mi piace questa frase riprenderla qui con voi; scriveva Sant’Agostino: “Sono tempi cattivi, dicono gli uomini. Vivano bene e i tempi saranno buoni. Noi siamo i tempi.”
È l’augurio migliore che possiamo farci.
Grazie di essere qui con noi, grazie Parma e Buon Sant’Ilario a tutti noi!
Michele Guerra
MEDAGLIA D’ORO 1
FRANCO MASINI
Franco Masini, classe 1951, laureato in medicina e chirurgia, per quarant’anni ha operato come cardiologo all’Ospedale Maggiore, prima come responsabile della struttura semplice di Cardiologia clinica e poi dell’Unità coronarica e terapia intensiva. Dopo il pensionamento nel 2018 si è dedicato appieno ad Emergency e, oggi, è Coordinatore medico dell’ospedale Salam Centre for Cardiac Surgery di Khartum, in Sudan. Il Centro fa parte della rete Anme, l’associazione voluta da Emergency per promuovere la costruzione di centri medici di eccellenza in Africa. Nell’aprile del 2023 si è distinto per non aver lasciato l’ospedale di Khartum in seguito allo scoppio della guerra in Sudan, a discapito della propria sicurezza personale.
Motivazione – La Medaglia d’oro del Premio Sant’Ilario 2024 viene conferita a Franco Masini per l’impegno profuso come medico in Sudan ed essersi distinto nella tutela dei diritti umani a partire dal diritto alla salute.
Ritira: Franco Masini
MEDAGLIA D’ORO 2
LUCA SALSI
Luca Salsi, classe 1975, si è diplomato in canto al Conservatorio Arrigo Boito di Parma. Dopo il debutto nel 1997 presso il Teatro Comunale di Bologna, inizia un’intensa carriera che lo ha portato a calcare alcuni dei maggiori palcoscenici del mondo, fra cui: il Teatro alla Scala, il Metropolitan di New York, il Wiener Staatsoper, la Royal Opera House di Londra, l’Opéra di Parigi, il Teatro Regio di Parma, il Teatro San Carlo di Napoli, il Teatro dell’Opera di Roma, Teatro dell’Opera di Monaco, il Teatro Real di Madrid ed il Liceu di BarcellonaMotivazione – La Medaglia d’Oro del Premio Sant’Ilario 2024 viene conferita a Luca Salsi, quale interprete autentico del canto lirico nel mondo. Un talento che calca i teatri internazionali più importanti, promuovendo Parma come città della Musica, Verdi e il bel canto.
Ritira: Luca Salsi
ATTESTATI DI CIVICA BENEMERENZA
AGESCI, MASCI e CNGEI
L’Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani (AGESCI) nasce nel 1974 dalla fusione di ASCI e AGI e si propone di contribuire alla formazione dei ragazzi e delle ragazze, secondo i principi e il metodo dello scoutismo. A Parma ci sono 18 gruppi con 1.800 iscritti. Lo scoutismo cattolico a Parma quest’anno compie cent’anni: nel 1924 furono infatti fondati i primi due gruppi, presso gli Stimmatini e i Salesiani.
Gli scout CNGEI – Corpo Nazionale Giovani Esploratori ed Esploratrici Italiani – sono un movimento educativo scout che ha come finalità quella di contribuire alla costruzione di un mondo migliore attraverso l’educazione dei giovani. Il CNGEI a Parma nasce nel 1915.
Motivazione – L’attestato di Civica Benemerenza viene conferito allo Scoutismo, ad AGESCI e CNGEI, per la costante e capillare attività educativa svolta a servizio della comunità e a vantaggio di migliaia di ragazzi e ragazze di Parma e provincia.
Ritirano: Susanna Biondini di Agesci – Giancarlo Cavazzoni Masci
Maria Rinaldi e Attilio Riva di Cngei
CONFESERCENTI PARMA
Confesercenti Parma nasce nel 1973 dall’incontro di una trentina di commercianti e si è progressivamente affermata, fino a contare circa millecinquecento iscritti nei settori del commercio, turismo, servizi, artigianato e professionisti. La missione dell’associazione è rappresentare il mondo delle piccole e medie imprese che, col loro dinamismo, assicurano la crescita economica e occupazionale della comunità.
Motivazione – L’attestato di Civica Benemerenza viene conferito a Confesercenti Parma, per il contributo allo sviluppo del sistema commerciale del territorio, che concorre al miglioramento socio-economico della comunità.
Ritira: Francesca Chittolini – Presidente
ANNALISA DALL’ASTA
Annalisa Dall’Asta, Fondatrice della cooperativa sociale Eidè, è dal 2015 coordinatrice didattica della Scuola di Edith di Parma. Dal 1998 al 2008 ha collaborato con il Consorzio Solidarietà Sociale al Progetto Calamaio, è formatrice accreditata presso l’Ufficio Nazionale Servizio Civile per Caritas Parma. Tra le numerose attività che svolge, collabora con l’associazione Unitalsi e Amici di Davide. Nel 2019 ha ricevuto il Premio Anmic-Parma.
Motivazione – L’attestato di Civica Benemerenza viene conferito ad Annalisa Dall’Asta, per l’impegno pluridecennale a favore delle persone con disabilità e per la promozione dell’inclusione sociale.
Ritira: Annalisa Dall’Asta
NUOVI PROFUMI Società Cooperativa per Azioni
Nuovi Profumi nasce durante il periodo critico della pandemia, a seguito della messa in liquidazione della storica Morris Profumi S.p.A. di Parma. Dopo la cessazione delle operazioni, il personale, composto per l’85% da donne, ha rilevato la gestione delle attività produttive dell’azienda. I fondatori e le fondatrici di Nuovi Profumi, trasformandosi da dipendenti a imprenditori cooperativi, hanno sviluppato una visione completa e dettagliata di tutte le fasi del processo industriale, dalla ricerca e sviluppo del prodotto, passando per la produzione fino alla vendita.
Motivazione – L’attestato di Civica Benemerenza viene conferito a Nuovi Profumi per il coraggio e l’intraprendenza delle socie e dei soci, che hanno preservato competenze cruciali per Parma e generato opportunità di lavoro e sviluppo per il territorio.
Ritirano: Alessandro Torsiglieri – Presidente e Claudia Florio – Vicepresidente
PROGETTO ITACA PARMA
Progetto Itaca è l’Associazione che promuove programmi di informazione, supporto e riabilitazione per le persone affette da disturbi della salute mentale e per le loro famiglie. La missione dell’Associazione è di sensibilizzare la comunità per diffondere una corretta conoscenza del disagio psichico, superando i pregiudizi e favorendo la prevenzione e l’orientamento alla cura. L’azione viene svolta nella profonda convinzione che un aiuto tempestivo, una diagnosi corretta e terapie adeguate possano supportare efficacemente i pazienti a condurre una vita ricca e soddisfacente.
Motivazione – L’attestato di Civica Benemerenza viene conferito a Progetto Itaca per l’impegno nell’attivazione di progetti e iniziative a supporto di chi soffre di disturbi di salute mentale.
Ritira: Lelio Pallini – Presidente
NICE TERZI
Nice Terzi ha guidato, dalla metà degli anni ‘70 al 2002, la nascita e lo sviluppo degli Asili Nido comunali di Parma. Ha favorito il passaggio da un’idea di cura a impronta assistenziale-sanitaria, a una cultura dell’infanzia rispettosa dei diritti dei bambini e delle famiglie. Il suo contributo ha avuto come risultato la trasformazione, lo sviluppo e l’espansione di una nova cultura dei Servizi per l’infanzia, attraverso un’organizzazione attenta sia agli aspetti di natura psicopedagogica che organizzativa. Ha promosso la formazione permanente del personale e ha dato vita a una vera e propria comunità educante, caratterizzata da un forte senso di identità e di appartenenza.
Motivazione – L’Attestato di Civica Benemerenza viene conferito a Nice Terzi, quale protagonista di un cambiamento nell’approccio ai servizi dell’infanzia che ha creato un sistema lungimirante per rispondere alle necessità dei bambini e delle famiglie.
Ritira: Nice Terzi
MICHELE VENTURA
Michele Ventura, nato a Parma nel 1966, è Presidente del Centro universitario sportivo – CUS Parma, confermato nell’aprile 2019 per il terzo mandato consecutivo. Ha promosso con assiduità una significativa proposta sportiva e valoriale agli studenti universitari e, contemporaneamente, ha favorito la diffusione della cultura dello sport tra i cittadini, grazie ad iniziative come Giocampus, Parma Mezza Maratona e i camp estivi per i ragazzi. Michele Ventura ha guidato il CUS Parma in questi anni difficili, adattando la proposta alle sfide che si sono presentante nel tempo, soprattutto durante il periodo pandemico.
Motivazione – L’attestato di Civica Benemerenza viene conferito a Michele Ventura per il costante impegno nel promuovere e diffondere una cultura sportiva di valore in città e per lo spirito volontario che ha animato il suo agire.
Ritira: Michele Ventura
I PREMIATI DAL 2012 Al 2023
Anno 2013. Medaglia d’oro: Hospice Piccole Figlie. Attestati di Civica Benemerenza: Consorzio di Solidarietà Sociale, Ensemble Attori Teatro Due, Roman Sili, P.g.s. – Or.Sa. Oratorio Salesiano, Umberto Squarcia, Opem Spa.
Anno 2014. Medaglia d’oro: Clelia Buratti. Attestati di Civica Benemerenza: Consorzio del Prosciutto di Parma, Centro Grandi Ustionati – Azienda Ospedaliero Universitaria di Parma, Rodolfi Mansueto SpA, Learco Tiberti, Fondazione Arturo Toscanini, Norbeto De Angelis, Tiro a Segno Nazionale – Sezione di Parma.
Anno 2015. Medaglie d’oro: “Associazione Italiana Malati di Alzheimer – Aima”. Attestati di Civica Benemerenza: Polisportiva Coop Consumatori Nordest; Paola Mattiazzi; Università Popolare di Parma, Manfredi Saginario, Gli Angeli del Fango, Coppini Arte Olearia.
Anno 2016. Medaglie d’oro: “Croce Rossa Italiana – Comitato di Parma”; Medaglia d’oro alla Memoria a Giuseppe Malpeli. Attestati di Civica Benemerenza: Centro Sportivo Italiano – Comitato di Parma; Don Luciano Scaccaglia; Alberto Nodolini; Associazione Volontari Italiani Sangue Comunale di Parma; Mutti SPA; Carlo Magri – Presidente FIPAV; Franco Del Chicca.
Anno 2017. Medaglie d’oro: Arturo Carlo Quintavalle. Attestati di Civica Benemerenza: Giulia Ghiretti, Lanzi Trasporti, Unione Nazionale Veterani dello Sport Sezione di Parma; Emporio Solidale Parma; Associazione Nazionale Centri Sociali Comitati Anziani e Orti – Parma; Giovanni Ballarini; Cus Parma.
Anno 2018 – Medaglie d’oro: Alberto Bormioli. Attestati di Civica Benemerenza: SNUPI Onlus (Sostegno Nuove Patologie Intestinali), A.S.D. San Leo 1946, Gianni e Vittorio Ferrarini, Teatro delle Briciole; Paolo Colombo; Famiglia Romani; Svoltare Onlus.
Anno 2019 – Medaglia d’oro: Albino Ivardi Ganapini. Attestati di Civica Benemerenza: Davide Bollati; Federazione Maestri del Lavoro d’Italia Consolato Provinciale di Parma; Kiara Fontanesi; Help for Children Parma; Luigi Roncoroni; Franca Tragni e Carlo Ferrari; Associazione Seirs Croce Gialla Parma onlus. Menzioni Speciali: Famiglia Spaggiari.
Anno 2020 – Medaglie d’oro: ANMIC Parma; Gazzetta di Parma, Claudio Parmiggiani. Attestati di Civica Benemerenza: Danilo Coppe; City Angels ODV Sezione di Parma; L’Ottavo Colore; U.S. Astra; Emilia Wanda Caronna; La Giovane Scpa; Fidas Parma.
Anno 2021 – Assegnati n. 28 attestati di Civica Benemerenza a tutte le categorie che si sono impegnate nel tempo dell’emergenza Covid per affrontare una situazione inedita, per certi versi sconvolgente
Anno 2022. Medaglie d’oro:. CSV Emilia ODV, Parma Basbeall. Attestati di Civica Benemerenza: Centro Antiviolenza di Parma, Carmine Giovanni Del Rossi, Lenz Fondazione, Raimondo Meli Lupi di Soragna, Zacmi Zanichelli Meccanica Spa, Intercral Parma Aps; Agugiaro & Figna Molini Spa. Menzioni Speciali: Ivo Ferraguti, Comitato Rione Colombo, Azienda Agraria Sperimentale Stuard.
Anno 2023 – Medaglie d’oro: Roberto Toscano, Auser Parma. Attestati di Civica Benemerenza: Coop Multiservice, Stefania Battistini, I Monnezzari di Parma, Giorgio Baruffini e Adriana Lucco, Francesco Barilli, Polisportiva Gioco, Gilberto Gerra, Menzione Speciale: Volontari in missioni umanitarie in Ucraina – Associazione Seirs Croce Gialla, Missione Valentina, Zebre Rugby Parma e Munus, Fondazione di Comunità Parma.