Sabato 27 settembre, alle20.30, il Teatro Farnese ospita una prima assoluta che unisce arte, storia e impegno civile: Be Candle in the Darkness, il nuovo progetto musicale di Roberto Bonati, debutta alla guida della ParmaFrontiere Orchestra. L’opera nasce per accendere i riflettori sul genocidio di Gaza, con l’intento di trasformare il dolore e l’impotenza in un gesto di luce attraverso il potere della musica.
Ispirandosi ai versi del poeta palestinese Mahmoud Darwish, Bonati intreccia testi di Terenzio, Virgilio e degli Inni Orfici per costruire un affresco sonoro in cui la voce collettiva dell’orchestra diventa testimone di resistenza e speranza. «Di fronte alla violenza umana, politica ed economica con cui si sta perseguendo l’annientamento del popolo palestinese – afferma Bonati – ho voluto cercare una forse impossibile speranza di sopravvivenza per una Humanitas dimenticata. Poco possiamo fare come musicisti se non testimoniare e condividere un dolore, offrire attraverso la musica, al di là di ogni retorica, una compassione. E allora quel poco forse sarà molto».
L’ensemble, diretto e composto da Bonati, vede la partecipazione di artisti di rilievo come Angela Malagisi (voce), Michael Gassmann (tromba), i fiati Riccardo Luppi, Gabriele Fava, Mario Arcari, Mirco Mariottini, le corde Paolo Botti, Liliana e Antonio Amadei, oltre a contrabbasso, chitarra, vibrafono e percussioni.
Be Candle in the Darkness rinnova la vocazione della ParmaFrontiere Orchestra: trasformare linguaggi, tradizioni e storie in prospettive sonore nuove, capaci di coniugare riflessione estetica e impegno civile. Un concerto che intreccia culture e epoche, dagli echi medievali e sinagogali ai repertori moderni, in un percorso che illumina il presente con consapevolezza e umanità.

