
Finisce in carcere il percorso rieducativo di un giovane italiano inizialmente affidato a una comunità terapeutica. Nel pomeriggio del 23 luglio 2025, la Polizia di Stato ha dato esecuzione a un’ordinanza di aggravamento della misura cautelare, disponendo il trasferimento del minore in custodia presso l’Istituto Penitenziario Minorile di Bologna.
Il provvedimento, emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale per i Minorenni di Bologna su richiesta della Procura dei Minori, è scaturito da una lunga serie di violazioni delle prescrizioni imposte.
Il minore, secondo quanto emerso dalle indagini, si sarebbe reso protagonista di numerosi episodi di minacce e danneggiamenti aggravati, con atteggiamenti aggressivi, provocatori e intimidatori nei confronti degli operatori della comunità terapeutica presso cui era stato inizialmente collocato.
Oltre a tali comportamenti, il giovane si sarebbe più volte allontanato senza autorizzazione dalla struttura, infrangendo le regole e rendendo di fatto inefficace la misura cautelare alternativa alla detenzione.
Gli agenti della Squadra Mobile, una volta rintracciato il minore presso la stessa comunità terapeutica, lo hanno condotto presso la Questura di Parma per gli accertamenti di rito. Al termine delle formalità, il giovane è stato trasferito all’Istituto Penitenziario Minorile di Bologna, dove resterà a disposizione dell’autorità giudiziaria.
L’episodio riaccende l’attenzione sulle difficoltà gestionali all’interno delle strutture di accoglienza per minori sottoposti a misure cautelari e sull’importanza di un equilibrio tra rieducazione e sicurezza.