La voce degli animalisti è tornata a farsi sentire a Parma il 20 marzo in occasione della giornata mondiale della felicità, per chiedere ancora la liberazione dei macachi di Parma e una ricerca scientifica etica. L’ evento, dal nome “la marcia della libertà”, è simbolicamente paragonabile alla “marcia del sale di Gandhi”.
Mahatma Gandhi con la sua battaglia della non violenza è il modello di vita e di amore più grande che conosciamo, la dimostrazione di come la non violenza e l’amore possano combattere l’ingiustizia. Ed è proprio così, in linea con il pensiero gandhiano, che a Parma si sta da tempo cercando di salvare la vita dei macachi Alan e Larry, chiedendo la fine degli esperimenti sugli animali e il rispetto per il grande dono della vita di tutti, animali compresi.
Tanti cittadini e varie associazioni presenti alla manifestazione, tra cui Meta, Avi Parma, Enpa Parma, Partito Animalista Italiano, Partito Animalista Europeo, Parma etica, Lav Piacenza, Lega Nazionale per la Difesa del Cane sezione Parma e il sindacato Fisi di Parma. Anche il sindacato Fisi, che si batte da tempo per i diritti umani, è sceso in piazza insieme agli animalisti per chiedere la liberazione dei macachi di Parma.
L’ associazione Meta ha dichiarato preoccupazione per la sorte dei macachi, destinati a cinque anni di esperimenti per poi essere anche uccisi. “I ricercatori dell’università di Parma hanno dichiarato che i macachi non verranno accecati e che non subiranno nulla, tralasciando di dire che alla fine degli esperimenti verranno anche uccisi. È ora di far sapere veramente ai cittadini quello che succede agli animali nei laboratori di sperimentazione”, dichiarano gli attivisti. Il corteo, con tanto di furgone, musica, cori, megafoni e striscioni, ha sfilato per la città destando l’attenzione dei parmensi e riportando ancora una volta l’attenzione sui macachi rinchiusi nei laboratori di sperimentazione.
Nel corso della manifestazione Valerio Vassallo di Meta ha mandato un appello a tutte le associazioni animaliste per continuare la battaglia e scendere in piazza in difesa dei macachi e degli altri animali: “Stiamo vivendo tutti un periodo difficile, un periodo di restrizioni e difficoltà economiche per tutti vista la situazione attuale. Gli animali da salvare sono tanti, ma per i macachi di Parma non possiamo mollare. Chi non lotta è complice, e noi non possiamo essere complici.” La battaglia per i macachi di Parma andrà avanti, assicurano gli attivisti. Questa battaglia non è solo per questi macachi, ma è per tutti gli animali rinchiusi nei laboratori di sperimentazione.
Attualmente in Emilia Romagna, oltre a Parma, anche a Ferrara si sta sperimentando sui macachi. Purtroppo la condanna di queste creature, primati molto intelligenti e sensibili, è proprio essere così vicini e simili agli esseri umani. Considerati simili agli umani per essere utilizzati per gli esperimenti, ma non simili agli umani per poter essere tutelati e poter aver diritto di vita: l’ennesima contraddizione di chi ancora continua a sperimentare sugli animali. La sperimentazione animale è essa stessa contraddizione per una ricerca scientifica che invece dovrebbe avere come fine il bene degli altri, e non il dolore e la sofferenza. Il principio con cui cercano di giustificare tale pratica, cioè il principio “morte tua, vita mia”, è un disvalore che nella nostra società ha causato tanti danni, e ancora ne sta causando.
La ricerca su animali è dovuta alle stesse cause che hanno fatto del male all’umanità per millenni: egoismo, ignoranza, avidità e sopraffazione del più debole. La felicità e la libertà sono un diritto di ogni creatura, ed è solo rispettando il dono della vita che potremo vivere davvero in un mondo di pace: la pace inizia da noi stessi. “Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”, diceva Gandhi.
Ruggiero Katia – Referente Meta Parma e Avi Parma



