Nouvenne: ‘Il flop mob di Bocchi testimonianza che sulla sicurezza serve serietà’. Bocchi: “Guarda il dito, non la luna”

SMA MODENA

‘Il flop-mob organizzato da Priamo Bocchi, che ha visto pochissime persone presenti sotto i Portici del grano, spiega benissimo come i parmigiani rifiutino approcci populisti e strumentali verso problemi importanti come la sicurezza, preferendo al contrario impegno e serietà, quelli che forze dello Stato e Comune mettono in campo ogni giorno’.

Lo dice Antonio Nouvenne insieme al gruppo di maggioranza in Consiglio comunale Prospettiva.

 

Metà mandato di Michele Guerra, oggi rivincerebbe le elezioni? (di Andrea Marsiletti)

 

‘La sicurezza è una questione seria che non va affrontata per racimolare un pugno di voti compromettendo l’immagine della propria città o, come oggi, costringendo inutilmente le forze dell’ordine a seguire una manifestazioni annunciata da Bocchi come oceanica e invece molto piccola. È la dimostrazione che i Parmigiani sono poco interessati dallo spazio virtuale dei social ma seguono l’impegno quotidiano di forze dell’ordine e Comune. Ne è prova il fatto che non ci sia episodio di microcriminalità a Parma che non si risolva con una segnalazione, una denuncia o un arresto’.

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“Riguardo alla “panolada” di ieri vorrei precisare alcune cose: non ho organizzato granché; dopo gli ultimi fatti di cronaca avevo ricevuto tanti messaggi di persone che mi dicevano che bisognasse fare qualcosa, scendere in piazza, farsi sentire… così ho pensato di inviare comunicazione in Questura perché autorizzasse un flash mob senza simboli di partito davanti al municipio sabato 15.”

Lo scrive Priamo Bocchi sui social. “Abbiamo fatto girare la locandina (neutra) sui social invitando tutti a partecipare senza alcun simbolo di partito. Sabato ho anche invitato chiunque volesse farlo a prendere il megafono. Spiace che il resto della minoranza in consiglio comunale abbia disertato l’occasione. L’intenzione era quella di avviare un qualcosa e dare la possibilità, a chi è più restio a farlo, a uscire dalle proteste social e scendere in strada. Insomma, ho voluto agevolare una forma di partecipazione latente e inespressa e un risultato duplice credo di averlo ottenuto:

– il fatto che sia nato un gruppo (SOS Parma) che abbia in animo di muoversi autonomamente con ulteriori iniziative;

– la reazione della maggioranza che ha maldestramente tolto la maschera: soddisfatta del presunto flop (il dito) piuttosto che attenta a vedere ciò che quel dito indicava loro (la luna).”