Michele Guerra e Lorenzo Lavagetto: “Cosa ci unisce e cosa ancora dobbiamo fare per costruire un progetto nuovo”

di UG

E’ stato molto di più di una prova di dialogo, ma un confronto costruttivo il partecipato incontro di questa mattina organizzato nella sala civica di via Ugoleto dal circolo del Pd Lubiana San Lazzaro in occasione della festa del tesseramento.

E’ andato in scena il primo incontro pubblico tra il candidato sindaco del centrosinistra Michele Guerra e il capogruppo del Pd Lorenzo Lavagetto.

A introdurre la segretaria del circolo Anna Cagnolati.

A interrogare i due primari esponenti del centrosinistra c’era Andrea Marsiletti, direttore di ParmaDaily.it

Si riporta di seguito la sintesi delle risposte alle prime domande. Seguirà un successivo articolo per le rimanenti domande.

Partiamo dalle cose positive: cosa unisce Michele Guerra a Lorenzo Lavagetto e viceversa?

MICHELE GUERRA: Di certo ci uniscono le premesse valoriali comuni e la base programmatica elaborata dalla coalizione di centrosinistra “Uniti vince Parma” a cui in questi giorni stiamo dando concretezza con progetti specifici. La nostra è una coalizione ampia dentro la quale non nego ci siano state opinioni diverse. Ma sono assolutamente convinto che le differenze, se incanalate in modo produttivo, non siano mai un disvalore e che all’interno di un gruppo maturo come il nostro diventano la base per una discussione sana e schietta che porterà a un avanzamento.
Ho incontrato la coalizione solo lunedì scorso e ho subito riconosciuto questo campo valoriale. E l’ho riconosciuto anche nel dialogo con Lorenzo che, in particolare, ha portato le proposte su cui il Pd dovrà insistere dento la coalizione affinchè entrino nel programma. Non c’è soltanto la volontà di accoglierle e valorizzarle, ma la consapevolezza che esse saranno importanti per i nostri prossimi cinque anni. Ho sempre detto che sarei stato disponibile a candidarmi solo in un quadro di coesione. Dentro questa coesione, che si costruisce attraverso la responsabilità, la serietà e il rispetto reciproco, c’è il lavoro del gruppo consiliare del Pd in questi anni. La componente amministrativa (ndr Effetto Parma) ha dimostrando una propensione all’autocritica e a un’analisi differente di alcune parti di lavoro compiuto, ferme restando le cose buone che esistono in una città che funziona e che dobbiamo tenere ben presenti. Un’autocritica che faccio anche su me stesso: chi amministra sa perfettamente cosa ha fatto bene e cosa non ha fatto bene o cosa non è riuscito a fare. Quello che hai fatto bene è un valore che puoi patrimonializzare, quello che non sei riuscito a fare è l’orizzonte del tuo miglioramento. Sono certo che questo confronto di merito sarà la vera forza della coalizione.

LORENZO LAVAGETTO: Aggiungo a quello che ha detto correttamente Michele che le idee camminano sulle gambe delle persone. Quindi anche le compatibilità umane sono importanti, soprattutto quando si deve fare un lavoro di messa a disposizione, di reciprocità e di capacità di inclusione di visioni che in questi cinque anni sono state talvolta diverse e alle quali non vogliamo rinunciare. La proposta politica si costruisce col dialogo e, non c’è dubbio, sul campo valoriale condiviso del centrosinistra. Il progetto deve connotarsi per un’identità nuova che accolga concretamente le differenze che ci sono state in questi anni.

Luci e ombre del lavoro del Gruppo consiliare del Pd?

MICHELE GUERRA: Ombre non ne vedo, perchè di ombre non ce ne sono mai nel lavoro di opposizione, a meno che non ci siano malafede negli interventi o strumentalizzazioni evidenti che vadano oltre il dibattito politico. Non ho visto nulla di tutto ciò in questi cinque anni, quantomeno da parte del gruppo Pd che ha sempre condotto un’opposizione informata, puntuale, nel tentativo di portate dentro la giunta questioni che in alcuni casi sono penetrate. Le luci sono quelle che ci permetteranno di entrare meglio nei temi. Metteremo a valore la dialettica opposizione-maggioranza che ci aiuterà a costruire il progetto nuovo. Le persone sono diverse e quindi stiamo costruendo qualcosa che per forza è diverso dal passato. Un pensiero nuovo non è necessariamente la somma di due pensieri diversi ma un prodotto differente.
Dal Pd mi aspetto un apporto decisivo su tutti i punti che inseriremo nel programma. Se posso citare quello su cui in queste settimane siamo stati sollecitati di più e con fermezza dal PD, al netto di ambiente, sicurezza e disagio giovanile che faranno parte della nostra agenda, cito il welfare e il sociale. Credo sia forte l’aspetto della partecipazione. Dobbiamo fare una promessa e mantenerla: la vicinanza con i cittadini dovrà esserci per tutto il mandato, calendarizzando mensilmente incontri nei quartieri e nelle frazioni a cui parteciperanno, magari non sempre il sindaco e gli assessori, ma consiglieri comunali e attivisti. Sulla questione delle reti sociali il Pd, il partito più strutturato, può essere da esempio per la coalizione.

Nei giorni scorsi il candidato Michele Guerra ha rilasciato due interviste nelle quali ha parlato esplicitamente di progetto nuovo. Parole che ha usato anche oggi. Nel concreto, quali novità ti aspetti?

LORENZO LAVAGETTO: Michele ha evocato un “progetto radicalmente nuovo”. E’ un’espressione forte, significativa e bene augurante. E’ un buon inizio. Quando si dice “radicalmente nuovo” non si intende ovviamente dire “sconfessiamo tutto”.
Esiste una premessa valoriale comune, esiste una disponibilità all’apertura a una fase nuova della politica cittadina e poi esiste la parte contenutistica relativa alle questioni più vicine ai cittadini. Noi abbiamo una visione della città più legata ai servizi alla persona. A Parma ci sono 35.000 cittadini indicati dalla Caritas nella soglia di povertà, e altrettanti che dichiarano un reddito lordo inferiore ai 10.000 euro annui. Noi avevamo proposto un innalzamento della soglia dell’addizionale Irpef che oggi a Parma è molto bassa (12.000 euro), mentre a Milano è di 23.000 euro. Il diritto alla casa sta diventando un problema orticante, anche a seguito del rincaro delle bollette e dell’aumento del costo della vita. Per quanto riguarda le case popolari, abbiamo situazioni di alloggi vuoti non ristrutturati che devono essere risolti perchè esiste una lista di attesa di mille persone. Lo stesso dicasi per il fondo affitto. Deve cambiare anche la partita dei diritti. Se parliamo di disabilità, riteniamo che certe situazioni non debbano essere a carico delle persone che le subiscono. Siamo stati forti nel sistema di accoglienza, ma l’integrazione è ancora un obiettivo lontano, oltre che, ne sono consapevole, difficile. Ci sono poi la questione del nuovo stadio e l’idea di una città che punti sulla logistica. E qui entra il tema dell’aeroporto. A riguardo ho apprezzato la definizione che, col contributo dei consiglieri comunali, è stata data nell’ambito del programma di centrosinistra che rappresenta un passo in avanti. I cargo sono un aspetto, ma io ho perplessità sul futuro logistico della città. Piacenza ha costruito uno sviluppo sulla logistica e oggi ha tanti problemi in termini di qualità del lavoro e ambientali. Non possiamo non considerare le ricadute ambientali anche in termini di difesa di alcuni dei nostri principali assetti produttivi (quale quello alimentare) su cui si fonda l’economia della città. PrD


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