Parma, la mozione sulla Brigata Ebraica viene respinta: “Un’occasione mancata per affermare memoria, rispetto e verità storica”

SMA MODENA

Con un voto che lascia spazio a molte riflessioni, il Consiglio Comunale di Parma, Lunedì 26 Maggio 2025, ha respinto la mozione “Sostegno alla Brigata Ebraica”, presentata dalle consigliere Serena Brandini (Azione) e Maria Federica Ubaldi (Civiltà Parmigiana), con 6 voti favorevoli, 1 contrario e 16 astensioni che, secondo il regolamento, equivalgono a un voto negativo. La mozione chiedeva due impegni chiari e non divisivi:

Condannare pubblicamente le intimidazioni avvenute durante il corteo del 25 aprile nei confronti della Brigata Ebraica;

Promuovere iniziative culturali per far conoscere alla cittadinanza il contributo di questa formazione militare alla liberazione dell’Italia dal nazifascismo.

La Brigata Ebraica, ricordiamo, fu un’unità regolare dell’Ottava Armata Britannica, composta da volontari ebrei della Palestina mandataria. Il suo ruolo nel contribuire alla liberazione dell’Italia è stato ufficialmente riconosciuto con la Medaglia d’oro al Valor Militare, conferita nel 2018 dal Presidente della Repubblica.

Durante la seduta consiliare, il dibattito si è svolto in un clima complicato, segnato anche dalla presenza in aula di un pubblico organizzato proveniente da gruppi pro-palestinesi, alcuni dei quali già coinvolti nelle contestazioni del 25 aprile. Nonostante i ripetuti richiami al rispetto delle regole, si sono registrate interruzioni, applausi selettivi, esposizione di immagini e atteggiamenti provocatori.

In particolare, il consigliere Priamo Bocchi (FdI) è stato più volte disturbato durante il suo intervento. Episodio ancor più preoccupante, al termine della dichiarazione di voto dell’on. Laura Cavandoli (Lega), un membro del pubblico ha tentato un approccio ostile nei suoi confronti, fermato solo grazie all’intervento delle forze dell’ordine.

In aula, invece di concentrarsi sul merito storico e simbolico della mozione, molti interventi della maggioranza – tra cui quelli degli assessori Marco Bosi, Caterina Bonetti, dei consiglieri Marco Boschini, Enrico Ottolini e Davide Lazzeroni – hanno spostato l’attenzione sul conflitto israelo-palestinese, sulla tempistica politica e sulla possibilità che la mozione potesse essere interpretata come una presa di posizione indiretta su altri temi.

Anche il sindaco Michele Guerra, pur avendo espresso pubblicamente solidarietà alla Brigata Ebraica il 25 aprile, ha poi ritenuto che il testo della mozione fosse “strumentale”, rifiutando il sostegno.

Si è così persa, secondo noi, un’importante occasione per affermare un principio di fondo: che nessuno, indipendentemente da contesti geopolitici attuali, dovrebbe essere contestato per la propria memoria storica e identità all’interno di un corteo repubblicano.



Ci si chiede ora se anche celebrazioni come quella del 27 gennaio, Giornata della Memoria, potranno in futuro essere condizionate da simili logiche, in cui la storia viene subordinata all’opportunità politica del momento. È bene ricordare che la nascita dello Stato di Israele è storicamente e moralmente legata alla Shoah, e che parlare di memoria non significa fare propaganda, ma costruire coesione civile.

Esprimiamo un sincero ringraziamento alle consigliere Serena Brandini e Maria Federica Ubaldi per aver proposto con determinazione questa mozione, e ai consiglieri Bocchi, Cavandoli e Pallini e presidente di consiglio comunale Michele Alinovi per averla sostenuta con fermezza e chiarezza, nonostante le difficoltà del contesto.

Hanno dimostrato che è ancora possibile assumersi la responsabilità di difendere valori universali, anche quando farlo può risultare scomodo o controcorrente.

Come Brigata Ebraica di Parma, continueremo a portare avanti iniziative di memoria, dialogo e conoscenza storica. Crediamo che il rispetto per chi ha combattuto per la libertà dell’Italia debba essere trasversale e non condizionato da dinamiche ideologiche o da paure ingiustificate.

La memoria non si cancella. La verità non si riduce al silenzio. La storia merita rispetto.

Brigata Ebraica di Parma
Davide Romano – Direttore del museo della Brigata Ebraica