Parco Egaddi, a proposito del Chiosco. Lettera dei cittadini a difesa del parco

di UG

Siamo un gruppo di cittadini di Parma che abitano nei condomini circostanti il parco Egaddi, ubicato in linea d’aria all’altezza dell’incrocio tra via XXIV Maggio e strada Budellungo.

Abbiamo letto dell’iniziativa Alè di cui si è fatto promotore il Comune di Parma, finalizzata ad avvicinare i giovani allo sport, che ha avuto luogo in Cittadella il 24 e 25 settembre scorsi. Il Sindaco Guerra, che ha presenziato all’avvio della due giorni, riferendosi alle attività sportive giovanili, sulla propria pagina facebook ha sottolineato come rappresentino “una funzione che dobbiamo sempre più saper dare ai nostri parchi, vivendoli e prendendocene tutti cura”. Analogamente leggiamo che in data 8 ottobre ha inaugurato il Parco Margherita nel quartiere Parma mia, parco creato con il coinvolgimento dei CCV (i Consigli dei Cittadini Volontari) del quartiere.

Evidentemente, per così dire, noi abitiamo attorno al parco sbagliato… Dal momento che, nonostante si sia sempre cercato di prendercene cura, anche attraverso l’organizzazione periodica di iniziative sportive per i ragazzi – e chiunque lo frequenti ha avuto modo di costatarlo – ci siamo improvvisamente trovati di fronte ad una situazione abbastanza assurda. Il Comune sta autorizzando l’installazione di una struttura di 100 mq da adibire a bar, ristorante di nicchia, sala giochi per bridge e freccette, biblioteca, reading convention, attività ricreative notturne quali festival del vinile, corso di formazione per d.j. cineforum, e chi più ne ha più ne metta. Finalità dichiarata nel progetto, quella di diventare “in breve tempo (…) un punto di riferimento per la città e la provincia unico per la qualità e l’eleganza dell’offerta, dinamico e di tendenza”. (cit. Progetto d’impresa, paragrafo 3).

In questo caso il Comune ha proceduto senza il benché minimo coinvolgimento dei CCV, nonostante quanto sancito dalla Legge regionale 15/2018 che si “prefigge di garantire il sostegno ai processi partecipativi svolti nel proprio territorio, affinché la cultura del dialogo partecipato tra la Pubblica Amministrazione e i cittadini continui a svilupparsi e radicare”. Peraltro tale Legge Regionale è richiamata nella Delibera di Giunta Comunale del 16/06/21, che indice il Bando per l’installazione di chioschi nei Parchi Comunali, al fine di riqualificarli.

La politica dei due pesi e delle due misure è ben evidente e noi la stiamo sperimentando, perché se da un lato il Sindaco si espone in prima persona ad iniziative come quella del festival dello sport finalizzata anche alla valorizzazione di un parco come la Cittadella o all’inaugurazione del Parco Margherita, dall’altra promuove, in una limitata area verde di quartiere ed a ridosso delle case circostanti, la costruzione di una struttura di ben cento metri quadri.

Non abbiano nulla da dire per la collocazione nel parco di un piccolo chiosco, analogo a quello di via Newton. Abbiamo invece tanto da dire rispetto ad una struttura di tale portata, concessa ad un modico canone sociale per di più con l’impegno ad espanderla nell’arco di un anno, senz’altro a danno degli alberi limitrofi. Questo, che nel progetto con falsa modestia viene definito ”chiosco”, sorgerà casualmente – ed è proprio opportuno utilizzare questo termine – ad un centinaio di metri dalla Casa della Salute, dal futuro ospedale di prossimità per convalescenti con venti posti letto, dalla scuola materna I Girasoli su strada Budellungo. A questo punto saremmo interessati a sapere fino a che ora la costruenda mega struttura, in quanto anche bar, sia autorizzata alla vendita di alcolici e quando è programmato l’orario si chiusura. Sia ben chiaro, “saremmo” perché siamo ben consapevoli che il tipo di attività implica la vendita di alcolici. Non a caso lo stesso logo che circola su facebook del futuro esercizio consiste in un bicchiere di Martini con tanto di olivetta ed il parco sullo sfondo. Siamo consapevoli altresì che la collocazione in un parco non recintato favorisce la permanenza dei clienti fino ad ora molto tarda e non certo all’ora della chiusura effettiva, creando non pochi problemi di sicurezza per noi abitanti.

In considerazione di tutto ciò chiediamo al signor Sindaco se sia giusto che il divertimento di alcuni debba comportare il disturbo ed il peggioramento della qualità della condizione psicofisica di altri. Non avendo comunque alcuna forma di pregiudizio nei confronti del gestore e di giovani che intendano divertirsi, si chiede al Comune di voler riconsiderare il contesto circostante di allocazione di una struttura di questo tipo che ha poco a che fare con i chioschi. Con il termine improprio di“chiosco” ed il fatto che venga presentata come una struttura mobile, si intenderebbe giustificare la sua sistemazione in un terreno non edificabile come un parco, adeguato invece ad accogliere un vero chiosco, di ben più ridotte dimensioni e con finalità ben diverse.



Facciamo pertanto appello al signor Sindaco ed anche alle sue competenze istituzionali nell’ambito della tutela della salute, chiedendo che si faccia realmente promotore di una politica di tutela e di conservazione del nostro patrimonio verde con il coinvolgimento delle associazioni ambientaliste locali.


Elisa Aroldi, Lia Barone, Giuseppe Bizzi, Paola Bosi, Mauro Bussolati, Antonio Carluccio, Lucia Carrara, Rosy Carrella, Sulays Corona Caballero, Leonardo Carra, Euplio Cipriano, Rosa DeSanctis, Anna Del Vecchio, Sofia Fogolin, Gian Carla Goslino, Ivanna Khimyak, Elisa Maccari, Paolo Marchetti, Paolo Marchioni, Marco Mezzadri, Francesco Piccinini, Giordana Pinardi, Luca Riccò, Alberto Vezzani, Alida Villani, Elena Zanettini

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