La mappa della criminalità a Parma negli ultimi 5 mesi, più di 400 episodi e oltre il 45% dei reati in centro storico. Vignali: “E’ ora di agire”

SMA MODENA

Aggressioni di baby gang armate di coltelli, tirapugni e bastoni nei confronti di coetanei, costretti in alcuni casi a rifugiarsi nei negozi. Risse, accoltellamenti, spaccate, furti, donne e anziani inseguiti per strada, agenti della polizia locale investiti dal conducente di un’auto mentre tenta di scappare da un controllo in via d’Azeglio. Violenze contro i sanitari del pronto soccorso del Maggiore.

Pestaggi ai danni di cittadini che intervengono per segnalare o tentare di fermare il compimento di un reato. Poi le aggressioni alle troupè televisive che documentano lo spaccio nei parchi cittadini. La vendita di droga, in diverse occasioni, vicino all’area dei bambini al parco Ducale e di fronte agli asili. Furti in chiesa, risse con mazze da baseball, scippi in strada e aggressioni alle guardie giurate e alle forze dell’ordine. Addirittura un uomo che si masturba in via Costituente e uno straniero che tenta di adescare bambini nel parco di piazzale Chaplin.

Questa sera nel parcheggio di Via Palermo, il gruppo consiliare “Vignali Sindaco” ha realizzato un censimento e una mappa relativi agli episodi criminosi, che si sono verificati negli ultimi cinque mesi, da gennaio a maggio, a Parma, limitandosi a quelli riportati dalla stampa e a quelli relativi a scippi, rapine, aggressioni e risse. Erano presenti anche Fabrizio Pallini (consigliere comunale della lista Vignali e Presidente dell’associazione “i nostri borghi), l’avvocato penalista Mario L’Insalata, Devid Brozzi (ideatore del comitato Sos sicurezza parma e provincia), Roberto Massa e Matilde Viglioli (Presidente e Vicepresidente dell’associazione impegno sociale per il San Leonardo e Cortile San Martino) ed Emanuele Rastelli e Stefano Meli (Presidente e Vicepresidente dell’associazione L’Oltretorrente Rinasce). Oltre a loro anche Simona Varasi (Presidente del comitato degrado fratti) e Fiorenzo Baroni (Presidente dell’associazione Parma Sud). Gli episodi censiti sono oltre 400. Un dato sottostimato se consideriamo che molti episodi anche se denunciati non appaiono sulla stampa e altri invece non vengono nemmeno denunciati.

La mappa, all’interno della quale sono riportati ben 100 punti caldi, consente di delineare un quadro della criminalità e della micro criminalità a Parma nella prima parte del 2025. In ogni punto segnato sulla mappa si è verificato almeno un episodio, riportato dalla stampa locale. In diverse vie del centro storico e del San Leonardo, si sono verificati più episodi.

Analizzando i dati raccolti possiamo notare che più del 45% dei reati censiti si sono verificati nell’area del centro storico. E’ il segnale di un degrado dilagante e che sembra senza freno in quella che un tempo era considerata la vetrina di ingresso alla città. In particolare c’è stata una concentrazione di episodi tra piazzale della Pace, viale Fratti, via Toschi, via Verdi, l’area dell’Ex Scalo Merci e i parcheggi del Duc.

Più del 30% degli episodi, poi, si è verificato tra l’area della stazione ferroviaria, tra piazzale Carlo Alberto Dalla Chiesa, via Monte Altissimo e il quartiere San Leonardo, soprattutto tra via Trento, via Palermo, via Venezia e il parco del Naviglio. Dall’analisi dei dati raccolti emerge che circa il 20% dei reati è stato commesso nel quartiere Oltretorrente, tra via d’Azeglio, via Imbriani, via Costituente e via Bixio. Il restante 5% degli episodi criminosi si sono verificati negli altri quartieri: tra il Lubiana, il Montanara, l’area Ex Salamini, la zona della Cittadella e il quartiere Pablo.

Tra gli episodi più significativi ricordiamo il tentativo di investimento di due agenti della polizia locale da parte di un pregiudicato straniero in via d’Azeglio – un caso che ha suscitato scalpore a livello nazionale – il pestaggio di un cittadino che ha tentato di intervenire per contrastare il danneggiamento di un’auto in via Savani, le molteplici aggressioni armate di tirapugni, coltelli e bastoni da parte di baby gang ai danni di coetanei, le risse con feriti in varie zone della città, immortalate dai video dei cittadini, il fiorente spaccio di droga, anche davanti all’area dedicata ai bambini al parco Ducale e davanti ad alcuni asili.
Poi le aggressioni ai giornalisti e alle troupe televisive che stavano ducumentando lo spaccio di sostanze stupefacenti al parco Ducale e il degrado nella baraccopoli del ponte Nord. Non è un caso che, in più occasioni, la situazione emergenziale di Parma sia stata sotto l’attenzione mediatica delle televisioni nazionali con servizi e approfondimenti.

 

† Papa Leone XIV non darà nessun valore aggiunto alla Chiesa. I preti e le monache sono la parte migliore della società (di Andrea Marsiletti)

 

Poi i gravissimi episodi di via Costituente dove un uomo è stato fermato mentre si masturbava davanti ai ragazzi che uscivano da scuola e il tentativo di adescamento di alcuni bambini da parte di un cittadino del Bangladesh nel parco di piazzale Chaplin. E ancora le aggressioni agli autisti, i furti e gli scippi a bordo degli autobus, le spaccate ai danni dei negozi, dal centro storico al San Leonardo e in Oltretorrente, fino ai quartieri più periferici.

Sempre negli ultimi mesi, tra gli episodi censiti, anche le minacce e gli accerchiamenti ai danni di ragazzini in Pilotta, le risse tra ragazzini e tra stranieri in pieno centro, l’uomo truffato per 15 mila euro e trascinato in strada dall’auto dei malviventi in via Emilia Est.

“Parma continua ad essere ostaggio della criminalità e del degrado – sottolinea l’ex sindaco Pietro Vignali, capogruppo del gruppo consiliare che porta il suo nome in Consiglio comunale e capogruppo di Forza Italia in Assemblea legislativa regionale – che sta trascinando alcune aree della città in un vortice di violenza che a Parma non avevamo mai assistito. La concentrazione dei reati nell’area del centro storico è preoccupante, così come nel san leonardo e nell’oltretorrente..

“Rispetto alla mappa della criminalità che abbiamo realizzato nel mese di novembre del 2023 la situazione, se possibile, si è ulteriormente aggravata. E, a tre
anni di distanza dall’insediamento della nuova amministrazione la
situazione è addirittura peggiorata. Ci sono intere aree e vie dove si sono verificati svariati episodi, tra risse, spaccio, spaccate, aggressioni, furti e scippi. Le persone, soprattutto le più deboli, hanno paura ad uscire di casa. Se il centro storico non è sicuro i cittadini e i turisti stanno alla larga da quelle vie.

“La città è occupata da ubriachi e spacciatori (spesso immigrati irregolari) che hanno cambiato il nostro modo di vivere, in particolare delle persone più deboli. Qui non si tratta di fare la voce grossa o di criticare per spirito di parte. Servono politiche per la sicurezza e per il degrado dove il Comune ha competenza piena e dove finora si è fallito completamente.

“Parma, che è una città storicamente caratterizzata da un’alta qualità della vita, non merita questo. Servono vigili di quartiere nelle strade e non degli uffici, regolamenti seri per contrastare l’abuso nella vendita di bevande alcoliche, nuclei specializzati di polizia municipale per la sicurezza, decoro e cinofili (come c’erano a Parma e come tuttora sono in altre città). Servono poi presidi fissi e mobili e pattugliamenti misti con le altre forze dell’ordine.

“A tutto questo vanno aggiunte politiche di riqualificazione degli spazi pubblici, di potenziamento
dell’illuminazione, di arredo urbano e di miglioramento del decoro con la revisione anche del sistema di raccolta rifiuti che oggi sono troppo spesso abbandonati lungo le strade di alcuni quartieri, creando degrado e insicurezza – conclude Vignali”

Il noto penalista Mario L’Insalata ha posto l’accento sul mancato controllo del territorio da parte della polizia municipale e soprattutto sulla situazione di degrado in cui versano ampie zone della città, creando un contesto di generale insicurezza.

Massa, Viglioli e Rastelli hanno sottolineato come manchi totalmente la presenza dei vigili urgani e che ormai nelle rispettive zone sia diventato impossibile vivere e lavorare.
Brozzi ha invece posto l’accento sulla scelta del luogo della presentazione della mappa, in quanto noto simbolo di degrado. Noto a tutta la città, tranne che forse a questa amministrazione.