Questa mattina i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Parma hanno eseguito un provvedimento di custodia cautelare in carcere, emesso dal Giudice delle Indagini Preliminari della città, a carico di 14 persone (in prevalenza di origine nordafricana, ma vi sono anche albanesi e italiani): traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti o psicotrope il reato ascritto a loro carico dalla Procura della Repubblica parmigiana; fattispecie contestata in concorso, aggravata dal vincolo della continuazione e, per alcuni degli indagati, dall’aver consegnato o comunque destinato le sostanze stupefacenti a persone di minore età. Milano, Bergamo, Cremona, Modena e Reggio Emilia gli altri capoluoghi interessati dall’operazione condotta dai militari di Parma.
Le indagini hanno fatto luce su un reticolo che negli anni 2016 e 2017 ha gestito parte dello spaccio di stupefacenti – in special modo eroina – sulla piazza di Parma. Complessivamente sono:
state arrestate in flagranza di reato, nel corso dell’indagine, 17 persone (che si aggiungono alle 14 di oggi) per detenzione illecita di sostanze stupefacenti e denunciate, in stato di libertà, altre 38;
stati sequestrati oltre 22 kg di sostanze stupefacenti di cui: 2,2 kg di cocaina; 1,2 kg di eroina, 17,2 kg di hashish; 1 kg di marijuana; denaro contante, beni mobili ed immobili, provento dell’attività delittuosa, per un valore complessivo stimato in circa 1 milione di euro.
L’attività investigativa, coordinata dal Sostituto Procuratore della Repubblica Andrea BIANCHI, è iniziata nel 2016, allorquando i Carabinieri, seguendo una coppia di origine calabrese – da tempo residente nel capoluogo parmigiano – sospettata di operare come grossista di cocaina, fecero irruzione nell’abitazione di un noto parrucchiere a Guastalla, in provincia di Reggio Emilia, sequestrando oltre 1 kg di cocaina e quasi 615 mila euro in contanti, nascosti in vari punti della casa ed in parte sotterrati in giardino. I successivi approfondimenti investigativi, condotti mediante complesse attività tecniche (sono state monitorate circa un centinaio di utenze telefoniche) ed articolati servizi di osservazione, pedinamento e foto video documentazione, consentivano di ricostruire, nella città di Parma, la filiera dello spaccio, dai fornitori sino ai pusher di strada. E’ emerso, fin dalle prime battute, uno spaccato di allarmante criminalità diffusa; un mercato – quello parmigiano – caratterizzato da una forte richiesta di stupefacenti in tutte le tipologie: dalla più “leggera” marijuana fino alla cocaina ed all’eroina. Una domanda rivolta da acquirenti appartenenti a tutti gli strati sociali e purtroppo, talora, anche da persone non ancora maggiorenni.
Variegato anche il fronte dell’offerta: l’indagine, che ovviamente non è esaustiva nell’individuazione dei pusher attivi nella piazza cittadina, vede interessati italiani, albanesi e nordafricani.
Con riferimento a quest’ultimi, emerge come spesso gli immigrati provenienti dal Maghreb siano arruolati tra le file dei pusher operanti in strada per la distribuzione al dettaglio. Le evidenze investigative individuano nell’hinterland milanese e bergamasco i canali di approvvigionamento della droga e sottolineano come molti degli indagati, sebbene già gravati da svariati precedenti specifici, continuino a svolgere indisturbati l’attività di spaccio tenendo in molte occasioni sotto scacco gli inermi acquirenti, spesso succubi di una cronica forma di tossicodipendenza. In particolare, due degli indagati, entrambi tunisini, riuscivano a collocare centinaia di dosi di eroina al giorno.
I gruppi albanesi sono tra i più organizzati e competitivi nel settore del narcotraffico transnazionale: una volta giunto in Italia il “carico” viene affidato a connazionali che provvedono allo smercio al dettaglio.
Per quanto riguarda gli italiani, oltre ad alcuni soggetti più strutturati nell’illecita attività, sono stati segnalati alla Procura della Repubblica anche studenti universitari fuori sede, che, dopo essersi riforniti di vari tipi di stupefacenti dai pusher nordafricani, li cedevano a loro volta a giovani coetanei con cui erano in contatto nell’ambiente universitario e dei locali notturni di Parma.
Emerge infine, a fattor comune, una grande attenzione nelle comunicazioni tra gli spacciatori ed i clienti, sempre in gergo, con utenze intestate a persone inesistenti e cambi frequenti di apparecchi telefonici: “nutella, proteine, baghette, pagnotta, capelli bianchi, vino rosso e mezzo bianco (per distinguere eroina e cocaina)” i termini più comunemente adoperati per indicare la droga.
Nel corso dell’attività:
sono stati identificati circa 150 assuntori, tutti parmigiani;
è stato quantificato in 1,5 milioni di euro circa il valore di mercato della droga oggetto di cessione.