Emilia Romagna per la pace l’ambiente e il lavoro: stop a cemento e logistica, sosteniamo le attività che producono buon lavoro e non distruggono l’ambiente
Che la logistica sia il principale vettore della cementificazione nella nostra regione, che la cementificazione sia una delle principali cause dei disastri provocati dai nuovi fenomeni atmosferici indotti dal riscaldamento globale è cosa ormai assodata.
Il problema è come affrontare questa situazione per capire come non correre il rischio che un evento come quello di Valencia dei giorni scorsi provochi una e vera e propria strage.
Oggi ci troviamo di fronte a due modi di affrontare il problema, o meglio di NON affrontarlo.
La destra fa finta che non stia succedendo nulla, due gocce in più, qualche grado in più, il resto viene lasciato a un sottobosco di complottismi solo sussurrati, insomma nulla per cui valga la pena preoccuparsi, figuriamoci cambiare qualcosa. Anzi è colpa degli “ambientalisti” che vogliono rompere le scatole, magari pagati da qualche miliardario.
Questo atteggiamento viene rafforzato dal centro-sinistra, che fa di tutto per conciliare gli amici che fanno affari col cemento da anni con la transizione ecologica. Due cose inconciliabili e che infatti si traducono in politiche economiche che puntano su logistica, cemento e turismo di massa, mentre ipocritamente si parla di transizione ecologica. A volte con dei picchi di ridicolo che fanno rabbia, come la logistica green, pulita.
Così la Regione può presentare i nuovi insediamenti delle ZLS come un passo verso la transizione ecologica e il nuovo parco logistico della multinazionale belga VGP a Paradigna (a Parma) come logistica sostenibile.
Normale che poi ci si senta presi in giro, quando le responsabilità del cambiamento necessario per affrontare le sfide del riscaldamento globale vengono scaricate sugli individui: come se dipendesse dall’alimentazione della propria macchina, dalla raccolta differenziata che dobbiamo fare, mentre le politiche economiche e ambientali non cambiano di una virgola, anzi, continua la svendita del nostro territorio, che viene sigillato di cemento e invaso di mezzi pesanti in cambio di qualche denaro, utile per casse comunali sempre più vuote.
Sostenendo la lista Emilia Romagna per la pace, l’ambiente e il lavoro, ribadiamo la nostra contrarietà a uno sviluppo regionale basato su cemento e logistica. Proponiamo, piuttosto, di ripensare il modello di sviluppo proprio a partire da una pianificazione pubblica del territorio e da un sostegno economico mirato alle attività in grado di generare buon lavoro e che non distruggano l’ambiente.
Potere al Popolo Parma

