Parma, perde 800 euro acquistando un pickup usato: denunciati i 3 “truffatori social”

di UG

Conclusa dai Carabinieri della Stazione di Neviano degli Arduini una complessa investigazione a seguito della quale, sulla base degli elementi fin qui raccolti e fatto salvo il principio di innocenza fino a sentenza definitiva, nei giorni scorsi un 39enne, un 50enne e un 65 enne italiani, sono stati denunciati in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Parma poiché ritenuti i presunti responsabili del reato di truffa in concorso.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, nel mese di settembre 2024, un 33enne di Neviano ha subito una truffa online mentre cercava di acquistare un “pickup” usato sul “marketplace” di un noto social network. L’annuncio pubblicato sulla piattaforma proponeva il veicolo a un prezzo di 3.300 euro, una cifra apparentemente vantaggiosa che ha attirato l’attenzione del potenziale acquirente.

Dopo aver contattato il venditore tramite la chat del social network, l’acquirente ha ricevuto un numero di telefono cellulare. Al contatto telefonico ha discusso le caratteristiche del veicolo e ha concordato un prezzo di 3.000 euro. Tuttavia, quando ha chiesto di visionare il mezzo, il venditore ha addotto l’assenza momentanea dalla città come motivo per non poterlo mostrare.

Dopo aver raggiunto l’accordo, il 33enne ha effettuato un bonifico di 300 euro come acconto e ha inviato una copia della ricevuta al venditore via WhatsApp. Successivamente, il venditore ha chiesto i documenti personali dell’acquirente per procedere con le pratiche di passaggio di proprietà.

 

I giovani sono saliti sul palco di Sant’Ilario, già vecchissimi (di Andrea Marsiletti)

 

Il venditore ha poi chiesto ulteriori 500 euro tramite ricarica “PostePay” per completare il passaggio di proprietà. Eseguita anche la ricarica, l’acquirente ha richiesto un aggiornamento sullo stato del passaggio, il venditore a questo punto ha accampato delle scuse, riferendosi a problemi avuti con i bolli auto arretrati come motivo del ritardo. In ragione di queste ulteriori lungaggini il 33enne ha chiesto la restituzione degli 800 euro, ma non ha più avuto contatti con il venditore, rendendosi conto di essere stato truffato.

La vittima si è dunque recata nella caserma dei Neviano degli Arduini dove ha sporto denuncia, consegnando nell’occasione tutti i documenti in suo possesso riferiti ai pagamenti effettuati.

I Carabinieri, nell’esecuzione delle indagini hanno percorso la “pista digitale”, riuscendo a rintracciare gli intestatari telefonici e degli account bancari e postali utilizzati per il trasferimento del denaro, attività nella sua conclusione ha permesso di individuare i tre presunti responsabili della truffa.

È doveroso osservare che gli odierni indagati sono allo stato, solamente indiziati di delitto, seppur gravemente, e che la loro posizione verrà vagliata dall’Autorità Giudiziaria nel corso dell’intero iter processuale e definita solo a seguito dell’eventuale emissione di una sentenza di condanna passata in giudicato, in ossequio ai principi costituzionali di presunzione di innocenza.

Comando Provinciale Carabinieri di Parma


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